Visto com'è finita con una certa Pelodiscus, fossi in te eviterei commenti del genere, dato che non mi sembra che sia finita meglio di un paio di Malaclemys di provenienza commerciale.
Se mai queste ultime si sono dimostrate più robuste resistendo un paio di settimane.
E non provare a dare la colpa a Zine, che al massimo sta dando retta a troppe campane dimenticando, ogni tanto, quello che sa fare benissimo.
Sono anni che acquisto tartarughe sia in negozi, sia alle fiere e da allevatori privati e, posso garantirtelo, la mia personale esperienza riguardo alla mortalità non è affatto a favore di questi ultimi.
Le motivazioni sono semplicissime.
Assoluta mancanza di attenzione per i rapporti tra consanguinei, esemplari troppo piccoli venduti alle fiere, protocolli di allevamento non controllati, nessuna responsabilità commerciale o garanzia, prezzi assolutamente non concorrenziali.
E molto ci sarebbe da dire anche sulle formalità fiscali seguite e sulla documentazione rilasciata.
Al di la dell'evasione fiscale, senza un documento di acquisto può diventare molto spiacevole spiegare come mai si è in possesso del tal animale.
E vogliamo parlare dei controlli veterinari?
Obbligatori per i commercianti ma non per questi "fantasmi della riproduzione"?
Quanti di questi signori controllano che i loro esemplari non siano portatori di salmonella?
Fondamentalmente, l'unico motivo per ricorrere ai cosiddetti allevatori amatoriali è la ricerca di specie rare, ma con la consapevolezza che all'origine abbiamo esemplari WC.
Anche con i grandi allevamenti, ma almeno li è diluito su migliaia di esemplari.