Il panda minore (Ailurus fulgens) è considerato il cugino (seppur erroneamente secondo alcuni studiosi) del panda "maggiore", il gigante bianco e nero simbolo del WWF e degli animali in via di estinzione.
In realtà, questo piccolo orsetto dalle dimensioni di un gatto domestico obeso (peso massimo circa 6,5 kg /7 kg, lunghezza massima 65 cm), è entrato nella vita di molti di noi senza nemmeno saperlo tramite l'informatica. Egli è infatti il simbolo del famoso browser Mozilla/Firefox. In inglese infatti è conosciuto come bear-cat, red panda, lesser panda o firefox.
In italiano, egli è conosciuto come panda minore o panda rosso, anche se in verità mi sono reso conto che ben pochi conoscono la sua esistenza.
E' un mammifero d'alta montagna con abitudini crepuscolari (anche se lo si può vedere attivo durante il giorno, tra un pisolino e l'altro), specializzato nel trascorrere la propria vita sugli alberi, tipica infatti è la sua posa a riposo, ossia a penzoloni a metà tra la stabilità su un ramo e uno o due arti che pendono nel vuoto. E' endemico della zona del Nepal (e regioni contigue) dove ha stabilito il suo habitat ad altezze che vanno dai 1500 ai 4800 metri sul livello del mare. Ovviamente la sua conformazione fisica fa facilmente intuire l'habitat di provenienza, dati il tronco tozzo, la coda voluminosa e folta, i polpastrelli ricoperti di pelo, le unghie adatte all'arrampicata su tronchi ed alberi, le zampe corte e robuste, gli occhi piccoli e la testa tondeggiante.
Tutte queste in realtà, sono caratteristiche fisiche ben peculiari degli animali che vivono in alta quota nei climi più rigidi, infatti rappresenta il prototipo di ottimizzazione delle barriere contro il freddo ed il mantenimento del calore corporeo. Non sorprende dunque che tali caratteristiche siano presenti anche in altri animali, quali per esempio il leopardo delle nevi.
Caratteristica distintiva del panda è l'evoluzione di una sorta di falso pollice, derivata dallo sviluppo di un osso metacarpale, che gli permette di fare più facilmente presa sugli alberi e di prendere e spostare i rami di bambù in modo da poter scegliere le foglie migliori da mangiare.
La folta coda ha una duplice valenza: serve sia come bilanciere durante le fasi di arrampicata e spostamenti lungo i rami, sia come cuscino o anche barriera contro il freddo durante il riposo notturno.
L'aspetto tenero ma anche poco aggraziato del panda non deve però trarre in inganno circa la sua agilità e pericolosità. In caso di pericolo è in grado di compiere salti maggiori di un metro e mezzo e la capacità di ruotare il polso gli permette di sferrare potenti unghiate.
Tale comportamento è facilmente riscontrabile negli esemplari in natura che si cercano di difendere. Dapprima tengono una posizione simile al gatto domestico minacciato: testa bassa, orecchie appiattite. In seguito, se la fuga non è possibile e l'elemento di disturbo non si allontana, inizia ad emettere sbuffi e soffi e, posizionandosi temporaneamente in verticale, sferra unghiate con movimenti simili ai ganci nel pugilato.
Tuttavia sono animali di indole piuttosto timida, che cercano la fuga piuttosto che il confronto diretto. Con gli esseri umani, possono essere abituati al contatto se cresciuti a mano fin da piccoli.
Sempre a proposito di comunicazione, i panda sono animali per lo più silenziosi ma sono in grado di emettere dei versi di richiamo facilmente riconoscibili, simli alle urla di un neonato.
Il termine "panda" è di origine ignota, ma si ritiene provenga da una parola nepalese che tradotta significherebbe "mangiatore di bambù".
La dieta di questo piccolo animale infatti si basa al 90% di piccole foglie di bambù.
La dieta inoltre viene poi arricchita da un contorno "opportunista" ossia frutta, radici, verdure, semi, uova, insetti o piccoli rettili/mammiferi. Va da sè che in verità la sola dieta di bambù è più che sufficiente al nostro amico per la sopravvivenza ed il mantenimento delle sue funzioni fisiologiche e comportamentali.
Sebbene sia classificato come "vulnerabile", la sua riproduzione in cattività sembra essere piuttosto di successo, raggiungendo la maturità sessuale ad una età di circa 1 anno e 7 mesi, accoppiandosi nel periodo tra Gennaio e Febbraio, dando alla luce una coppia di piccoli dopo circa 130 giorni di gestazione.
Immagine presa da internet
Chiedo scusa in anticipo per le eventuali inesattezze o poca scorrevolezza del testo, ma il testo è stato scritto interamente "a mano"