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Motivi per cui il letargo è importante

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  1. #11
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    L'avatar di pminotti
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    Tartarughe in possesso

    0.2.0 Phrynops tuberosus; 0.0.2 Podocnemis unifilis; 0.0.1 Chelus Fimbriatus; 1.2.2 Emys orbicularis galloitalica; 1.0.0 Emys orbicularis orbicularis; 0.1.0 Pelodiscus sinensis; 0.0.2 Malaclemys terrapin centrata; 1.2.0 Ocadia sinensis; 1.1.0 Pelusius castaneus; 1.1.0 Pelomedusa subrufa; 1.2.0 Apalone spinifera spinifera; 1.2.0 Sternotherus carinatus; 0.3.0 Sternotherus odoratus; 2.1.0 Macrochelodina rugosa; 1.2.0 Pseudemys Nelsonii; 0.1.2 Pseudemys concinna; 0.1.0 Trachemys scripta scripta; 1.

    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Paolo, perdonami eh, ma perché devo fornirti io spiegazioni sul perché il letargo è benefico e non le fornisci tu sul contrario visto che è una cosa che avviene abitualmente in natura?
    No, tu affermi che è necessario ma non fornisci alcuna documentazione a riguardo.

    Se rileggi quello che ho pubblicato vedrai che è chiaramente indicato che determinate specie lo fanno o no a seconda della zona, quindi affermare che è necessario sempre è una vostra forzatura senza supporto scientifico.

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Spiegami perché al nord ci sono più Trachemys che non al sud che invadono le acque interne a sto punto.
    Spiegami perché il trend delle nascite di Emys orbicularis in Calabria cala sensibilmente quando ci sono inverni particolarmente caldi.
    Spiegami perché molte tartarughe scelgono corsi d'acqua montani quando possono scegliere di spostarsi in vallate decisamente più calde (vedi Pollino e Sila).
    Le esperienze le lasciamo fuori? Beh, hai già detto tutto con questa frase.
    La teoria va confutata con l'esperienza. Sempre.
    Hai della documentazione a riguardo? Se vuoi qui c'è una ricerca della Provincia di Milano che parla solo di presenze dovute ad abbandoni:

    http://www.provincia.mi.it/parcosud/...e_Muzzetta.pdf

    Come dovresti sapere, molto dipende anche dalle condizioni relative alla disponibilità d'acqua e di cibo, oltrechè dall'inquinamento.

    Ad maiora

    http://www.centrostudiarcadia.it/Rip...c_NaturaBS.pdf

    "La rilevazione dimostra la possibilità riproduttiva di T.s.e. negli ambienti di rilascio, ma non la sua acclimatazione.
    Negli ambienti di introduzione, la sopravvivenza dei neonati risulta ridotta o nulla, come, allo stesso modo, appare difficile la sopravvivenza a medio e lungo termine degli adulti, alla luce dei risultati del "Monitoraggio Salute Testuggini" coordinato dagl i AA (FE R R I e t al ., 1999b; SOC C INI e FE R R I,
    2001)."

    Il che, tra le altre cose, dovrebbe far fare una piccola riflessione sull'equazione riproduzione =dimostrazione benessere, che sembra essere un dogma.

    Qui si riproducono ma poi muoiono in ambiente inadatto.

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Volendo fare gli scienziati, dal momento che sono un laureato in Scienze matematiche fisiche e naturali corso di Laurea scienze geologiche, mi permetto di fare lo scienziato e ti dico che non basta il laboratorio se non le cose non si verificano sul campo.
    Se permetti, sul campo ci sono da prima che tu nascessi, visto che la prima tartaruga l'ho dal 1969.

    E sono Perito merceologo e Commercialista, quindi una certa dimestichezza con testi "noiosi" l'ho sicuramente.

    Di conseguenza, le tue capacità professionali possiamo sfruttarle per i materiali filtranti e il fondo della vasca, mentre per l'alimentazione è meglio se intervengo io.


    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    La teoria dice: nelle condizioni climatiche del luogo d'origine effettua letargo più o meno lungo, specie che predilige corsi d'acqua freddi. (Non metto il nome della specie, una delle tante che ho riprodotto con successo e forse quella che mi ha dato più soddisfazioni)
    A me l'esperienza dice che: la mia tartaruga senza letargo ha ritenuto le uova, scarsissima fecondità, uova fragili, fino ad arrivare ad uova grandi quanto quelle di una Tarentola mauritanica per fare un confronto qualitativo.
    Con un letargo alle spalle è aumentata la fertilità, ma di poco, uova ancora piccole.
    Con due letarghi: 35 nascite in 3 deposizioni, tra l'altro letargo più lungo del precedente viste le condizioni climatiche.
    Benissimo, sappiamo che la Pelodiscus è allevata come cibo per la sua fertilità e, inducendo un letargo forzato, l'hai stimolata a dovere.

    Che poi questo sia un bene per l'animale o per le nuove nate è tutto da verificare.


    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Quando confuterai le tue teorie in modo serio, ne riparliamo.
    Che mi posti 4 link, che tra l'altro sembrano dire tutto e il contrario di tutto, non centrano il nocciolo della questione come tu affermi, senza dietro un nulla da parte tua, lasciano il tempo che trovano a mio avviso.

    Poi cazzarola, sei solo tu ad affermare certe cose, molti di noi vantano allevamenti decennali e con stagioni riproduttive di tutto rispetto.
    Fai il collezionista e tieniti le tue teorie, non ne abbiamo bisogno.

    Grazie.
    Ti invito a rileggere con attenzione.

    E anche a scrivere. Confutare le mie teorie è un compito che lascio volentieri a voi. Se mai le devo sostenere.

    Come sai benissimo la mia esperienza è almeno altrettanto grande della vostra, se non altro per motivi anagrafici e quantitativi.

    Se mai non condividiamo la finalità della riproduzione.

    Poi, comunque la vogliamo mettere, nessuna delle nostre esperienze è paragonabile ad una ricerca scientifica sistematica.
    Ultima modifica di pminotti; 26-01-2012 alle 22:50


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