Ora, indipendentemente dal fatto che un animale in cattività non vada rilasciato in natura, è evidente che se è rimasto da solo e si sa il punto di raccolta, forse non sia una cattiva idea rilasciarlo là. In altri casi direi assolutamente no.
Infine, va bene spaventare le persone, ma diciamo le cose per bene senza inventarle... Quando uno acquista un animale, la forestale non sa nulla, nessuno è tenuto ad informarla e pertanto di sua iniziativa non effettuerà nessun controllo, ovviamente. Riguardo poi al risalire tramite microchip al proprietario, lo trovo addirittura fantascientifico, infatti non esiste nessun database in Italia, figuriamoci poi se l'animale arriva dall'estero! Questo non vuol dire che sia impossibile, ma per prima cosa andrebbe individuato il produttore, facile, chiedere a chi hanno venduto quel chip, facile, andare da chi lo ha comprato, spesso un rivenditore e chiedere a chi lo hanno venduto. Ammesso che anche questo passaggio sia alla luce del sole, premesso che chi lo ha acquistato lo ha inserito in un animale e non si sia persa ogni traccia, si potrebbe chiedere all'autorità emittente di quello stato di risalire al primo proprietario dell'animale. Qui in Italia, ammesso che qualcuno lo faccia, per esempio, andrebbero guardati a mano tutte le veline dei certificati emessi, non essendoci un database dedicato. Ammesso che la fortuna porti ad un risultato, potrebbe darsi che il primo proprietario abbia ceduto l'animale. Se provvisto di registro e con cessione ai fini cites compilata indirizzerà verso il primo acquirente che, essendo privato potrebbe aver venduto l'animale senza tenerne traccia e questo potrebbe succedere per N volte... Mi vien da ridere!! Ahi me!!