Domenica di festa sul porto. Il dirigente scolastico, Azzollini: «E' qualcosa di diverso, di particolarmente significativo dal punto di vista scientifico e per il rispetto dell’ambiente»
Liberazione delle tartarughe marine. Un rituale che si ripete ormai uguale nel tempo eppure ogni volta suscita emozioni sempre nuove e diverse.
Esaltante ed eccitante diventa la liberazione se si passa dal racconto fatto sui banchi di scuola a viverlo in prima persona. E’ quello che è accaduto ieri agli alunni della scuola media “Pascoli” che partecipano al pon “Legali al sud”, per diventare cittadini bioattivi.
«Questo progetto formativo è imperniato sul rispetto delle regole - ci ha spiegato la tutor del pon, Marta Valente - si parte dalla consapevolezza di se, per arrivare al rispetto per gli altri inteso in senso più ampio del termine comprendendo più in generale gli esseri viventi. Quindi un rispetto non imposto, ma che deve scaturire dai ragazzi».
Soddisfatto del progetto il dirigente scolastico della scuola media “Pascoli”, Matteo Azzollini: «E' qualcosa di diverso, di particolarmente significativo dal punto di vista scientifico e per il rispetto dell’ambiente. E’ un momento esaltante per una istituzione scolastica per l’importante apporto che si può dare a questi ragazzi. E’ bellissimo qualche volta eliminare le quattro mura di un’aula».
“Legali al sud” è un progetto ad ampio respiro che vede la collaborazione del nucleo ambientale della Polizia municipale con il tenente Gaetano Camporeale e del Wwf, e in questa occasione anche della Guardia costiera, nella persona del comandante Enrico Cincotti che ha messo a disposizione i mezzi per far vivere questa esperienza unica agli alunni della “Pascoli”.
Prima le lezioni in classe sulle tartarughe, poi una estemporanea di Pasquale Salvemini sulla banchina Seminario prima di liberare Ornella e Orietta, questi i nomi dati dai volontari del Wwf alle due Caretta caretta.
Il loro agitarsi nelle conche è sintomo che hanno già sentito nell’aria odore di libertà.
Poi tutti a bordo della motovedetta CP 2102 e del battello litoraneo (GC-A 75) per riportare nel loro habitat naturale le due tartarughe e per vivere una esperienza indimenticabile, poter salire non solo sui mezzi navali della Capitaneria di porto ma anche vedere la città dal mare. Ancora una volta il maresciallo Salvatore Binetti e gli uomini del suo equipaggio hanno dimostrato professionalità e grande passione per il loro lavoro rispondendo alle domande dei ragazzi.
Ma il fascino, la magia della liberazione delle tartarughe è nelle espressioni di stupore, meraviglia che si legge negli occhi dei ragazzi, che per la prima volta vivono una esperienza fuori dall’ordinario, una di quelle esperienze non solo formative ed educative, ma ricche di sensazioni ed emozioni uniche nel loro genere. Ornella e Orietta come da rituale prima di immergersi nelle profondità marine salutano i presenti, quasi per ringraziarli di averle ridato nuova vita.
«L’attività del Centro tartarughe marine non si ferma alla giornata di oggi - come ha detto Pasquale Salvemini - infatti, tre tartarughe sono state recuperate da pescatori di Manfredonia mentre una è stata recuperata al largo della costa di Monopoli da un diportista che l’ha consegnata alla Capitaneria di Porto di Monopoli. L’esemplare è stato visitato da un veterinario della Asl, che ha redatto il rapporto medico, ed è stato affidato alle cure del centro molfettese.
Il Centro rientra, inoltre, nei siti protagonisti della XIII Settimana della Cultura, come evidenziato anche sul sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Per informazioni e prenotazioni di visite basta rivolgersi ai recapiti 080.9143819 o 3466062937. Tra l’altro le visite hanno una notevole valenza didattica, come dimostrato dalle numerose prenotazioni da parte di istituti scolastici di ogni ordine e grado, provenienti da tutta la provincia».
Rosanna Buzzerio - molfettalive.it - 12/04/2011