L'alimentazione del k. è una delle più specializzate fra tutti i mammiferi erbivori. Esso infatti utilizza solo una ventina di specie di eucalipto fra le oltre cinquecento presenti in Australia. Inoltre consuma soltanto le foglie completamente sviluppate, dato che i germogli e le foglie ancora tenere sono tossiche perché contengono concentrazioni elevate di acido prussico. Pare che i giovani imparino a selezionare le foglie adatte all'alimentazione osservando la madre. Inoltre fra lo svezzamento e l'alimentazione autonoma intercorre un periodo di ca. un mese in cui il piccolo si nutre con cibo elaborato probabilmente dall'intestino cieco della madre, emesso dall'ano come una secrezione giallo-verdastra. Si tratta forse di un periodo di assuefazione all'alimento di difficile digestione e durante il quale il piccolo riceve dalla madre una ricca dotazione di microrganismi intestinali. Questi sono comuni simbionti di quasi tutti gli animali che si nutrono di alimenti ricchi di cellulosa. I rapporti fra il piccolo e la madre sono molto stretti. In un primo periodo il piccolo non abbandona il marsupio, che si apre verso la parte posteriore; qui esso viene allattato e successivamente può sporgersi, senza uscirne totalmente, per raggiungere l'ano della madre. Poi, divenuto di dimensioni troppo grandi per abitare nel marsupio, si aggrappa fortemente al dorso della madre. Il contatto con la madre è così importante che i piccoli separati da esse si lamentano quasi di continuo e tentano di abbracciare qualsiasi sostituto che sia in grado di fornire stimoli simili a quelli della pelliccia materna. I mugolii del piccolo, d'altro canto, sono un segnale di richiamo irresistibile per la madre, che in natura non lo abbandona mai fino a che non si sia reso completamente indipendente.