buongiorno,
sono nuovo nel forum e scrivo a tutti voi appassionati e competenti per alcuni consigli, essendo io un semplice custode di poche tartarughe.
Venti anni fa circa ho ricevuto in dono alcuni esemplari di testudo hermanni, appena nati, da un'amica, che comunicò al cites sia la nascita che la cessione a me degli esemplari.
Da allora le tartarughe hanno vissuto in un habitat molto spazioso (circa 1000 mq), con trifoglio, orto accessibile, alberi da frutto e vegetazione varia, tipicamente mediterranea. Pur avendo costruito per loro uno spazio circoscritto dove poterle rinchiudere (di circa 15mq), ho sempre deciso che era preferibile lasciarle libere di circolare per l'intera area, pensando che potesse meglio replicare la loro condizione in natura, acnhe perchè non c'erano particolari rischi di fughe essendo tutta la vasta area recintata.
Nel corso degli anni le tartarughe sono state custodite con il minimo intervento possibile da parte nostra (la casa in campagna era quella dove viveva mio padre), limitandoci a far trovare loro in diversi punti acqua e cibo, in aggiunta al cibo già naturalmente disponibile nel terreno.
A settembre dell'anno scorso, per la prima volta, sul terreno trovo tre piccoli appena nati e vengo a conoscenza dell'obbligo di denuncia delle nascite e inserimento microchip. Ovviamente mi si apre un mondo, sinora sconosciuto. Con mille difficoltà riesco a rintracciare la comunicazione che la mia amica fece al cites e in forza della quale detenevo le tartarughe, e tramite quella comunicazione e alcuni contatti col cites (non sempre coerenti tra loro), portati avanti solo grazie alla mia caparbietà, riesco a denunciare le tre nascite e contestualmente a microchippare i piccoli e anche i 4 adulti.
Un inciso: nella vicenda della regolarizzazione più volte mi sono detto chi me l'avesse fatto fare, non avendo alcuna intenzione di diventare un "allevatore", ma solo di continuare a far stare, legittimamente, le mie tartarughe nel posto dove erano sempre state, habitat spazioso e ricco di risorse.
A distanza di un anno, giorni fa mi chiama al telefono il cites, ma non quell'ufficio con cui avevo ricostruito la situazione e fatto le varie cose (denuncia, microchip), ma un altro ufficio, a cui avevano trasferito le competenze per il mio territorio. Ho temuto di dover di nuovo rispiegare tutto, ma per fortuna non era così: conoscevano la situazione e mi comunicavano che sarebbero venuti a giorni per un sopralluogo e un verbale, da fare a tutti i nuovi "allevatori".
Ora le domande che mi sto facendo in merito al sopralluogo, non essendo appunto un "allevatore" ma solo un "custode" sono queste:
- dovrei cercare a tappeto e mettere tutte le tartarughe nel recinto chiuso di 15mq o posso continuare a lasciarle libere nell'area di 1000mq?
- che succede se prima del sopralluogo non riesco a trovarne alcune? capita spesso che alcune tartarughe sfuggano dalla mia vista per alcuni giorni, salvo poi rispuntare...
- pur essendo chiusa, l'area di 1000mq non è tutta "a prova di tartaruga", nel senso che, ad esempio, la rete di recinzione è affondata nel terreno ma non so se per 10, 20 o 50 centrimetri in ciascun punto del perimetro
- che succede se, essendo in periodo di schiusa, durante il sopralluogo trovassimo dei piccoli appena nati? io non passo tutto il giorno tutti i giorni lì a cercare cuccioli di tartarughe, per quanto ne so io in questi giorni potrebbero essere nati...
Vi ringrazio per quanto saprete consigliarmi
Un saluto a tutti
Aelf