Anche secondo me dovresti iniziare al più presto la terapia con Gentamicina pomata, medicazioni con Betadine e acqua debolmente salata e se non migliora a breve portarla dal veterinario.
La USD, a quello che so, non è altro che la SCUD quindi il trattamento è il medesimo.
Il tampone ha sempre la sua utilità, poi chiaramente di solito è il veterinario che gestisce la situazione ed esegue gli esami che ritiene più opportuni.
La tartaruga in questione è davvero piccola e questo rende sicuramente la situazione più delicata.
C'è una sostanziale differenza: SCUD ( Septicemic Cutaneous Ulcerative Disease) malattia cutanea ulcerativa.USD (Ulcerative Shell Disease) malattia ulcerativa della corazza.
Nel primo caso c'è infezione del sangue (setticemia) nel secondo caso non c'è setticemia nelle fasi iniziali, poi può evolvere in SCUD. Anche se in entrambi i casi c'è una sorta di apatia della tartaruga, mentre Zine dice che è ancora molto attiva. In ogni caso sono patologie abbastanza simili da quel che ho appreso, finché la tartaruga è attiva e reattiva è un ottimo segno, ma è necessario iniziare il trattamento prima possibile, come già avete affermato un po' tutti.
Il tampone serve per cercare di prelevare un po' di patogeni e magari parti del tessuto, per poi cercare di ottenere un antibiogramma, non so se si era capito dal mio intervento precedente, era inteso semplicemente alle analisi per trovare i patogeni senza spostare ancora la tartaruga.
Io sto semplicemente riportando i modi di indagine del mio veterinario E' chiaro, come avevo premesso a Zine anche a inizio discussione, che ogni veterinario ha i suoi metodi in più il suo veterinario ha la tartaruga sotto mano, quindi dovrà affidarsi completamente al suo veterinario che è l'unico a questo punto che può avere un quadro clinico completo.
Ultima modifica di JcDenton; 28-10-2011 alle 21:38
Posto che non credo che il Dott. Millefanti si confonda, il riferimento ai micobatteri viene spontaneo data la peculiarità dell'ambiente innaturale in cui si è trovata la Tartaruga (acqua osmotica, filtri ai carboni attivi)
Notare il Micobatterio responsabile del granuloma da piscina
MEDICINA CLINICA - TBC
Vedere "Micobatteri atipici o non tubercolari (MOTT. myc. other than tuberc.)"
"Micobatteri atipici o non tubercolari (MOTT. myc. other than tuberc.): costituiscono una categoria molto estesa di micobatteri il cui carattere ubiquitario ne comporta la possibile presenza nell'aria ambiente,nel terreno, nelle acque, in alcuni animali (domestici e non) ove si mantengono allo stato saprofitico.
Ne è segnalata anche la presenza sulle pareti delle piscine, negli acquari domestici, nei condizionatori d'aria.
Il contatto può pertanto avvenire per via aerogena, per via digestiva (alimenti inquinati), per diretto contatto sulla cute. E'inoltre possibile la trasmissione interumana da individuo portatore o malato a individuo sano.
Sono più di 50 le specie "atipiche" sinora individuate e non è agevole stabilirne la collocazione tassonomica; tuttavia solo alcune (tra cui avium/intracellulare, kansasii, xenopi, scrofulaceum) possono determinare malattia (polmonare o extrapolmonare) nell'uomo.
Agli eventuali stati morbosi da MOTT si dà il nome di micobatteriosi e di essi si farà cenno in un successivo paragrafo (pag.150.A.).
La loro incidenza non è di facile quantificazione (in Italia rappresentano il 2-7% di tutte le forme micobatteriche); essa è, d'altronde, variabile nelle diverse aree geografiche del mondo.
In questi ultimi anni, le vicende insorte con il complesso HIV/AIDS hanno notevolmente incrementato l'incidenza della micobatteriosi, rendendo più ardui i problemi di loro pertinenza."
Granuloma da piscina - MedicinaLive
Rischi per la sicurezza nelle piscine: le cloramine
Credo quindi che Millefanti abbia in mente qualche cosa di ben preciso.
Ultima modifica di pminotti; 28-10-2011 alle 21:42
Sono pienamente d'accordo con te, non mi sono dilungata nella spiegazione ma era quello che intendevo.
Il tampone per l'antibiogramma è sensato, ma per avere un significato deve essere prelevato in ambiente sterile (dal veterinario) dopo incisione della lesione. Altrimenti si rischia inquinamento del campione da parte di batteri ambientali con conseguenti falsi positivi.
Dato che la lesione è singola e la tarta è attiva io proverei con la terapia topica per qualche giorno e se non migliora la porterei dal veterinario.
Da quel che ho letto l'ha confuso Zine, dicendo prima micosi batterica, poi correggendo in infezione batterica. Posto che le micosi batteriche non esistono, non vedo perché devi continuare a ribattere. Se Millefanti avesse in mente altro, il termine stesso micobatterio, porta ad un batterio resistente a ogni tipo di terapia esterna, quindi non credo avrebbe segnato una crema per uso esterno ne tantomeno disinfettati che avrebbero lasciato il tempo che trovano e non avrebbe ipotizzato una USD.
Tra l'altro cosa c'entra un granuloma con una forma a cratere come quella della foto?
Vero, avevo dimenticato che in quel modo potrebbe risultare falsato... sorry.
Pienamente d'accordo con te con l'iniziare comunque la terapia come consigliato dal veterinario, se non migliora si è ancora in tempo per risistemare il tutto.
Conoscendo le mie piccoline, si riprenderà al volo
Quoto e invito pminotti a non andare fuori tema, d'altra parte in questa discussione stiamo focalizzandoci sulla cura della Pelodiscus di Zine.
Mi sembra quindi che la soluzione sia quella di iniziare subito con la cura con pomata, betadine e acqua leggermente salata. Se non migliora (mi informerei con il vet sui tempi attesi di miglioramento), portarla dal veterinario per l'eventuale intervento di asportazione della parte infetta con una lama.
Paolo, il Mycobacterium marinum è un saprofita! Può essere causa di zoonosi, cioè malattie trasmesse da animale a uomo, ma non viceversa. Non mi risulta che esista una forma patogena per le tartarughe. Forse per i pesci.
Ovviamente, posso sempre sbagliarmi, non sono un veterinario.
Anche i modi di trasmissione, che si evincono dal link da te postato, non sono compatibili con il caso di Zine.
Poi non c'è granuloma, ma una sorta di placca lenticolare con una forma quasi a cratere sul piastrone. E' un'infezione o una micosi dovuta a un patogeno occasionale presente comunemente in acquario, in concomitanza allo stress per lo spostamento e al cambio repentino delle condizioni d'allevamento da acqua dura del rubinetto ad acqua osmotica.
Ora non c'è altro da fare, c'è da fidarsi della terapia del veterinario che ha dato anche dei tempi per il miglioramento e se non migliora passare ad analizzare il tessuto al vetrino, come ha detto Millefanti a Zine, per mirare la cura al patogeno presente.
La terapia è iniziata in questo momento , Alessandroc ha già provveduto alla somministrazione di betadine diluito con funzione fisiologica 1:4, tra poco procederà con l'antibiotico in crema nella parte interessata.
Ho voluto ricontattare il Dottor Millefanti appunto per decidere immediatamente la terapia da seguire con certezza.
Riguardo alla scelta di affidare la bestiola a un'altra persona è stata presa per il semplice fatto che oltre alle altre tartarughe avevo 2 piccole Malaclemys con polmonite che mi toglievano la maggior parte del mio tempo, scelta errata? Ok, accetto le critiche, purtroppo in quel periodo ho deciso così, pensando che fosse per il bene della bestiola che richiedeva maggior attenzione. Aggiungo che è stata presa con molto malincuore!
Ora come ora la rivorrei qui con me ma sarebbe un'ulteriore stress che le provocherei ecco appunto la scelta di contattare il veterinario senza portargliela.
Ora, se entro una settimana non migliorerà interverrò personalmente per andare a prendere la bestiola a Torino e portarla a Milano da Millefanti come d'accordo con lui...
Ultima modifica di Zine; 28-10-2011 alle 22:19
Mei ciuc che luc!
(meglio ubriachi che ignoranti)