Addirittura. Molto interessante.....come garantisci chebla zona sia asciutta. Qui è molto umido, anche l'inverno
"La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti"
Addirittura. Molto interessante.....come garantisci chebla zona sia asciutta. Qui è molto umido, anche l'inverno
"La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti"
Da come mi sono documentato per queste tarte è fondamentale garantire che il piastrone possa stare all'asciutto,
ho preparato un substrato che è arido gia in profondità, molto drenante con ghiaia e torba acida, il suolo delle zone riparate in effetti rimane sempre arido e polveroso, è normale che al mattino abbiano il carapace umido, ma il piastrone è sempre asciutto perchè hanno dormito su un suolo arido.
Ultima modifica di gaddo; 25-10-2017 alle 23:47
Sono molto tentato.....ti aggiornerò [emoji6]
"La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti"
Testimonianza molto interessante! Ci tengo a precisare che i valori riportati nelle schede di allevamento cercano di essere il piu generiche possibile e riportano parametri di allevamento che garantiscono la buona sopravvivenza degli animali in ogni parte del paese. Per intenderci per me in pianura padana è impensabile poter effettuare un allevamento outdoor come il tuo. Le schede, soprattutto per gli allevatori che si approcciano per la prima volta alla detenzione di animali esotici, cercano di semplificare il più possibile l habitat e di garantire parametri sicuri per gli animali.
Ovviamente poi l allevamento puo essere personalizzato..sia per quanto riguarda la zona di allevamento..sia per quanto riguarda l esperienza e le capacità dell allevatore.
Il bello di questo forum è appunto la presenza di allevatori esperti e informati, come te, vogliosi di condividere le proprie esperienze, dalle quali tutti noi possiamo imparare..e sperimentare
Siamo d'accordo, come ho spiegato sopra non farei mai un allevamento simile in una località "più estrema", e neanche sono tranquillo di farlo nella mia località dove ho clima mite e sporadiche gelate brevi, per cui mi assumerò le mie responsabilità in caso di fallimenti.
Però ti garantisco che il mio gruppo è molto in salute, il pascolo e il sole sono benefici evidenti, nei mesi a rischio seguo le loro attività quotidianamente e misuro con termometro laser in vari momenti.
Ho replicato le condizioni di allevamento adottate da Ojai Sulcata project che ha un'esperienza trentennale, si deve dare molta importanza al substrato, tenere in considerazione le temperature e l'umidità del suolo e dei piastroni, saranno le tarte a scegliere in quali momenti pascolare in zona verde e in quali ricoverarsi in zona asciutta.
Nel loro areale le africane affrontano ampie escursioni termiche tra il giorno e la notte, hanno un ciclo di stagioni aride e stagioni piovose, sanno prepararsi a qualche giorno di bruma al riparo.
Proverò da novembre a seguire in un thread apposito i mesi invernali del mio gruppo africano riportando misurazioni e comportamenti dei giorni più freddi, assisto a molti comportamenti che hanno anche in natura e sono interessanti da riportare.
Ottima idea...a me farebbe molto piacere sapere il comportamento delle tue tartarughe nei mesi invernali...se ci tieni aggiornato anche delle temperature..per lo meno prendo in considerazione anch'io la cosa..certo con alcuni accorgimenti in più.
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Ho letto la pagina che hai linkato, e le esperienze riportate sono incredibili, brina sul carapace di una sulcata vissuta per 60 anni in africa che non ne voleva sapere di stare al riparo nel box riscaldato ma preferiva stare all'aperto mezza infossata in una buca! Cose che fanno davvero riflettere. In un paesino vicino al mio so di un allevatore che tiene gli adulti fuori tutto l'anno con box riscaldato e serra fredda, e sto parlando della pianura friulana. Forse siamo troppo abituati a confondere il problema "freddo" con il problema "umido", se invece distinguiamo le due cose, comincia a essere tutto piu chiaro.
Hai detto bene, non confondiamo umido con freddo, sembra incredibile ma alla fondazione Ojai hanno tolto i riscaldatori da anni con successo, hanno capito che i piastroni avevano la stessa temperatura del substrato, e che queste tarte hanno l'istinto di prepararsi il giaciglio dove ricoverarsi la notte, al mattino il loro piastrone sarà asciutto e poco importa se il carapace è umido.
Riporto un esempio dei benefici che ho osservato:
nel 2015 ho comprato una Pardalis in un negozio dove era stabulata in un terrario di 80cm, temperatura da 20 a 30 gradi senza zona umida (come se allevassero uno scorpione desertico!!) ,pesava 600gr era molto chiara e con un becco pronunciato da alimentazione sbagliata.
Oggi invece dopo 2 anni di outdoor è arrivata quasi a 2kg, il carapace si è scurito molto più sull'arancione, il becco si è ridimensionato.
dove tieni le tartarughe in questi giorni particolarmente rigidi?
Anche a me è venuta la stessa curiosità perchè a Roma ci sono state temperature molto più basse di quelle della mia zona.
Siamo curiosi, aggiornaci quando puoi
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Io allevo da anni sulcata e Pardalis e nonostante viva a Capri, dove gli inverni sono abbastanza miti, non ho mai provato a far svernare le africane fuori.
Ho concesso loro qualche passeggiata nelle belle giornate di sole, fanno 8 mesi fissi all'esterno (le adulte, le piccole 7), ma nei mesi più freddi stanno dentro fisse.
E' vero che in natura hanno minime molto molto basse, ma è anche vero che per ripararsi scavano tunnel di diversi metri, quindi non sono mai esposte alle temperature indicate (parlo delle sulcata, e le mie scavano parecchio, c'è anche qualche discussione sul forum).
Parere mio, a meno che non si stia in Sicilia, è un grosso rischio tenere libere le africane in giardino durante i mesi invernali
Siamo tutti curiosi di sapere cosa è successo in questa coda di inverno particolarmente fredda , ma Gaddo non risponde : speriamo bene....