Io ti credo ma verrei comunque molto volentieri a cercare nuovi nascondigli di tarte in giro per treviso.
Restando in zona, nel parco naturale del fiume sile, in un punto dove ormai le T.s. abbondano, mi è capitato di vedere esemplari troppo piccoli per essere abbandoni. Certo, possono esserlo, non si sa mai, ma non si tratta del solito laghetto nel parco in mezzo ai condomini, quindi sono più propenso a pensare che siano nate li.
Inoltre secondo me c'è un punto da mettere meglio a fuoco, su cui vorrei buttare i miei 2 cent: le trachemys sono diffuse negli stati uniti, ma non li hanno complematemente invasi moltiplicandosi a dismisura (tralasciando gli abbandoni).
Non vedo perchè dovrebbero farlo qui? Non si può pensare che si realizzi solo una situazione limite, a scelta tra "niente nascite in natura" e "moltiplicazione selvaggia".
Io sono dell''idea che si riproducano, quel tanto che basta per mantenere le colonie esistenti, come quasi tutti gli animali del pianeta. Mica tutti proliferano troppo come topi e umani .
Certo, buona parte delle piccole probabilmente non ce la fa, sono troppo vulnerabili da neonate, ma allo stesso tempo è molto difficile trovarne per avere conferma delle nascite.
Mi è capitato di vedere di recente un esemplare da poco nato in un laghetto di ninfee all'orto botanico di ferrara, un laghetto di circa 4 x 2 metri dove si riproducono sia ts che emys. Nonostante le dimensioni ridottissime rispetto ad un ambiente naturale, la tarta era davvero difficile da avvistare tra le piante. In tutta sincerità, chi crede di poter avvistare facilmente una timida tartaruga grande come una moneta nella boscaglia ai bordi di laghi e fiumi, in zone magari neppure troppo accessibili a piedi?