Ciao Momikk, è così. Nel caso di Gedeone era un'eventualità che avevo messo in conto. Per farlo vivere di più avrei dovuto seguirlo giornalmente, magari spostandolo in un terrario riscaldato, ma non avrei avuto né l'esperienza né il tempo. Inoltre quando il numero delle tartarughe è alto ed esse sono sparpagliate per il terreno, nascoste chissà dove, diventa impossibile riuscire a verificarne con costanza lo stato di salute. Ci sono esemplari dal carattere estroverso sempre visibili con facilita e altri che non vedo mai se non li cerco... "Ah, eccoti, ci sei ancora dunque!"
Al fine di seguirle meglio ma anche semplicemente di vederle di più, ora che grandi e piccole sono insieme ho deciso di riorganizzare i recinti. Trovandosi confinate per il letargo, avrò libertà di manovra l'intero inverno per apportare cambiamenti. Rifarò metà della recinzione perimetrale e toglierò le reti interne, così come quelle di copertura che non sono mai state davvero necessarie. In seguito creerò con nuove reti interne (più basse per mia comodità ma con estremità spioventi affinché non le superino) un percorso perimetrale a doppia corsia per maschi e femmine (farò in modo che non possano vedersi anche se si percepiranno, ma tanto i maschi hanno i radar attivi anche nella sistemazione attuale), oltre a due ampie zone centrali per gli uni e le altre. In questo modo tutte avranno a disposizione le stesse zone d'ombra e di sole, oltre alla possibilità di muoversi parecchio.
Di sicuro la separazione è d'obbligo. I maschi del 2018 sono scatenati. A settembre ne ho messi brevemente alcuni nel recinto delle femmine adulte con conseguenti, continui inseguimenti. Va precisato che la differenza di dimensioni li rende ancora inoffensivi ma la loro insistenza deve sembrare più fastidiosa di quella di un tafano. :-D
Un esperimento che mi ha dato la risposta alla domanda: perché i maschi adulti si sono sempre interessati soltanto alle stesse femmine? Evidentemente per gusti loro, gli altri non sono così schizzinosi.
Pianterò anche altre viti che nel giro di un paio d'anni creeranno una nuova zona d'ombra per loro e uva per me (si spera).
Riguardo all'altro terreno in collina, è di 1.100 mq. Soleggiato, in parte già coltivabile, ma anche con arbusti e cespugli. Oserei dire che costituisce il vero ambiente naturale per una tartaruga.
Invero sulla possibilità di trasferircene alcune ho qualche dubbio. E' lontano dalle strade e nemmeno comodo da raggiungere, ma non è protetto come quello attuale. Per cominciare lo "isolerò" con siepi perimetrali. Vedremo.
Il tempo non manca, lo testerò negli anni con un certo progetto che ho in mente e se non si dimostrerà sicuro attuerò il piano b, ovvero ri-albergarne parte nell'orto dei miei come fu anni addietro.
A proposito, ora sono il proprietario effettivo avendo fatto il passaggio a titolo gratuito. Operazione rapidissima: domanda inviata alle 6 del pomeriggio e rinviata protocollata prima delle 10 della mattina seguente. Merito a quanto pare del luogo di detenzione rimasto invariato.