Nei cani ripaghi se il chip viene espulso o smette di funzionare
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Signore dei Gerrhosaurus, Principe degli Shinisaurus, Giunto infine al soglio degli Xenosaurus, Adepto degli Ouroborus
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Ti guardo e ti controllo! Attento al PEM!
?
L'illeggibilità del microchip può dipendere da tanti fattori. Sicuramente l'idea di andare dal veterinario che l'ha inoculato è la cosa migliore.
Se ci fossero problemi, la soluzione non può essere certo quella di inoculare un nuovo microchip! il numero del microchip è riportato sul CITES.
si manda la comunicazione firmata dal tuo veterinario , in cui viene spiegato che il microchip non è più leggibile a "dispositivi idonei"non interessa se è stato espulso o si è rotto mica si possono fare lastre a go go sai che spesa!!
a me è successo con due esemplari su 133 inoculi ad altri amici tartarugofili non so il totale ma mi ha detto 7 o 8 esemplari..non pochi sai fare 8 lastre ...tenendo conto che la media va da 30 a 50 euro a lastra, la storia della lastra è poco attuabile.
comunque la comunicazione serve proprio per permettere alla forestale di rifare il cites con il nuovo numero di chip!! comunque le mie non avevano ancora il cites quindi è stato tutto più semplice!!
questo puù farci riflettere sul fatto che dovrebbero essere venduti esemplari di almeno tre anni di età!! tutto può succedere lo stesso, ma diremo che dopo due anni che il cip è inoculato il rigetto oramai è da escludere e si presume che si sia incistato correttamente salvaguardandolo da rotture.
Ultima modifica di tartafede; 29-08-2013 alle 19:12
I microchip sono stati letti prima e dopo l'inoculo.
Quando la settimana scorsa, ho portato le tartarughe dal veterinario per la sverminazione gli ho chiesto di verificare i microchip e ...... sorpresa ......uno non si legge. Siccome nel frattempo il lettore si era scaricato me l'ha prestato e a casa ho controllato tutte le tarta, anche quelle ancora non microchippate, ma di quel microchip nessuna traccia.
E' stato il veterinario a dirmi che avrebbe potuto fare la lastra.
Comunque sia le mie tartarughe sono sempre state denunciate ma non ho ancora richiesto la CITES per cui spero che possa essere più semplice.
interessante questopost!
Pur avendo fatto le cose come la normativa richiede ci si trova di fronte ad una ipotetica illegalità: essendo l'animale legato indissolubilmente al suo documento (attraverso il numero del chip) ci si trova da un lato ad avere un pezzo di carta che non vale a niente( o peggio ancora considerato un falso) e dall'altra un animale illegale......... ora in questo caso ci si è accorti per pura fatalità, ma poniamo che invece sia la forestale ad accorgersene, con un controllo, la vedo dura dimostrare che la tarta è in regola se questa ha "perso " il microchip" ...........................
in seconda analisi poi siamo così sicuri che i chip, introdotti in tempi relativamente recenti abbiano una durata pari alla vita dell'animale????.....le tarta per loro natura sono particolarmente longeve...........
tra 70 / 80 anni resisteranno ancora i microchip e le macchinette che li leggono???
paradossalmente pensiamo a 70/80anni fa e a come era la tecnologia del tempo.........
l'ESPERIENZA non si compra al supermercato
Ma fra 70/80 anni chi sara' il proprietario di queste tartarughe? Io gia' mi preoccupo, a chi lascio i miei Uromastyx aegyptia? hanno 8 anni e arrivano a 90......
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non è così semplice, se io metto un altro microchip mi ritroverò ad avere sulla carta una tartaruga in più,......ed una in meno.
La tartaruga in questione Aida (è maschio) ha un numero di microchip ma non ha più il microchip (o comunque è illeggibile) se le dovessi mettere un altro microchip come giustificherei la presenza di questa tarta che non risulta dalle denunce perchè quella che risulta ha già un microchip, e che fine avrebbe fatto la proprietaria di quel microchip fantasma???
Non ho richiesto la CITES ma la denuncia di nascita l'ho sempre fatta e una volta inseriti i microchip l'ho comunicato alla forestale con il modello scheda B (certificato cumulativo di inserimento microchip per testuggini). La richiesta di certificazione non l' ho mai fatta perchè i riproduttori li ho avuti con cessione gratuita nel 2008 e ho solo la comunicazione fatta dall'allevatore all'ufficio CITES (lo stesso dove ho fatto le denunce di nascita). Per richiedere la certificazione ho bisogno, credo, che anche i genitori abbiano la CITES, per cui ho iniziato a mettere i microchip ma non ho trovato un modello che vada bene per fare la richiesta per esemplari adulti.
Non so se sono stata chiara la questione è un po' ingarbugliata.
Per gli adulti, se riesci a farti dare dal precedente proprietario una copia della denuncia di nascita, puoi fare richiesta di certificato fonte F (dopo averli microchippati).
Una volta ottenuto il cites puoi fare richiesta di certificazione per i piccoli.
A me è capitato, l'anno scorso, in occasione del prelievo del dna da parte dei funzionari cites, di rilevare che una tarta stava espellendo il microchip. Mi hanno detto di fare una comunicazione (firmata dal veterinario) in cui si diceva che l'animale aveva espulso il microchip e che ne veniva impiantato un'altro, comunicando il nuovo numero.
Quello che dice tartaclaudia è la cosa più logica. Ricordo che tempo fa ho letto da qualche parte una discussione simile. Venne consigliato di far impiantare un nuovo chip e nel documento redatto dal veterinario far scrivere che la tartaruga aveva espulso il precedente microchip n°…, allegando i documenti come in una normale dichiarazione di inserimento microchip