Originariamente Scritto da
rughis
Che tipo di analisi ha fatto il veterinario per diagnosticare la mycoplasmosi? Te lo chiedo perchè la diagnosi di questa grave malattia non è delle più semplici....
Hai dato un'occhiata alla scheda malattie di Maura in home page?
Ecco qui un estratto:
4.4
Micoplasmosi
Infezione sistemica causata dall’agente eziologico Mycoplasma spp. descritta agli inizi degli anni 90 nel sud-ovest degli Stati Uniti nelle tartarughe del genere Gopherus. Attualmente sembra che tale agente infettivo sia responsabile di epidemie di URTD (Upper Respiratory Tract Disease) anche nel genere Testudo.
Come nel caso dell’infezione da ChHV il contagio avviene principalmente per via diretta da esemplari affetti o portatori e la contagiosità risulta essere molto elevato soprattutto in caso di sovraffollamento. La caratteristica principale di tale patologia è, purtroppo, l’elevato tasso di mortalità, essendo di difficile individuazione e soprattutto di difficile trattamento. Il periodo d’incubazione è molto variabile e le riacutizzazione possono ripresentarsi anche a distanza di anni se il soggetto sopravvive.
Cause:
Anche in questo caso l’introduzione incontrollata di nuovi soggetti in allevamento (possibili portatori) è la principale causa di contagio. Le suddette condizioni di stress ambientale (sovraffollamento, trasporto per lunghi tragitti, cambio di ambiente etc.) contribuiscono notevolmente alla diffusione incondizionata dell’infezione. Il rischio massimo di contagio e di esito letale della patologia si ha, anche in questo caso, per soggetti debilitati, convalescenti o comunque immunodepressi.
Sintomatologia:
I principali sintomi coinvolgono l’apparato respiratorio ed oculare. I soggetti colpiti presentano inizialmente rinite (copioso scolo nasale, starnuti, respirazione a bocca aperta) e congiuntivite mono o bilaterale che tendono a cronicizzate causando erosioni della mucosa nasale e della congiuntiva. Le vie aeree superiori vengono velocemente invase dalle cellule infiammatorie causando un sovvertimento della loro normale struttura con conseguente perdita di funzioni fondamentali quali l’olfatto. In queste condizioni possono, inoltre, facilmente subentrare infezioni secondarie con notevole aggravamento del quadro clinico. L’infezione può in questo stadio cronicizzare portando ad esito infausto (decesso) nei casi in cui il soggetto non sia più in grado di alimentarsi.
Tale sintomatologia può ripresentarsi a scadenza e gravità variabile (riacutizzazioni) anche nei soggetti in cui viene messa in atto una terapia adeguata con iniziale risoluzione del quadro clinico.
Come risulta evidente, la sintomatologia di questa gravissima patologia è del tutto aspecifica e l’unico modo per porre diagnosi certa è ricorrere a specifici esami di laboratorio.
Primo soccorso:
- Isolare immediatamente il soggetto da eventuali altri esemplari
- Posizionare in ambiente asciutto e riscaldato
- Disinfezione ambientale con ipoclorito di sodio al 3%