Basterebbe chippare quanti + esemplari possibili in natura e recintare delle zone protette escludendo cinghiali e volpi...
Basterebbe chippare quanti + esemplari possibili in natura e recintare delle zone protette escludendo cinghiali e volpi...
Si, ma tutto questo avrebbe un costo. E quando ci sono costi, la salvaguardia purtroppo diventa difficile. Senza contare che prima di procedere ad eventuali reintroduzioni, bisognerebbe anzitutto trovare un'area territoriale in cui i nuovi esemplari introdotti non siano minacciati (se no è come non aver fatto nulla!), bisognerebbe verificare approfonditamente lo stato di salute degli animali e infine, cosa più importante, verificare geneticamente il "ceppo" di provenienza dei genitori: per fare un esempio, inserire dei piccoli di hermanni dei nebrodi nel parco dell'Etna avrebbe conseguenze devastanti sulla conservazione del carattere etneo.
Si vero.
Mi rendo conto delle varie difficoltà che comporta un discorso del genere.
Molto difficile per un eventuale ipotetico programma di reintroduzione è proprio trovare aree non minacciate in relazione con la gestione dei diversi ceppi esistenti.
Il discorso è molto complesso....
diciamo che reintrodurle sarebbe cmq positivo...se si riuscisse a preservare anche il ceppo sarebbe il massimo....non prelevarle col bracconaggio selvaggio sarebbe ancora molto meglio visto le già tante difficoltà
Secondo me la forestale dovrebbe prelevare una coppia in natura (da riserve e aree protette), entrambi dalla stessa zona, e affidarle per un anno a un allevatore con l'obbligo di farle riprodurre solo tra loro così si conservano i caratteri. Poi, dopo un anno liberare i genitori e i piccoli nella zona del prelievo.
questa mi sembra una buona idea...potrebbe essere un ottimo aiuto in cambio potrebbe agevolare e scontare il rilascio dei cites all'allevatore stesso...insomma in qualche modo si può fare basta volerlo...
Lasciarle in natura lì dove sono e focalizzarsi nel preservare gli areali, non vi piace come idea, eh?
Tartarughe wild hanno maggiori probabilità di riprodursi nei loro areali, piuttosto che in un recinto di un allevatore, soprattutto se si considerano i tempi legati all'ambientamento e allo stress derivante dalla cattura.
ricordo che una volta si vedevano tartarughe wild anche dalle mi eparti in Sicilia, la Riserva di Vendicari, e qualcunaa volte anche nelle campagne circostanti; adesso purtroppo pur provando ogni anno a vederne qualcuna , neanche l'ombra.
Purtroppo le catture delle persone per troppi anni avranno azzerato o quasi la popolazione locale, infatti molti dei possessori di tarte in quella zona le avevano prelavate proprio dalle campagna intorno.Peccato!!
Enzo