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Motivi per cui il letargo è importante

  1. #16
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Paolo, Marconyse si è permesso di dire la sua riguardo ai sauri perchè è un argomento che riguarda anche loro e molto probabilmente è più facile capire se un sauro vive di più o di meno in una tale condizione piuttosto che in un'altra forse (da profano in sauri) perchè hanno una longevità inferiore rispetto a un chelone.A ora che cresco una Emys senza letargo e una con letargo e aspetto che muoiano faccio a tempo a morire anche io 2 volte.

    Riguardo alle non sottospecie delle odoratus: non ce ne sono forse perchè nessuno ci ha studiato sopra: io ad esempio ho due gruppi riprodduttivi wild con caratteristiche decisamente differenti, primi fra tutti la forma, le dimensioni e la colorazione.L'areale delle odoratus è talmente grande che è ovvio che in base alle caratteristiche del clima di quella zona certi esemplari si sian specizzatti in maniera differente dagli altri.

    Ci sarà un motivo se ci son morfotipi differenti fra le nostre hermanni hermanni?Mi pare ovvio che se si fosse sviluppata una locality in pianura padana sarebbe stata sicuramente più resistente di una sicula per quanto riguarda il letargo.

    Ti faccio un esempio con le tue Trachemys: prima di tutto se ti riferisci alle elegans di cui parlavamo (smentirai sicuramente) arrivano dal sud degli Stati Uniti, Messico e limitrofi e non dal sud America.Le Trachemys occupano anche il Sud America come Anche il Centro America ma con sottospecie differenti (ero rimasto a 13 o 15 sottospecie di scripta ma credo sia ancora in evoluzione quindi non confonderle.Non vorrei che uno prendesse delle callirostris e le mettesse in letargo. sai che fine!

    Non solo fra le elegans ci sono anche delle form naturali che ovviamente si sono specizzate all'interno delle loro nicchie ecologiche: un esempio è la Rio Grande Slider.Nella mia,allora, infinita ignoranza misi l'unica che avevo in letargo come tutte le altre elegans: è stato un risultato macabro te lo posso assicurare.

    Per quanto riguarda le Pelomedusa: se esistesse veramente una pelomedusa letargizzabile come sostieni tu ciò non vorrebbe dire che tutte le Pelomedusa all'interno del resto dell'areale di distribuzione possano effettuare il letargo.

    Mi sembra strano che in Sud Africa ci sian Pelomedusa che effettuano il letargo visto che non lo fanno nemmeno le pardalis pardalis: che sian più resistenti agli abalzi termici è un conto ma il letargo è un'altra cosa.


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  3. #17
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da Platysternon Visualizza Messaggio

    ------
    Mi sembra strano che in Sud Africa ci sian Pelomedusa che effettuano il letargo visto che non lo fanno nemmeno le pardalis pardalis: che sian più resistenti agli abalzi termici è un conto ma il letargo è un'altra cosa.


    Sembrerà strano, ma è così.

    ETI - Turtles of the World: Pelomedusa subrufa example

    Revision of the African terrapin of the family Pelomedusidae - BioStor

    Sempre che dal '41 non abbiano cambiato abitudini.


  4. #18
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da pminotti Visualizza Messaggio
    Sembrerà strano, ma è così.

    ETI - Turtles of the World: Pelomedusa subrufa example

    Revision of the African terrapin of the family Pelomedusidae - BioStor

    Sempre che dal '41 non abbiano cambiato abitudini.
    Ma perché non ti fai un bel viaggio e le vedi di persona certe cose invece di basarti solo su link e cose imparate a memoria?
    magari fatti una crociera....
    Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'Universo: A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.


  5. #19
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Per le Trachemys scripta elegans, vi invito a leggere un altra fonte:

    Red-Eared Slider (<i>Trachemys scripta elegans</i>)

    oppure


    Care Sheet - Red Ear Slider,

    Come vedete, anche un normalissimo sito di allevatori conferma che si tratta di una specie meridionale non particolarmente adatta al letargo in climi freddi.

    "Since local populations over long time periods may be shaped via natural selection to their local environment, in theory RES descended from populations in the southern part of their range (i.e. Louisiana) may not be well-adapted for winters in the northern part of their range (i.e. northern Illinois).


    Mentre dire che la Sternotherus è poco studiata, quando almeno il 20% dei testi di ricerca sono sulle Odoratus o le usa come elemento di confronto è forse azzardato.

    Physiology of Northern and Southern Musk Turtles (Sternotherus odoratus) during Simulated Hibernation

    Common Musk Turtle (stinkpot) (<i>Sternotherus odoratus</i>)

    Ma ce ne sono mille altri.

    Nel frattempo l'unica cosa che avete dichiarato è che c'è una maggiore fertilità.

    Cosa che non contesto affatto, anzi, se volete ecco perchè:

    Spermiogenesis in soft-shelled turtle, Pe... [Anat Rec (Hoboken). 2007] - PubMed - NCBI

    E non ho certo bisogno di 36 ovetti per affermarlo e ribadirlo.

    Su questo siamo tutti d'accordo.

    Il punto è:

    C'è qualche altro motivo documentato?

    Invece di cercare di "smontare" le mie fonti, presentate le vostre.


  6. #20
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Ma perché non ti fai un bel viaggio e le vedi di persona certe cose invece di basarti solo su link e cose imparate a memoria?
    magari fatti una crociera....
    Si, dai, sulla Costa Concordia.
    Ultima modifica di pminotti; 26-01-2012 alle 22:03


  7. #21
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    2.2.5 Eublepharis macularius 2.2.0 Lampropeltis triangulum hondurensis 1.0.0 Coelognathus radiatus 0.1.0 Rhacodactylus ciliatus 1.1.0 Gekko vittatus 1.1.0 Gekko gecko 1.0.0 Nephrurus milii 1.1.0 Emidactylus triedrus

    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da pminotti Visualizza Messaggio
    Si, dai, sulla Costa Concordia.
    Questo l'hai detto tu, non avevo alcun tono polemico sulla cosa, ne tanto meno trovo di buon gusto scherzare su certe cose....

    Detto questo torno a ripeterti, non dobbiamo dimostrarti nulla essendo una prassi del tutto normale della vita di una tartaruga.
    Dimmi perché un Emys orbicularis non dovrebbe fare letargo, mentre una Testudo hermanni si, nonostante condividano gli stessi ambienti.
    Quando troverai una spiegazione per questa cosa, eliminando i racconti farneticanti su adattamenti, perché è chiaro che sono adattamenti dettati a sopravvivere a condizioni estreme di temperatura e alimentazione, allora ci ritorniamo.
    Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'Universo: A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.


  8. #22
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    Si eccone una: madre natura

    Ti pare che sia poco la riproduzione? È solo l'unico scopo dell'esistenza..

    Per quanto mi riguarda sei tu che devi dimostrare che la tua teoria può essere vera, per quanto mi riguarda Stai solo facendo supposizioni fondate su deduzioni di diversi articoli mischiati fra loro.
    Fino a che non sarà provato scientificamente che il letargo non è vitale qui continueremo a consigliare di farlo, dopo anche.


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  9. #23
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Paolo, perdonami eh, ma perché devo fornirti io spiegazioni sul perché il letargo è benefico e non le fornisci tu sul contrario visto che è una cosa che avviene abitualmente in natura?
    No, tu affermi che è necessario ma non fornisci alcuna documentazione a riguardo.

    Se rileggi quello che ho pubblicato vedrai che è chiaramente indicato che determinate specie lo fanno o no a seconda della zona, quindi affermare che è necessario sempre è una vostra forzatura senza supporto scientifico.

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Spiegami perché al nord ci sono più Trachemys che non al sud che invadono le acque interne a sto punto.
    Spiegami perché il trend delle nascite di Emys orbicularis in Calabria cala sensibilmente quando ci sono inverni particolarmente caldi.
    Spiegami perché molte tartarughe scelgono corsi d'acqua montani quando possono scegliere di spostarsi in vallate decisamente più calde (vedi Pollino e Sila).
    Le esperienze le lasciamo fuori? Beh, hai già detto tutto con questa frase.
    La teoria va confutata con l'esperienza. Sempre.
    Hai della documentazione a riguardo? Se vuoi qui c'è una ricerca della Provincia di Milano che parla solo di presenze dovute ad abbandoni:

    http://www.provincia.mi.it/parcosud/...e_Muzzetta.pdf

    Come dovresti sapere, molto dipende anche dalle condizioni relative alla disponibilità d'acqua e di cibo, oltrechè dall'inquinamento.

    Ad maiora

    http://www.centrostudiarcadia.it/Rip...c_NaturaBS.pdf

    "La rilevazione dimostra la possibilità riproduttiva di T.s.e. negli ambienti di rilascio, ma non la sua acclimatazione.
    Negli ambienti di introduzione, la sopravvivenza dei neonati risulta ridotta o nulla, come, allo stesso modo, appare difficile la sopravvivenza a medio e lungo termine degli adulti, alla luce dei risultati del "Monitoraggio Salute Testuggini" coordinato dagl i AA (FE R R I e t al ., 1999b; SOC C INI e FE R R I,
    2001)."

    Il che, tra le altre cose, dovrebbe far fare una piccola riflessione sull'equazione riproduzione =dimostrazione benessere, che sembra essere un dogma.

    Qui si riproducono ma poi muoiono in ambiente inadatto.

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Volendo fare gli scienziati, dal momento che sono un laureato in Scienze matematiche fisiche e naturali corso di Laurea scienze geologiche, mi permetto di fare lo scienziato e ti dico che non basta il laboratorio se non le cose non si verificano sul campo.
    Se permetti, sul campo ci sono da prima che tu nascessi, visto che la prima tartaruga l'ho dal 1969.

    E sono Perito merceologo e Commercialista, quindi una certa dimestichezza con testi "noiosi" l'ho sicuramente.

    Di conseguenza, le tue capacità professionali possiamo sfruttarle per i materiali filtranti e il fondo della vasca, mentre per l'alimentazione è meglio se intervengo io.


    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    La teoria dice: nelle condizioni climatiche del luogo d'origine effettua letargo più o meno lungo, specie che predilige corsi d'acqua freddi. (Non metto il nome della specie, una delle tante che ho riprodotto con successo e forse quella che mi ha dato più soddisfazioni)
    A me l'esperienza dice che: la mia tartaruga senza letargo ha ritenuto le uova, scarsissima fecondità, uova fragili, fino ad arrivare ad uova grandi quanto quelle di una Tarentola mauritanica per fare un confronto qualitativo.
    Con un letargo alle spalle è aumentata la fertilità, ma di poco, uova ancora piccole.
    Con due letarghi: 35 nascite in 3 deposizioni, tra l'altro letargo più lungo del precedente viste le condizioni climatiche.
    Benissimo, sappiamo che la Pelodiscus è allevata come cibo per la sua fertilità e, inducendo un letargo forzato, l'hai stimolata a dovere.

    Che poi questo sia un bene per l'animale o per le nuove nate è tutto da verificare.


    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Quando confuterai le tue teorie in modo serio, ne riparliamo.
    Che mi posti 4 link, che tra l'altro sembrano dire tutto e il contrario di tutto, non centrano il nocciolo della questione come tu affermi, senza dietro un nulla da parte tua, lasciano il tempo che trovano a mio avviso.

    Poi cazzarola, sei solo tu ad affermare certe cose, molti di noi vantano allevamenti decennali e con stagioni riproduttive di tutto rispetto.
    Fai il collezionista e tieniti le tue teorie, non ne abbiamo bisogno.

    Grazie.
    Ti invito a rileggere con attenzione.

    E anche a scrivere. Confutare le mie teorie è un compito che lascio volentieri a voi. Se mai le devo sostenere.

    Come sai benissimo la mia esperienza è almeno altrettanto grande della vostra, se non altro per motivi anagrafici e quantitativi.

    Se mai non condividiamo la finalità della riproduzione.

    Poi, comunque la vogliamo mettere, nessuna delle nostre esperienze è paragonabile ad una ricerca scientifica sistematica.
    Ultima modifica di pminotti; 26-01-2012 alle 22:50


  10. #24
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Questo l'hai detto tu, non avevo alcun tono polemico sulla cosa, ne tanto meno trovo di buon gusto scherzare su certe cose....

    Detto questo torno a ripeterti, non dobbiamo dimostrarti nulla essendo una prassi del tutto normale della vita di una tartaruga.
    Dimmi perché un Emys orbicularis non dovrebbe fare letargo, mentre una Testudo hermanni si, nonostante condividano gli stessi ambienti.
    Quando troverai una spiegazione per questa cosa, eliminando i racconti farneticanti su adattamenti, perché è chiaro che sono adattamenti dettati a sopravvivere a condizioni estreme di temperatura e alimentazione, allora ci ritorniamo.

    Perchè NON si trovano negli stessi ambienti!


    Testudo Hermanni





    Emys Orbicularis



    Quindi, ammesso che siano in natura nello stesso posto, dovranno avere comportamenti simili.

    Sostengo invece che in allevamento indoor sia da scegliere la condizione climatica più favorevole per evitare un inutile stress all'animale.

    L'aumento della lattoacidosi, la perdita di calcio dalle ossa e la perdita di peso indotti dal letargo non mi sembrano fenomeni favorevoli.


    A parte questo, il metabolismo delle erbivore terrestri è completamente differente da quello delle acquatiche ai fini dell'assimilazione della vitamina d3, quindi quello che sostengo vale solo ed esclusivamente per le acquatiche.

    Ecco il motivo per cui mi guardo bene dall'allevare terrestri al chiuso, anche se l'unico esperimento fatto ha dato ottimi risultati.
    Ultima modifica di pminotti; 26-01-2012 alle 23:07


  11. #25
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Emys e Testudo hermanni abitano nei medesimi ambienti.
    In Calabria ti posso fornire almeno 5 esempi validi senza andare troppo lontano. Prendi la Riserva di Tarsia, gli ambienti pedemontani e montani dell'altopiano della Sila dove ad esempio a San Giovanni in Fiore si sono ritrovate Testudo hermanni e in bacini idrografici limitrofi popolazioni di Emys Orbicularis, nel Parco Nazionale della Sila e del Pollino, nelle serre e in Aspromente. Tra l'altro tutte zone ad altitudini abbastanza notevoli, tranne per la riserva del lago di Tarsia che si trova mediamente sopra i 150m di altitudine.
    E se vuoi ti porto le testimonianze dirette di altri colleghi e biologi, ma ti inviterei a venire a vederle tu stesso invece di vivere di link, così prendi un po' d'aria.

    Come ti è stato spiegato da 2000 persone, le Pelodiscus sono si usate come animale da alimentazione umana, ma in cattività non è così facile riprodurle come sostieni. In Europa non si vantano molte riproduzioni e tantissimi hanno risultati altalenanti.
    Delle mie tartarughe nessuna ha mai perso peso ne si è decalcificata. Per le Pelodiscus ho avuto il problema contrario. Dopo il letargo, ha addirittura iniziato a crescere in modo esponenziale, passando dai 20cm scarsi di quando è arrivata in casa mia a circa 28cm nell'anno successivo al letargo (l'ho tenuta sveglia nell'anno in cui l'ho recuperata).
    Le Pelodiscus anche in natura restano mediamente attive anche sotto i 10° e ci sono anche di questo diverse prove confutate anche sperimentalmente, quando mi sono trovato Maxtor sotto ghiaccio che inseguiva le gambusie... povero che forzatura eh?
    Poi che quest'anno abbia fatto 35 uova fertili non conta, è una forzatura secondo te, certo... gli animali nascono, crescono si riproducono e muoiono. Posto che questa prassi aumenta la loro fertilità, vorrà dire qualcosa o no?
    Non dico di provare a congelarti per vedere se sei più riproduttivo, sia chiaro che visto che qua le cose se non si spiegano non si capiscono, meglio chiarire per non dare informazioni errate, se no immagino quanti ibernati mi ritrovo domattina....
    Ultima modifica di JcDenton; 27-01-2012 alle 02:18
    Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'Universo: A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.


  12. #26
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Emys e Testudo hermanni abitano nei medesimi ambienti.
    In Calabria ti posso fornire almeno 5 esempi validi senza andare troppo lontano. Prendi la Riserva di Tarsia, gli ambienti pedemontani e montani dell'altopiano della Sila dove ad esempio a San Giovanni in Fiore si sono ritrovate Testudo hermanni e in bacini idrografici limitrofi popolazioni di Emys Orbicularis, nel Parco Nazionale della Sila e del Pollino, nelle serre e in Aspromente. Tra l'altro tutte zone ad altitudini abbastanza notevoli, tranne per la riserva del lago di Tarsia che si trova mediamente sopra i 150m di altitudine.
    E se vuoi ti porto le testimonianze dirette di altri colleghi e biologi, ma ti inviterei a venire a vederle tu stesso invece di vivere di link, così prendi un po' d'aria.
    Ma le immagini le vedi?

    Non ti sto dicendo che non ci siano aree di sovrapposizione.

    Però credo che faticheresti a trovare delle Testudo Hermanni in Tunisia o in Ucraina o in Georgia.

    Le Emys invece si.

    Quindi non hanno lo stesso areale.

    Oltre la Calabria c'è di più!

    Il fatto che nelle stesse zone facciano il letargo non comporta che automaticamente si debba andare a prendere le Emys in Tunisia per metterle in frigorifero.

    Sono la dall'ultima glaciazione e si riproducono perfettamente.

    Idem in Georgia.


    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Come ti è stato spiegato da 2000 persone, le Pelodiscus sono si usate come animale da alimentazione umana, ma in cattività non è così facile riprodurle come sostieni. In Europa non si vantano molte riproduzioni e tantissimi hanno risultati altalenanti.
    Delle mie tartarughe nessuna ha mai perso peso ne si è decalcificata. Per le Pelodiscus ho avuto il problema contrario. Dopo il letargo, ha addirittura iniziato a crescere in modo esponenziale, passando dai 20cm scarsi di quando è arrivata in casa mia a circa 28cm nell'anno successivo al letargo (l'ho tenuta sveglia nell'anno in cui l'ho recuperata).
    Le Pelodiscus anche in natura restano mediamente attive anche sotto i 10° e ci sono anche di questo diverse prove confutate anche sperimentalmente, quando mi sono trovato Maxtor sotto ghiaccio che inseguiva le gambusie... povero che forzatura eh?
    Poi che quest'anno abbia fatto 35 uova fertili non conta, è una forzatura secondo te, certo... gli animali nascono, crescono si riproducono e muoiono. Posto che questa prassi aumenta la loro fertilità, vorrà dire qualcosa o no?
    Non dico di provare a congelarti per vedere se sei più riproduttivo, sia chiaro che visto che qua le cose se non si spiegano non si capiscono, meglio chiarire per non dare informazioni errate, se no immagino quanti ibernati mi ritrovo domattina....

    Mi fa piacere che tu sostenga l'assenza di decalcificazioni, ma dubito che abbia fatto dei test che possano dimostrarlo.

    Vai a vedere le modalità delle analisi qui e ti renderai conto che senza uccidere l'animale non è possibile.

    In realtà, per mantenere un corretto livello di benessere non bisognerebbe sforzare le capacità riproduttive dell'animale.

    Qual'è il rateo di deposizioni normale per le Pelodiscus?

    Hai provato a vedere se sei nei limiti o semplicemente "spingi" per fare più uova possibili?

    Che siano attive sotto i 10° e mangino rientra nella norma per la specie.

    Per inciso, se è attiva e mangia vuol dire che NON è in letargo!

    O no?


  13. #27
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Cerca di mangiare per i primi periodi tra preletargo e letargo, si tratta di circa 50 giorni.
    Paolo anche le Testudo graeca coincidono con le Emys come areale, ma cosa c'entra? Intanto io ti parlo di cose che posso verificare sul campo, tu parli di cose che leggi su internet e senza contestualizzarle le spari nei vari forum.
    Ma i link li leggi bene tutti prima di postarli? Perché non dicono mai quel che dici tu, a volte si ci avvicinano, ma nient'altro e sono in contesti completamente diversi.

    Per quanto riguarda le Pelodiscus, dal momento che depongono fino a quasi 100 uova all'anno, sono sotto gli standard. Lo scorso anno, che il periodo di attività è stato un po' più lungo ho ottenuto 4 deposizioni con una media di 18 uova a deposizione, ma ne sono nate solo 10, nel 2011 mi pare fossero 48 uova (devo controllare sull'agenda) ed ho ottenuto 35 nascite e 13 uova non feconde. Nessuna morte embrionale e solo una piccola è morta e purtroppo ne conosciamo tutti la storia, ma per motivazioni non imputabili a problemi congeniti.
    Sono state fatte comunque varie radiografie prima della prima riproduzione di ogni anno visto il problema della ritenzione del 2009, le ossa alla radiografia di giugno 2011 sembravano anche più robuste e comunque il tuo link parla di altro tipo di condizioni...
    Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'Universo: A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.


  14. #28
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    0.2.0 Phrynops tuberosus; 0.0.2 Podocnemis unifilis; 0.0.1 Chelus Fimbriatus; 1.2.2 Emys orbicularis galloitalica; 1.0.0 Emys orbicularis orbicularis; 0.1.0 Pelodiscus sinensis; 0.0.2 Malaclemys terrapin centrata; 1.2.0 Ocadia sinensis; 1.1.0 Pelusius castaneus; 1.1.0 Pelomedusa subrufa; 1.2.0 Apalone spinifera spinifera; 1.2.0 Sternotherus carinatus; 0.3.0 Sternotherus odoratus; 2.1.0 Macrochelodina rugosa; 1.2.0 Pseudemys Nelsonii; 0.1.2 Pseudemys concinna; 0.1.0 Trachemys scripta scripta; 1.

    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    In ogni caso, torniamo al punto iniziale:

    L'unico beneficio dimostrato è la facilitazione della riproduzione.

    Per contro abbiamo tre elementi negativi: Lattacidosi, Perdita di Calcio, Perdita di peso.

    Dovremmo aver dimostrato, documenti alla mano, che molte delle specie per cui si ritiene sia necessario in realtà ne fanno perfettamente a meno in buona parte degli areali di distribuzione.

    Tra queste specialmente le Trachemys, che interessano circa il 90% degli allevatori. La loro presenza in zone in cui è necessario il letargo deriva principalmente da abbandoni di Pets e non ha alcun riferimento alle naturali attitudini della specie.
    Abbiamo anche dimostrato come in Nord Italia si riproducano ma non sopravvivano.

    Non è quindi vero quanto comunemente affermato che si tratti di un comportamento naturale, o perlomeno è naturale come il non farlo. Ma è certo più stressante.

    E, ai fini riproduttivi, una semplice brumazione di alcuni giorni ottiene lo stesso risultato.


  15. #29
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    2.2.5 Eublepharis macularius 2.2.0 Lampropeltis triangulum hondurensis 1.0.0 Coelognathus radiatus 0.1.0 Rhacodactylus ciliatus 1.1.0 Gekko vittatus 1.1.0 Gekko gecko 1.0.0 Nephrurus milii 1.1.0 Emidactylus triedrus

    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Non sopravvivono? Ricordi il laghetto di Bressanone? Ci sono adulte e piccole, sicuramente nascono lì dentro e sopravvivono anche all'inverno. E a Bressanone si arriva anche a -15.
    Perdita di peso? Dove? Se le condizioni sono idonee non perdono nemmeno un grammo. Nei tuoi link si parla di condizioni di anossicità e altri casi estremi...

    Ma poi ti rendi conto o no che la riproduzione è la parte fondamentale per la vita di ogni animale? In che altro dovevano avere benefici per capire che è importante il letargo? Illuminami perché sta cosa ancora non l'hai spiegata.
    Non è quindi vero quanto comunemente affermato che si tratti di un comportamento naturale, o perlomeno è naturale come il non farlo. Ma è certo più stressante.

    E, ai fini riproduttivi, una semplice brumazione di alcuni giorni ottiene lo stesso risultato.
    Si? Ti sei ibernato per poterlo dire?
    Per bruma di grazia, cosa intendi? E dei fini riproduttivi cosa ne sai che è la stessa cosa?
    Non mi pare conti nel tuo allevamento, scusa nella tua collezione, riproduzioni per poter dire che è la stessa cosa...
    Ultima modifica di JcDenton; 27-01-2012 alle 03:58
    Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'Universo: A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.


  16. #30
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    Predefinito Re: Dubbi sul letargo

    Citazione Originariamente Scritto da JcDenton Visualizza Messaggio
    Cerca di mangiare per i primi periodi tra preletargo e letargo, si tratta di circa 50 giorni.
    Paolo anche le Testudo graeca coincidono con le Emys come areale, ma cosa c'entra? Intanto io ti parlo di cose che posso verificare sul campo, tu parli di cose che leggi su internet e senza contestualizzarle le spari nei vari forum.
    Ma i link li leggi bene tutti prima di postarli? Perché non dicono mai quel che dici tu, a volte si ci avvicinano, ma nient'altro e sono in contesti completamente diversi.

    Per quanto riguarda le Pelodiscus, dal momento che depongono fino a quasi 100 uova all'anno, sono sotto gli standard. Lo scorso anno, che il periodo di attività è stato un po' più lungo ho ottenuto 4 deposizioni con una media di 18 uova a deposizione, ma ne sono nate solo 10, nel 2011 mi pare fossero 48 uova (devo controllare sull'agenda) ed ho ottenuto 35 nascite e 13 uova non feconde. Nessuna morte embrionale e solo una piccola è morta e purtroppo ne conosciamo tutti la storia, ma per motivazioni non imputabili a problemi congeniti.
    Sono state fatte comunque varie radiografie prima della prima riproduzione di ogni anno visto il problema della ritenzione del 2009, le ossa alla radiografia di giugno 2011 sembravano anche più robuste e comunque il tuo link parla di altro tipo di condizioni...

    Certo che, per sostenere che la Graeca ha lo stesso areale di distribuzione della Emys Orbicularis ci vuole un discreto sforzo di fantasia.




    E lasciamo stare le terrestri, che hanno altre esigenze legate all'alimentazione.


    Ma proprio citare dei documenti non è possibile?

    Da dove arriva la rilevazione delle 100 uova all'anno?

    Le Emys ne fanno da 3 a 16. Magari in anni alterni.

    http://web.uni-plovdiv.bg/mollov/EB/2011/eb.11204.pdf


    Non te la prendere, ma quello che puoi documentare tu sul campo, senza protocolli e senza certificazioni, può essere una divertente parentesi.

    Idem se lo faccio io.

    Se vuoi esser preso sul serio, segui un protocollo di ricerca e fai pubblicare su qualche rivista scientifica la tua ricerca.

    Peccato che, come abbiamo visto, quelle che già ci sono dicono tutt'altro rispetto alle tue affermazioni, come abbiamo appena visto sulle Trachemys al nord.

    Cos'è che non corrisponde in quello che sto dicendo?

    Abbiamo visto che le Emys, le Trachemys, le Sternotherus Odoratus e le Pelomedusa Subrufa, a seconda della zona in cui si trovano in natura possono fare o meno estivazione, letargo, nessuna delle due o una combinazione delle due.

    Sono qui apposta per vedere documentazione che riporti dati differenti.

    Perchè decidete che il comportamento naturale sia il letargo?

    Perchè allora non fare invece una "estivazione controllata"?

    O perchè non lasciarle tranquille in una situazione di temperature medie senza estremi, come nelle Everglades?

    Abbiamo anche a portata di mano gli effetti negativi.

    E ci sono decine e decine di ricerche che coprono praticamente tutte le specie di comune diffusione.

    Per contro, esistono solo delle "convinzioni" su una ipotetica maggior sopravvivenza.

    Sarà anche dimostrata negli altri rettili ma, se esistono, per le tartarughe non se ne vedono.


    Poi, per carità, siete liberissimi di refrigerare a piacimento le tartarughe e di fargli fare raffiche di uova.

    Ma, almeno, non diciamo che è un comportamento naturale.

    P.S. Aspetto sempre di essere smentito da documentazione "seria" (Università o enti statali vanno benissimo)
    Ultima modifica di pminotti; 27-01-2012 alle 04:22


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