Ciao a tutti, sono il presidente della giovane associazione Linnaeus, che come già accennato da Marco é stata creata appunto con il fine di rappresentare tutti gli "appassionati" terrariofilia, per riunirli quindi in un unica, e si spera forte nel tempo, voce.
Ho virgolettato il termine appassionati perché crediamo che la definizione possa essere superiore alle singole posizioni che si trovano in quest'ambiente, quindi racchiudere in se ruoli diversi che spaziano dal semplice detentore, all'allevatore amatoriale e professionista, al commerciante.

Lo scopo che ci prefiggiamo é quello di diventare interlocutori con le istituzioni, per far si che nelle occasioni in cui questi debbano legiferare (come nell'esempio in oggetto con le normative CITES) abbiano la possibilità di avvalersi di chi l'ambiente lo conosce e lo vive, quindi i terrariofili.

Come ho letto nella pagina precedente, e confermo ahimé, il nostro problema é la mancanza di coesione, di spirito associazionistico e della voglia di guardare oltre a ciò che abbiamo già in casa.
L'insieme di questi fattori, e sicuramente altri, ci porta a non raccogliere grossi numeri che poi sono quelli che contano per chi le leggi le fa.
Nonostante ciò, a titolo di esempio e magari di incoraggiamento, nonostante i soli circa 200 tesserati, siamo riusciti ad interfacciarci con il ministero della sanità ed a proporre un progetto per tappare alcuni buchi normativi relativi alle fiere, ed abbiamo concluso ieri a Squamata la seconda sperimentazione con relativa raccolta dati per il ministero.
Un piccolo esempio a prova che tante volte basta avere buone idee e trovare le persone giuste a cui proporle per vederle prese in considerazione di buon grado e con tanto di ringraziamenti.

Tornando al discorso CITES un attimo, concordiamo che l'applicazione delle normative in italia sia nettamente più brigosa e macchinosa rispetto ad altri paesi europei, e che pezzo dopo pezzo dovremmo iniziare a fare pressioni e proposte concrete per snellirla e semplificarla.