Dopo quasi un anno riesumo questa discussione.
Le macchie sul carapace sono ancora presenti e molto più evvidenti di un'anno fa.
Ovviamente mi son preso la briga di portarla dal veterinario ma con scarsi risultati in quanto dopo aver grattato un pò di materiale dal carapace per esaminarlo non si è arrivati ad un risultato in quanto, nell'esame, non presentava alcuna infezione, allora il dottore mi ha detto che bisogna incidere uno scuto per asportare maggior materiale da riesaminare. Non d'accordo con questo metodo in quanto si andava a rovinare il carapace della bestiola ho contattato il Dottor Millefanti spiegandogli il problema e facendogli visualizzare la bestiola.
La risposta è stata piuttosto secca e decisa: il materiale biancastro che si vede è costituito da depositi minerali , protozoi e alghe, presenti nell'acqua, depositati e disidratati tra i vecchi ed i nuovi scuti cornei del carapace della Pelomedusa. Tutto qui, quando lo scuto cade basta lavare bene con Betadine soluzione diluito (una parte di Betadine in 3 o 4 di acqua)
Premettendo che la Pelomedusa non cambia gli scuti come la Trachemys, Graptemys, ecc...cioè a scaglie, sono abbastanza impossibilitato a operare come mi ha detto, in un anno le macchie sono aumentate e il Betadine non ha fatto nulla.
Altri veterinari mi hanno suggerito il Permanganato potassico, molto più aggressivo del Betadine.
Siamo alle solite, ogni veterinario dice la sua, senza risolvermi il problema.
Prossima tappa il Dottor Cesare Pierbattisti (TO) vediamo se alla fine girando tutti i veterinari del nord concludo qualcosa...