Ragazzi calma, è un peccato non poter affrontare questi interessantissimi argomenti con serenità.
Ritorniamo alla calma? Il topic è interessantissimo, quinidi lo ripulirò e aspetterò risposte interessanti come lo sono state fin'ora.
Ripulita. Buon proseguimento
E hanno ragione!! Un vero allevatore nonche tartamante non perderebbe nemmeno mezzo secondo a rispondere a certe cose!!Io ne ho perso anche troppo!!
E con questo esco da questa discussione!!
Allora, vi scrivo quello che penso io sul letargo:
Intanto farei una distinzione
Specie autoctone: secondo me è bene farlo fare per il semplice motivo che esse vivono in nel loro ambiente (anche se magari qualcuno dir che non c'entra una mazza penso che molti di voi sapranno che senza l'inverno il grano non germina... o almeno se non ci fosse un periodo detto di vernalizzazione la sua germinabilità sarebbe pressochè assente... la specie grano come la conosciamo di fatto non esisterebbe. E tutti noi moriremmo di fame... Come ho detto molti di voi diranno che non c'entra nulla ma per quelli che lo condividono direi comunque che l'esempio parla da solo).
Specie alloctone:
Ho avuto esperienze negative con il letargo di specie alloctone purtroppo.
Questo mi ha portato a ricredermi su alcuni punti.
1.Se in natura fanno letargo SAREBBE giusto rispettare tale pratica e questo non lo metto in dubbio, tuttavia...
2.Nello specifico delle acquatiche è una pratica molto più complessa di quello di creda e molti allevatori spesso lo fanno con troppa leggerezza, sia che sia fatto all'esterno sia che sia fatto all'interno, perdendo degli esemplari (e non ditemi che ''è normale che una parte muoia in cattività perchè questo anche in natura succederebbe'', perchè sono sciocchezze... un conto sono le tarta in natura, che vivono e muoino per rispettare dinamiche naturali, un conto quelle in cattività, che dovrebbe vivere e basta... detto così suona male ma spero si sia capito il concetto. La mortalità in cattività dovrebbe essere zero visto che lo scopo di un allevatore non è riprodurre una dinamica ecologica ma si avvicina piuttosto ad un semplice gioco!!).
3.Nel caso di specie alloctone ci sono troppe variabili per far affrontare un letargo all'esterno. Esse non si trovano nel loro habitat e questo conta (non importa che il clima sia lo stesso, non si può fare di tutta l'erba un fascio, un conto è il NordAmerica, un conto l'Europa. Il fatto che il numero di tartarughe Europee sia molto inferiore a quello di t. americane lo dimostra). Certo uno ci può provare e se funziona bene ma ciò non toglie che per le ragioni che ho detto sopra questo comporti un rischio maggiore di quello che comporterebbe allevarle in un laghetto NAmericano.
4.Un letargo controllato è invece secondo me consigliabile, ma ciò non toglie che lo consiglierei solo a un allevatore esperto e non direi mai a un amatore ''manda in letargo la tua tartaruga perchè così sta meglio'' come fanno tanti su altri forum. Perchè spesso equivale a dirgli ''metti a rischio la vita della tua tartaruga perchè è a rischio in natura''.
E' d'obbligo (sempre controllato a mio parere per sp alloctone) se uno vuole riprodurre la specie, ma rientriamo sempre nell'ambito di allevatore esperto.
Premesso tutto ciò suppongo (e sono supposizioni, per esperienza personale, e prendetelo con le pinze come tutto il resto che ho scritto) per scopo puramente amatoriale e per specie quali Trachemys, Graptemys, Pseudemys, Sternotherus e altre che hanno la caratteristica di essere molto adattabili alla cattività (e per questo sono molto commercializzate) NON ritengo che il letargo sia condizione ASSOLUTEMENTE NECESSARIA.
Ciò non toglie, come ho detto sopra che sia comunque consigliato.
Scusate per il poema, ho cercato di esprimere meglio che potevo0 quello che penso
Ultima modifica di Sterny; 11-10-2011 alle 22:19
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Gli animali sono, assai più di noi, soddisfatti per il semplice fatto di esistere; le piante lo sono interamente; gli uomini lo sono secondo il grado della loro stupidità. [...] Questa dedizione totale al presente, propria degli animali, è la precipua causa del piacere che ci danno gli animali domestici.
Arthur Schopenhauer, Parerga e Frammenti postumi
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Solitamente gli adattamenti sono frutto di una selezione naturale che impiega centinaia di miglia di anni ad avvenire, quindi credo che le differenze tra le varie sottospecie siano più genotipiche che fenotipiche (anche se non ne sono certo e potrei aver sparato una cavolata..). Aspetto invece di leggere il lavoro completo di pminotti..sono curioso (e non sono ironico)!
Just my five cents:
premetto che nel campo Tarte sono novellino, nel campo Sauri e di buona parte degli Ofidi senza la brumazione le femmine non ovulano, o lo fanno difficilmente, compromettendo la riproduzione per quell'anno.
Parlo naturalmente di animali provenienti da zone temperate o tropicali con escursioni termiche stagionali sensibili.
Ultima modifica di marconyse; 11-10-2011 alle 23:01
Per inserire foto clikkate qui http://www.tartarugando.it/bacheca-e...imgur-com.html
Dal cellulare http://www.tartarugando.it/content/4...-tapatalk.html
Signore dei Gerrhosaurus, Principe degli Shinisaurus, Giunto infine al soglio degli Xenosaurus, Adepto degli Ouroborus
Sono qui https://www.facebook.com/marconyse/photos_albums
Ti guardo e ti controllo! Attento al PEM!
?
Dico la mia e poi mi ecclisso:
In Sicilia una ventina di anni fa le emys (in natura) le ho viste anche in inverno ed erano sveglie SVEGLIE.
Andare a giocare nei pressi di quella paludina per me era la norma quindi le vedevo praticamente ogni giorno.
Ovviamente le ho viste sopratutto a novembre-dicembre (periodo in cui abitavo in quella campagna), ma anche a Febbraio m'è capitato di vederle (Dico febbraio perchè ricordo di una volta che giocavo li vestito da Zorro quindi era carnevale).
Ora, erano in natura e di certo non c'era l'allevatore che gli diceva di andare a nanna per avere "l'effetto viagra" eppure si riproducevano, tant'è che quella colonia 20 anni dopo, questa estate era ancora li.
Ora prendete questa solo come un'osservazione fatta "sul campo": Non sto dicendo che il letargo è "utile o inutile o altro", ma solo che in natura, quando le temperature lo permettono, le tartarughe il letargo lo saltano senza stare li a farsi trip mentali.
In zone temperate, come può essere la Sicilia, le tartarughe fanno un letargo che è sicuramente meno "profondo" rispetto alle tartarughe che vivono in zone più fredde. I periodi di inattività possono essere inframezzati da periodi in cui l'animale è attivo, anche se con il metabolismo rallentato.
Ciò non significa però che, anche nei climi più temperati, l'alternanza del ciclo stagionale sia meno importante per il benessere dell'animale e per la riproduzione.
Non allevo emys e quindi non voglio fare un discorso specifico ma uno più generalizzato.
Chiaramente gli animali in natura non devono farsi trip mentali in quanto sono nel loro ambiente, ma un allevatore che le tiene in cattività se li deve fare.
Soprattutto per specie esotiche dove spesso è indispensabile riprodurre cicli stagionali e fotoperiodo per avere delle riproduzioni.
Dal mio punto di vista un animale che si accoppia e che depone uova fertili è allevato al meglio, altrimenti c'è qualcosa che non va, è per questo che non sono d'accordo con il discorso "viagra", non c'è niente di innaturale in tutto ciò.
In Sicilia le mie tartarughe che fanno letargo,spesso quando le temperature sono alte in inverno,non ci pensano due volte a svegliarsi, tranne che per le horsfieldi.
P.s volevo solo integrale visto che parlavate del letargo in Sicilia
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