Citazione Originariamente Scritto da rughis Visualizza Messaggio
Guarda, ti assicuro che qui su Tartarugando, fin da quando siamo partiti, sette anni fa, abbiamo sempre creduto fermamente che le schede di allevamento dovessero essere predisposte esclusivamente da persone con esperienza diretta sul tema trattato.

Tutte le schede che trovi qui su Tartarugando sono predisposte in base a questo principio. Le schede di allevamento delle specie, ad esempio, sono predisposte da persone con diretta esperienza sul tema, anche sulla riproduzione, non solo sporadica; in tutti i casi in cui è stato possibile, le schede sono state revisionate da gruppi di lavoro di più Contributor esperti sul tema.
Lo stesso lavoro è stato fatto sulla scheda del letargo, lavoro guidato da Maura (che non è un veterinario) e revisionato da tutti i Contributor con esperienza diretta sul tema.

Con ciò ovviamente non voglio avere la presunzione di affermare che nelle schede di Tartarugando sia riportata la Verità, che siano perfette o prive di eventuali imprecisioni.
Nel caso specifico, dipende dall'interpretazione che si dà alla frase. Viste anche le molte differenze che possono riscontrarsi fra specie e sottospecie diverse, fra gli areali, ecc, faremo di sicuro una ulteriore riflessione in merito per capire se è opportuno fare delle precisazioni, anche per evitare che chi legge e interpreta possa arrivare a conclusioni affrettate o sbagliate.
Per la competenza dimostrata da Maura non solo nello scrivere la scheda ma anche dalle risposte che dava sul forum avevo supposto che fosse una veterinaria: l'esperienza diretta di cui parli forse è riferita alla Toscana dove il letargo comincia dopo e finisce prima , ma avendo fatto un preciso riferimento al settentrione ho fatto l'osservazione incriminata. Poi parlando in generale l'affermazione del pericolo del protrarsi del periodo del letargo dovrebbe essere supportata da uno studio analitico sullo stato fisiologico dei rettili durante il letargo , con una visione statistica del fenomeno . Da utente ed allevatore con decenni di esperienza mi sento di suggerire una modifica alla scheda , affermando che la durata del letargo in 20 settimane si può considerare un valore medio ,che aumenta o diminuisce a seconda delle condizioni climatiche ed eliminerei la frase allarmante sul pericolo nel caso che la durata si protragga oltre le 20 settimane. Mi rendo anche conto che una tartaruga di 10 /15 anni allevata in Sicilia , abituata quindi ad un letargo molto breve , potrebbe essere in difficoltà e rischiare anche la vita se trasportata al nord all'improvviso senza l'abitudine ad accumulare riserve per un lungo letargo.