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Assiduo
Re: Lattuga: si o no?
Fino alla metà degli anni novanta, non esistendo nessuna indicazione circa l'alimentazione delle tartarughe, premesso che quello che si legge in giro non è che abbia una qualche validità scientifica anche al giorno d'oggi, davo regolarmente le crocchette per gatti. Quello che notavo erano animali che crescevano in modo incredibile, mentre alcuni rimanevano piccoli o sviluppavano grossi calcoli biancastri che non riuscivano ad espellere. E quando dico che crescevano in moso incredibile, parlo di marginata che all'inizio della primavera arrivavano a misurare 11cm e 14-15cm ad un anno. Poi la crescita diveniva regolare senza eccessi. Il risultato più clamoroso fu la deposizione di una serie di giovani femmine a 7 anni e mezzo di vita. Premesso che questi animali adesso hanno 20 anni e stanno benissimo, è chiaro che alcuni sono morti a causa di questa alimentazione errata che ha prodotto un blocco intestinale con conseguente lacerazione dellintestino. A quel tempo, notando la cosa, mi ero specializzato nel frantumare questi sassi e, dove riuscivo ed arrivavo in tempo, l'animale ripartiva a crescere senza problemi. Chiaro che non appena mi resi conto della relazione tra quel tipo di alimentazione e salute, smisi di dare quelle crocchette, privilegiando una più salutare dieta. Nonostante questo, posso dire che non ho mai avuto problemi di piramidalizzazioni e/o deformità della crescita, segno che non è quello il vero problema, come si legge in giro, ovviamente senza alcuna base scientifica dietro.
Poi ci fu la fase vegana, piantai radicchi e cicorie. Le grandi iniziarono a ridurre il numero di uova deposte per anno, i piccolini faticavano a mangiarne, specie se poi si appassiva, e non crescevano. La mortalità era addirittura molto cresciuta. Tornai dunque indietro e ricordai le crescite strepitose delle crocchette per gatti e, come miglior compromesso trovai quelle a basso tenore proteico per cani (da notare che i valori nutrizionali e la composizione sono straordinariamente simili alle crocchette commerciali che alcune ditte vendono espressamente per tartarughe, ad un prezzo esorbitante). Date due o tre volte a settimana al massimo e solo nel periodo caldo (il metabolismo in questo modo riesce a smaltire l'eccesso di proteine senza spiacevoli conseguenze), le tartarughe ripresero a crescere normalmente e le femmine a deporre di nuovo in modo soddisfacente. Di contro i piccoli avevano ancora delle difficoltà. Nel frattempo il numero degli esemplari aumentava in modo importante ed alla fine, in piena estate non avevo più verdura da somministrare. Dunque fui costretto a rivolgermi al vicini fruttivendolo. Certo che capitava indivia, scarola, ma più spesso lattuga e romana, oppure canasta. Fu a quel punto che notai la grande differenza: i piccoli iniziarono a crescere, ed era evidente che il problema era evidentemente l'idratazione. Per lo scienziato che a questo punto dirà che sarebbe bastato ciotole e/o bagnetti, rispondo che non c'è nulla di meglio per far infestare gli animali di parassiti. Fin quando hai giusto qualche esemplare passi, ma quando arrivi a due zeri e poi a tre, il problema non è più controllabile e diventa epidemico.
In conclusione, premesso che da biologo in fatto di alimentazione ho le medesime competenze di un veterinario, posso dire tranquillamente che molte delle affermazioni che si trovano in giro sono dei luoghi comuni senza alcuna base scientifica, e solo un'alimentazione prevalentemente vegetale, ma tuttavia integrata con cibi di origine animale, si può avvicinare a quello che avviene in natura. E che non mi si dica che in un giardinetto una tartaruga mangia insetti e lumache a piacimento, perché questa è una grande stupidaggine, nel senso che non può certamente contare sulla varietà e quantità che troverebbe in natura. Dunque, ben vengano delle linee guida, ma comunque si rimanga aperti e non fossilizzati nei luoghi comuni.
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