Citazione Originariamente Scritto da piermino Visualizza Messaggio
ho scritto "molto grande" perchè non la si può chiamare "vaschetta prigione" come ha scritto prima darietto, che forse legge nei pensieri di una tartaruga attraverso una foto o.O boh!!
cioè, se dico che la tartaruga è vispa e non dimostra segni di malessere visivo ma anzi mangia , si muove, è sveglia... mi sembra un po' esagerato dire " se potesse chiederebbe aiuto ". Ma comunque.. è possibile prima di andare da un veterinario magari comprare un farmaco in farmacia contro le micosi? mi sapreste consigliare quale ?
Beh la micosi è un segno di malessere visivo.
Intanto vaschetta prigione era una domanda non un'affermazione visto che non avevi messo le misure e come tenevi la tarta quindi ti prego di leggere non di fare un riassunto.
Stranamente anche Marco la definisce piccola, perchè una vasca da 50x30 è piccola e adesso, viste le misure, si può chiamare tranquillamente prigione e basta! Dalle foto sembra che il livello dell'acqua sia di solo 2/3 cm, assolutamente insufficente per lei.
Non hai risposto alle domande sul filtro, lampade e quanti litri ha nella vaschetta? E la zona emersa?
La tarta è bella vispa sì, hanno una forte resistenza ma poi d'improvviso e allora , forse, ci si chiede, cosa sarà successo, vuoi vedere che avevano ragione? OOPPPSSS

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Io comunque andrei dal veterinario, se vuoi leggere qui sotto:

1.5 Infezioni fungine della cute/corazza (micosi)
Infezione di cute e/o corazza da parte di agenti patogeni fungini. Possono essere colpite sia le tartarughe acquatiche che le terrestri.
Cause:
Nelle tartarughe acquatiche la causa principale sono le condizioni igieniche precarie e l’assenza di una zona emersa riscaldata. Nelle tartarughe terrestri la patologia si manifesta nei soggetti allevati in condizioni di elevata umidità e con scarsa esposizione ai raggi solari o nell’immediato periodo postletargo. L’insorgenza è favorita da condizioni di stress o traumi che diminuiscono la risposta immunitaria dell’animale.
Sintomatologia:
Tartarughe acquatiche: presenza di macchie grigiastre opache su carapace, piastrone e cute.
Tartarughe terrestri: presenza di aree di alterata pigmentazione di carapace, piastrone e cute. A livello degli scuti è presente ispessimento, friabilità e possibile desquamazione degli stessi.
Oltre alle lesioni puo’ essere presente apatia ed anoressia.
Primo soccorso:
- Isolare la tartaruga da eventuali altri esemplari presenti.
- Posizionarla in luogo asciutto e pulito. In caso di tartaruga acquatica cambiare frequentemente l’acqua utilizzando acqua decantata e leggermente salata (5 gr per litro)
- Esposizione a raggi solari diretti o lampade riscaldandi ed UVB.
- Medicare due volte al giorno la zona lesa con soluzione non alcolica di iodio-povi-
done diluito al 10% o clorexidina, lasciar asciugare per circa 1 ora e risciacquare.

NEL CASO DI LESIONI MOLTO ESTESE E’ NECESSARIA LA SOMMINISTRAZIONE DI ANTIMICOTICI PER VIA SISTEMICA.
CONTATTARE UN VETERINARIO ESPERTO IN RETTILI.

Per evitare che la patologia si ripresenti è necessario correggere i fattori ambientali che ne sono la causa principale e somministrare una corretta alimentazione.

1.6 Infezioni batteriche della corazza
Lesioni del carapace e/o piastrone complicate da infezione di origine batterica. Tale patologia è piu’ frequente nelle tartarughe acquatiche, ma possono essere colpite anche le tartarughe terrestri.
Cause:
Nella maggior parte dei casi si tratta di lesioni traumatiche, anche superficiali, in cui si instaura un infezione batterica. Condizioni igieniche scadenti, sovraffollamento ed alimentazione inadeguata (i gamberetti essiccati possono veicolare gli agenti eziologici responsabili dell’infezione) favorisco lo sviluppo e la replicazione dei germi patogeni. Nei casi piu’ gravi o non trattati l’infezione puo’ progredire fino a causare setticemia (SCUD) e portare a morte l’esemplare affetto. Tale patologia è altamente contagiosa e puo’ trasmettersi facilmente ad altri esemplari.
Sintomatologia:
Il sintomo iniziale è la comparsa di aree di alterata pigmentazione degli scuti che tendono ad espandersi e ad approfondirsi fino ad evolvere in lesioni ulcerate con produzione di liquido o materiale purulento maleodorante. Al di sotto delle lesioni puo’ essere presente soffusione emorragica. Tali lesioni possono approfondirsi fino al tessuto osseo sottostante (osteomielite) o espandersi alla cute causando necrosi dei tessuti, ascessi cutanei e perdita delle unghie. A tale sintomatologia si associa spesso astenia ed anoressia.



Primo soccorso:
- Isolare la tartaruga da eventuali altri esemplari presenti.
- Posizionarla in luogo asciutto e pulito, senza substrato. In caso di tartarughe acquatiche reidratare l’animale mediante frequenti bagni (ogni 3-4 ore).
- In caso lesione superficiale o ulcerazione singola, medicare la zona lesa piu’ volte al gg con soluzione non alcolica di iodio-povidone (Betadine) diluito al 10% o clorexidina, lasciar asciugare per circa 1 ora e risciacquare.
- In caso di lesioni multiple eseguire lavaggi disinfettanti di tutta la tartaruga piu’ volte al gg, lasciar asciugare e risciacquare.

IN TUTTI I CASI E’ NECESSARIO CONTATTARE UN VETERINARIO ESPERTO IN RETTILI.

Per evitare che la patologia si ripresenti è necessario correggere i fattori ambientali che ne sono la causa principale e somministrare una corretta alimentazione.