Corriere di Ragusa .it - ISPICA - Caretta caretta appena nate falciate da trattore comunale
Falcidiate da un trattore le neonate di un branco di tartarughe marine. Mentre all’alba di qualche giorno fa si verificava quello che oggi è quasi un miracolo sulle nostre spiagge, ossia la schiusa di una specie a rischio d’estinzione come la Caretta Caretta, un trattore del Comune, che ripulisce la battigia, le ha travolte uccidendone un indefinito numero. Tante sono state poi quelle ritrovate nel pomeriggio da un passante, che portava a spasso il cane. In media una Caretta Caretta depone un centinaio di uova, più volte nel corso della stagione, tornando negli anni e negli stessi punti. Pochi però sono gli esemplari che raggiungono l’età adulta. Inorridito per lo scempio, all’incredulo passante non è rimasto altro che segnalare il fatto alla Guardia costiera, chiamare un veterinario e postare le foto su un social network per attirare l’attenzione sulla rarità dell’evento e sull’atroce fine di quei piccoli esseri indifesi, che avrebbero avuto già abbastanza problemi se fossero comunque arrivati in acqua.
A denunciare il fatto i rappresentanti del locale Movimento cinque stelle. «Ci fa rabbia constatare che – scrivono in un documento – l’amministrazione comunale si dimostri, ancora una volta, disattenta e disinteressata al patrimonio naturalistico che deve tutelare.Non è la prima volta che si avvistano tartarughe sulle nostre spiagge: spesso vengono proprio a «chiedere aiuto» perché in difficoltà a causa di una lenza o un pezzo di plastica ingerito, e trovano invece indifferenza e quindi la morte. Le ultime nidificazioni – aggiungono sono state segnalate a Vendicari e a San Lorenzo, a due passi da noi.È necessario che gli amministratori inizino a pensare alla fascia costiera come un ecosistema delicato e non come una semplice veranda sul mare. E di stipulare convenzioni con enti o associazioni ambientaliste per monitorare e recuperare glianimali in difficoltà».
I pentastellati hanno già contattato il presidente della commissione ambiente, Giampiero Trizzino, affinché si avviino iniziative per regolamentare la manutenzione delle spiagge, proteggere le nidificazioni delle tartarughe e porre divieti di pesca. E affinché si attivino misure di tutela, sarebbe necessaria la riapertura del Centro di recupero fauna selvatica e tartarughe marine di Comiso, chiuso a causa dei tagli della Regione. «Il Centro offriva un servizio unico nel raggio di centinaia di km – dichiara Trizzino - la sua chiusura è stata una grave perdita. Adesso non c´è nessuna realtà in tutta la Sicilia meridionale pronta a soccorrere un animale selvatico ferito, a curarlo, a seguirlo durante la convalescenza e organizzarne la re – immissione in libertà. Oltre al Centro di Comiso abbiamo perso pure quella rete di volontari che era il fulcro del sistema di soccorso, attiva capillarmente sul territorio e in perfetta sintonia con le istituzioni. Sottoporremo al Governo regionale la questione, premendo per la riapertura della struttura e proponendo misure di tutela della nidificazione delle testuggini come il divieto di utilizzo di mezzi motorizzati per la pulizia delle spiagge interessate».