ciao a tutti.
Dopo aver visionato alcuni acquari usati, ieri sera presso un'associazione di beneficienza (svuotano cantine ecc.) ho ac quistato un "acquariazzo" da 100x40 usato per 30 euro.
Alla peggio ho devoluto 30 euro in beneficienza.
L'acquario è stato chiaramente usato per un marino (filtro sottosabbia, densimetro, pompa di movimento ecc.) è piuttosto vissuto, ma la vasca sembra in condizioni discrete e anche coperchio e plastiche sono ben messi (non mi serviranno peraltro).
Mancano centralina e neon (ospiterebbe 2 tubi da 75 cm).
Su un fianco è presente il classico filtro interno scatolato in plastica nera, di dimensioni pari esattamente alla fiancata, per cui le siliconature esterne del filtro combaciano con quelle dei vetri laterali e del fondo.
A giorni faccio la prova di tenuta: se non perde cerco di avviarlo nel weekend, in modo da farlo girare un po' vuoto prima di ritirare la sterno dal laghetto.
Se perde vedo il da farsi... o avvio l'80x30 (che trovo però stretto e non mi consentirebbe di inserire il secondo esemplare) o avvio il vascone in PE o la samla/tbox.
Incrociando le dita sulla tenuta, intenderei predisporlo come segue.
1) arredamento: fondo in sabbia edile fine di abbondante spessore. Un pezzo di tegola, qualche sasso, diverse radici/legni. Zona emersa con ampia corteccia di sughero.
2) piante: niente piante ancorate al substrato, per consentire una semplice manutenzione della vasca. Piante prelevate dal laghetto, ceratofillo (fluttuante) e azolla (galleggiante), di poche pretese e filtranti. Avrò poi i rami del pothos, da fissare in qualche modo ai bordo-vasca superiori in modo che non cadano in acqua marcendo.
3) coperchio: rimuoverei totalmente il coperchio lasciando la vasca aperta.
4) filtro: la prima idea è stata rimuovere lo scatolato interno con il taglierino, come già fatto sulla vasca 80x30. Poi ho visto che le siliconature combaciano con quelle della vasca, e ho pensato ad una soluzione particolare. Mantenere il filtro interno, forando eventualmente la prima divisoria nel caso decida di tenere il livello d'acqua più basso. Inserire nel vano riscaldatore un paio di talee di pothos, soluzione che ho visto adottata in un grande negozio sulle loro vasche, in modo che il primo vano venga riempito dalle radici del pothos. Secondo vano con lana/spugna/cannolicchi. Nel terzo vano, anzichè montare la pompa, inserisco la presa del filtro esterno (jbl e901) in modo che anche sia protetta e non scalabile. Mandata del filtro esterno in vasca con spray-bar posta sopra il pelo dell'acqua e distante dalla zona ermersa, quindi anch'essa non scalabile.
L'acqua entrerebbe nel filtro interno (aspirata dal filtro esterno) e poi passerebbe nel filtro esterno. Se funziona (?) avrei in sostanza un doppio filtraggio, prima interno poi esterno, coadiuvati dal pothos.
5) illuminazione: ho già la lampada sopt (jbl halodym uva) su portalampada a pinza del brico. Non intendo montare la UVB, posto che la tarta/e passeranno buona parte dell'anno all'esterno in terrazzo (primavera) e in laghetto (estate). Per le piante potrei montare una plafoniera ad appoggio per acquario aperto, ma anche optando per i modelli t5 economici (venduti solo con lampade 1000K da sostituire con 6500k e/o 4000k), finisco per spendere una settantina / ottantina di euro. In negozio si va dai 100 euro in su. Come alternative pensavo a due plafoniere WAVE COSMOS 20W per dolce, spendendo comunque una cinquantina di euro. Ultima alternativa: altri due portalamapda a pinza del brico, con due compatte a risparmio energetico da 6500k oppure 6500+4000 con wattaggio da vedere (es. 26W con lumen equivalenti 100W incandescenza), da piazzare sul bordo vasca opportunamente distanziate (la forma della compatta e l'assenza di una plafoniera/riflettore portano comunque ad una diffusione della luce inefficiente).
Cosa ne pensate?
Critiche, pareri, dritte?
Grazie ciao