Roma, 6 luglio 2013 - <Era una questione solo di tempo, ora la moda di tatuare i cani è arrivata anche in Italia. Sono diverse le segnalazioni che tutti i giorni riceviamo di persone che inorridite ci mandano fotografie di cani di piccola e media taglia rasati e tatuati su buona parte del corpo. Dalle prime stime sarebbero oltre duemila i cani tatuati su buona parte del corpo in Italia>.
E' la denuncia lanciata dall'Aidaa, l'Associazione italiana difesa animali e ambiente. <La legge italiana - fanno sapere dall'associazione animalista - non proibisce in linea di principio di tatuare i cani sempre che i tatuaggi siano eseguiti con colori e coloranti naturali, questo però non tiene conto del fatto che tatuare un cane vuol dire infliggerle dolore fisico a volte insopportabile anche per gli umani, quindi a nostro avviso il tatuaggio inteso come "abbellimento del corpo dell'animale" altro non è che una nuova e per giunta non controllabile forma di maltrattamento fisico a cui si sottopone il proprio cane (anche se si inizia a parlare di gatti tatuati)>.
<Negli stessi Usa dove questa moda è partita ci sono state polemiche e si sta discutendo della sua messa fuori legge (Vedi stato di New York) proprio in quanto il cane soffre moltissimo gli aghi della macchinetta dei tatuaggi>.
Aidaa si rivolge quindi direttamente al ministro della salute Beatrice Lorenzin <chiedendo un provvedimento ad hoc che metta fuori legge il tatuaggio degli animali (anche quello di riconoscimento è stato sostituito con il microchip) e che consideri tale pratica un reato di maltrattamento da inserire nell'articolo 544 del codice penale>.
<Sono in forte aumento le segnalazioni e le fotografie di cani tatuati che riceviamo al nostro sportello di segnalazione dei reati contro animali - dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa - e riteniamo che sia ora di mettere un limite, anzi un divieto vero e proprio al tatuaggio della pelle dei cani che spesso comporta addirittura la rasatura permanente del pelo. A nostro avviso - conclude Croce - si tratta di una forma, l'ennesima, di maltrattamento e di prevaricazione. Nel caso specifico chiediamo ai tatuatori di non accettare di tatuare cani ed altri animali come forma di rispetto e se vogliamo anche di obiezione di coscienza contro padroni insensibili che pensano che il proprio cane sia un oggetto da usare a loro piacimento>.
(Tratto da quotidiano.net)
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