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Odissea segreta nell'Atlantico "50 mila chilometri e torno"

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    Predefinito Odissea segreta nell'Atlantico "50 mila chilometri e torno"

    LUIGI GRASSIA La Zampa.it

    Per quanto tempo può sparire sott’acqua un sottomarino nucleare? Tre mesi (il periodo di missione tipico della classe Ohio della Us Navy). E per quanto tempo, invece, può farlo una tartaruga di mare? Molto ma molto di più. Per esempio, le femmine di una specie grossa e potente come la «Dermochelys coriacea» - in italiano, «tartaruga liuto» - quando lasciano le coste dopo essersi riprodotte, puntano verso il mare aperto e vi nuotano o galleggiano per 2 o 3 anni, senza più toccare terra fino alla stagione degli amori successiva.


    Ma dove vanno di preciso, in tutto questo tempo? Forse nuotano più o meno in tondo, in acque non troppo lontane da quelle del luogo di nascita, come potrebbe suggerire il regolare ritorno sempre alla stessa spiaggia? O, invece, vanno a esplorare acque remote? Se avete visto qualche documentario naturalistico sull’argomento, vi sarete fatti una cultura sulla breve fase terrestre (la più facilmente filmabile) della vita delle tartarughe marine. Ma nel preciso momento in cui questi rettili corazzati si allontanano fra le onde, c’è regolarmente una dissolvenza, e la voce fuori campo spiega che qui cominciano anni di mistero assoluto. Impossibile seguire le tartarughe in acqua, se non per un breve tratto, e poi addio.

    Beh, in realtà non è impossibile. Continuiamo a non conoscere le rotte di molte specie, ma della maestosa tartaruga liuto del Sud Atlantico le abbiamo appena scoperte con certezza. Finora, grazie a trasmettitori collocati sugli animali avevamo seguito via satellite i movimenti in mare di pochi esemplari, e solo per breve tempo, lungo le coste dell’America Latina. Ma ora conosciamo le prestazioni natatorie prodigiose delle tartarughe liuto che si riproducono sulle coste del Gabon, una popolazione di circa 40 mila animali. Gli zoologi del Centro per l’ecologia dell’università di Exeter (in Gran Bretagna) hanno seguito via satellite 25 femmine nell’Atlantico tra il 2006 e il 2010, ognuna per un periodo di sei mesi (quanto dura la batteria del trasmettitore). Viaggi strepitosi fra il Gabon, la costa africana occidentale, il Brasile, l’estuario del Rio de la Plata, il Sud Africa e ancora il Gabon, con deviazioni verso le isole di Ascensione e di Sant’Elena in mezzo all’Oceano, tanto per fare una gita fuori porta e variare lo schema. Una singola tartaruga nei 6 mesi di osservazione ha nuotato per più di 8 mila chilometri; non c’è prova che abbia proseguito così per tutti i tre anni della vacanza dalla riproduzione, ma se lo ha fatto la sua odissea ha sfiorato i 50 mila chilometri. Del resto, non avendo altri impegni, e potendosi comodamente nutrire strada facendo, e fermarsi a riposare galleggiando in qualunque momento vi prenda l’abbiocco, che problema dovrebbe mai esserci?
    giorgio


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