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questo pazzo inverno....

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  1. #1
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    Predefinito questo pazzo inverno....

    Oggi, giornata molto soleggiata ma con un vento gelido, controllando il laghetto ho avuto una sorpresa: sotto al ghiaccio della superficie c'era la mia trachemys che mi guardava..Il laghetto è esposto a sud profondo 60 cm con vasi di typha e iris d'acqua , lenticchie d'acqua e gambusie, senza filtro. L'acqua è limpidissima e si vede il fondo dove non ci sono i vasi. Lei era sotto al ghiaccio, e mi guardava incuriosita poi lentamente si è allontanata . Premetto che il laghetto ha i bordi con ampie possibilità di risalita e non tutta la superficie è ghiacciata. Mai avrei immaginato di vederla sveglia. Ma non dovrebbero essere in letargo? Può essere sintomo di qualcosa che non va? Magari non è nemmeno la prima volta che va a zonzo, non è che sorveglio il laghetto dal momento che so che dovrebbero essere in letargo..Qualcun'altro ha delle trachemys già sveglie?


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  3. #2
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    Predefinito Re: questo pazzo inverno....

    Le mie tss, seppur sono in letargo in cantina in questi giorni le ho viste muoversi spesso... come te non sto ad osservarle, ma in questi giorni mi è capitato di vederle in movimento e con gli occhi aperti le volte che sono andata in cantina.
    Per la profondità del laghetto, se non mi sbaglio, 60 cm sono pochi, aspetta i più esperti.


  4. #3
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    Predefinito Re: questo pazzo inverno....

    ciao, secondo me è normale che la tartaruga risalga in superficie per respirare, normalmente viene consigliato di rompere il ghiaccio ma se buona parte della superficie è libera qusta operazione è superflua.
    altra cosa da garantire è la possibilità di risalita lungo le sponde, che se realizzate con telo o vasca in plastica, risulteranno scivolose e rese viscide dalle alghe, per cui è consigliato mettere delle reti sulle sponde fino al fondale, oppure mettere in acqua molte radici e legni che scendano sul fondo.
    poi non so se è il primo letargo che fai fare in laghetto, ma normalmente nel Nord Italia viene consigliata una profondità minima di 100 cm, abbinata ad una superficie minima di 6 metri quadrati (es. 3 x 2 metri), in modo che la profondità di 1 metro possa essere raggiunta con sponde degradanti, e non con sponde troppo angolate, per cui secondo me con 60 cm l'idale sarebbe fare un cosiddetto "letargo controllato" pescando le tartarughe a metà novembre e lasciandole fino ai primi di marzo dentro una vaschetta con poca acqua in un locale chiuso ma freddo, tipo cantina, garage, box attrezzi, sottotetto, ecc. in questo modo saresti sicura che anche in caso di forti gelate notturne le tartarughe siano assolutamente al sicuro.


  5. #4
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    Predefinito Re: questo pazzo inverno....

    E il terzo inverno che fa il letargo nel laghetto.che come ho detto ha le sponde digradanti fatte con grossi sassi e cemento,anche se non è proprio delle misure 6mq, lei ci stà molto comoda. Secondo me, come gli scorsi anni, si nasconde sul fondale in mezzo alle radici e al materiale che si deposita sul fondo. Io non abito proprio a Nord, sono vicino al mare, quindi non mi sono mai capitate gelate enormi, tranne qualche anno fa il "nevone". In questi anni, già a febbraio cominciava a risalire, ma non l'avevo mai notata così sveglia ai primi di gennaio. Sarà che il laghetto, adesso che le altre piante del recinto, che in estate fanno ombra, sono tagliate o senza foglie, è in pieno sole tutto il giorno...Con li letargo controllato, fatto per anni, era un disagio per la tarta in primavera perchè dovevo aspettare che le temperature esterne e dell'acqua aumentassero e quindi fino a fine marzo dovevo tenerla nella vaschetta.


  6. #5
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    1.2 Sternotherus minor, 0.0.1 Sternotherus m. peltifer, 1.2 Kinosternon s. hippocrepis, 2.2 Sternotherus carinatus, 1.2 Sternotherus odoratus

    Predefinito Re: questo pazzo inverno....

    ciao, considera che gli scorsi due inverni hanno avuto temperature abbastanza miti, ho il grafico delle temperature con cui tengo verificato il letargo controllato, per cui in realtà il fatto che abbiano fatto due inverni fuori senza conseguenze non ti garantisce al 100% l'incolumità; con 6 metri quadrati di superficie e una profondità di almeno 100 cm avresti avuto una situazione più sicura.
    Il letargo in laghetto per le acquatiche non è comunque sicuro al 100% nemmeno con un laghetto realizzato in modo "ideale", poichè talvolta qualche decesso avviene comunque, e non necessariamente durante gli inverni più gelidi, con un letargo controllato il rischio viene ridotto al minimo perchè le tartarughe sono tenute al freddo ma con poca acqua (pertanto il rischio di annegamento viene azzerato), inoltre si evita il freddo estremo e si riducono gli sbalzi.
    Personalmente io farei il letargo controllato, se le ripeschi a metà novembre le troverai già in situazione di letargo e allo stesso modo se le rilasci a fine febbraio/primi di marzo saranno ancora in una situazione di semiletargo, in sostanza le togli dal laghetto per il periodo più freddo dell'anno (dicembre, gennaio e settimane "limitrofe") eliminando il rischio connesso al freddo intenso.
    Per quanto riguarda il "disagio" legato al letargo controllato, se le peschi nel momento giusto e le tieni in un posto freddo sotto i 10°C non avrai problemi perchè le tartarughe resteranno quasi immobili, poi per il rilascio non devi necesariamente attendere metà marzo, puoi anche anticiparlo.
    Per il resto ,da come descrivi il laghetto, sembra una sistemazione perfetta.


  7. #6
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    Predefinito Re: questo pazzo inverno....

    Io invece sono dell'idea che l'invaso vada bene, anche se la profondità potrebbe essere maggiore. Primo perchè se davvero si è in prossimità del mare, le temperature medie non saranno mai così basse e questo aiuta tanto la sopravvivenza degli animali, secondo merchè la citata presenza di piante rincuora parecchio che le gelate siano in un certo modo ostacolate e terzo che l'apparato radicale consenta un'agevole risalita e un riparo agli animali in inverno.

    I due inverni passati senza difficoltà credo che siano sufficienti come prova, anche se in queste ore il gelo è davvero tremendo, anche in zone d'Italia che non lo sperimentavano da tempo.

    Quello che hai osservato credo sia un comportamento del tutto normale. Questi animali sono resistenti al freddo in misure ancora non del tutto comprese ma non diventano certo dei pesci in inverno: l'aria gli è necessaria e per questo devono salire a respirare. Ogni quanto è la domanda che si pongono in molti, ma alla quale finora non ho trovato una risposta univoca.
    E se la risalita non è un problema e il ghiaccio non ostacola la respirazione, allora direi che va tutto bene.


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