Era all’ingresso di un bosco nella frazione San Giovanni. L’ha notata il proprietario del terreno, che ha subito avvisato la polizia locale. Non capita spesso di vedere una tartaruga con un carapace di 25 centimetri e soprattutto una coda lunga 20. Vive in acqua dolce ed è comune nel Nord America, mentre in Italia ne è vietata la detenzione per la pericolosità del morso.#
Mascelle di ferro#
Non è velenosa, ma con la forza della mascella può anche staccare un dito: per questo viene definita «azzannatrice». «Siamo intervenuti, ma non potevamo catturarla da soli - racconta il comandante dei vigili Umberto Cantù -. Ringraziamo l’Anpana (Associazione nazionale protezione animali, natura, ambiente) che ci aiutato». #
L’animale era «molto provato» spiega Emanuela Zonca, presidente di Anpana Novara. Con altri volontari, la responsabile aveva frequentato un corso di aggiornamento sugli esemplari selvatici ed esotici. #
Durante una lezione, i partecipanti avevano approfondito proprio il caso delle azzannatrici assieme all’insegnante Mattia Bielli. «Durante questo periodo vivono interrate - racconta Zonca -. Forse quella ritrovata ad Oleggio è uscita per il primo caldo, come sta succedendo ai ghiri. Era incrostata di terra e le abbiamo subito spruzzato dell’acqua per renderla più elastica».#
In trappola#
I volontari, contattati dal corpo forestale, hanno valutato l’idea di trasferirla in un acquario in vetro. Alla fine hanno preferito la soluzione della tinozza. «Perché - continua la presidente - avrebbe rischiato di spezzare la parete». Con la polizia locale si sono rivolti ad una ferramenta per una rete morbida di protezione. L’animale è stato quindi portato al comando di via Sempione. Nel frattempo bisognava individuare un rettilario. «Serve un’autorizzazione specifica - spiega -. Questa tartaruga non si può tenere nei normali centri per esemplari esotici visto che è equiparata ad un’arma». #
Ancora in stato di sequestro, ieri la testuggine è stata trasportata al rettilario di Capriate San Gervasio (Bergamo). I vigili segnalano che sono in corso gli accertamenti per identificare i responsabili del reato di detenzione di animale pericoloso. «Forse il rettile era stato liberato già da qualche tempo - ipotizza la presidente -. Nei nostri corsi d’acqua può sopravvivere: è abile a nuotare e cacciare». #
La Stampa - Catturata a Oleggio la tartaruga ?azzannatrice?