Re: Letargo testudo hermanni
Da me in Umbria la situazione è simile: temperature notturne sotto i 10 gradi e diurne poco sotto i 20.
Le femmine adulte sonnecchiano da settimane nella loro casetta senza mangiare e senza interrarsi (tranne una che trascorre giorno e notte in un angolo all'aperto ma riparato).
Dei due maschi, uno si rintanato in un rifugio ma non è in letargo, l'altro trascorre il tempo in una zona del perimetro del prato senza alcun riparo. Sveglio, ma ormai con scarsa voglia di muoversi.
Il comportamento può variare molto da un esemplare e l'altro e ciò vale di più tra i giovanissimi: alcune delle tartarughine si sono interrate, altre no ma sono ferme. Altre ancora se ne vanno in giro nel recinto dove le ho radunate per il letargo.
Tra qualche giorno sposterò anche le adulte in un piccolo recinto "invernale" di pochi metri quadrati dove gli faccio fare il letargo da anni. Vi aggiungo foglie un po' alla volta sia perché gli piace infilarcisi sotto, sia perché certamente la notte comincia a fare freddo, ma di solito si interrano tra la fine di novembre e i primi dieci giorni di dicembre. E' a quel punto che le copro con il grosso delle foglie.
Comunque, finché ci sono queste temperature diurne, lascerò che i maschi restino ancora un po' sul terreno libero.
In generale, in questo periodo la situazione è sempre abbastanza fluida ed è presto per preoccuparsi di eventuali comportamenti anomali.
Il maschio dove si è interrato l'anno scorso? In qualche posto a caso che non conosci o in punto "preparato"? Preparato come ad esempio una zona del terreno con un mucchio di foglie dove la tartaruga intanto può nascondersi e ripararsi per poi decidere da sola quando è il momento di scavare e andare in letargo (lì sotto oppure dove preferirà).
Re: Letargo testudo hermanni
Ciao! Grazie per la risposta, lo scorso anno si sono interrate esattamente nello stesso punto di questo anno, almeno la femmina, esattamente nel solito punto sotto le tegole che le ho fatto da riparo, ed il maschio accanto a lei, dove praticamente si trova ora, soltanto che la femmina è interrata ed il maschio se ne sta sopra in fase dormiente. Pensavo anche io di aggiungere foglie secche sotto alle tegole, anno scorso le misi una volta che si erano interrate.
Re: Letargo testudo hermanni
Benvenuto franceschino91, perché non apri un altro post e ci presenti le tue tarta?
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Re: Letargo testudo hermanni
Le hai prese da un anno e quindi forse possono avere “orologi biologici” ancora non ben conosciuti…io ho imparato dalle mie che ciascuna ha un ritmo diverso. Soprattutto se sono già di una certa età e magari nate originariamente in regioni molto diverse dalle nostre in cui letargo magari si riduceva a un mese o due. E la cosa ho persino il dubbio che si trasmetta geneticamente.
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Re: Letargo testudo hermanni
Epigenetica? :)
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Re: Letargo testudo hermanni
Citazione:
Originariamente Scritto da
Franceschino91
Ciao! Grazie per la risposta, lo scorso anno si sono interrate esattamente nello stesso punto di questo anno, almeno la femmina, esattamente nel solito punto sotto le tegole che le ho fatto da riparo, ed il maschio accanto a lei, dove praticamente si trova ora, soltanto che la femmina è interrata ed il maschio se ne sta sopra in fase dormiente. Pensavo anche io di aggiungere foglie secche sotto alle tegole, anno scorso le misi una volta che si erano interrate.
Ciao, sì, se la tartaruga sonnolenta è già di una certa dimensione e non rischia di ribaltarsi, puoi coprirla con delle foglie quando ancora è in superficie. Il pericolo per una Testudo hermanni all'aperto è il gelo, ovvero temperature sottozero, ma non sembra che siano in arrivo nelle prossime due settimane. Le foglie comunque possono fare da schermo a gelo e brina, mentre prendere la pioggia per loro è irrilevante (purché non si formino pozze che le affoghino).
Re: Letargo testudo hermanni
Citazione:
Originariamente Scritto da
kurtino
Epigenetica? :)
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Guarda… una rondine non fa primavera, dice il proverbio.
Avevo una thh che si interrava ai primi di dicembre. Al primo letargo da me, che non iniziava mai, ero super preoccupata. L’avevo comprata pochi mesi prima, non la conoscevo. Presa in fiera, nessuna notizia sulla sua provenienza. In età oramai matura, penso oltre ai 20 anni al di là di quello che recitava il suo cites. Una delle tante “ fabbricate” all’est.
Negli anni , pur acclimatatasi da me, ho capito che manteneva il suo tempo di letargo, al di là della varietà di stagioni.Si interrava quando le altre erano sotto già da un mese, alcune da due.
Le sue figlie, quelle che ho tenuto, le riconosco tra tutte perché hanno una colorazione molto chiara rispetto alle altre. Son le ultime ancora in giro in questi giorni, e al mattino quando mi sveglio ,da me , ci son 8 gradi.
Un vecchio maschio Thb che ho da anni mi sparisce ogni anno all’inizio di settembre e ricompare a marzo/aprile. Anche lì il primo anno mi son disperata a cercarlo ovunque cadendo nel panico.
Ora so che fa così.
Quindi il clima e il luogo sono gli stessi, ma ciascuno di loro è diverso.
Il dubbio che sia tramandato questo ritmo mi sorge osservando le discendenze che lo mantengono. Ma solo pochi casi non ne danno la certezza, solo un ragionevole dubbio.
Re: Letargo testudo hermanni
Ciao, certo, capisco benissimo il fattore clima ed esemplare, che ovviamente ognuno ha i suoi tempi ed i suoi modi di vivere, oltre che a poter avere orologi diversi. Il punto è che il mio maschio non va in giro, proprio non si muove da giorni, al momento due giorni in più da quando ho aperto questa discussione, e rimane dormiente semplicemente sopra la terra, come farebbe in estate nelle ore più calde del giorno.
Re: Letargo testudo hermanni
Buongiorno Franceschino, per quel che so, le tartarughe possono subire danni seri e perfino la morte se esposte a temperature inferiori ai 2 gradi, soprattutto se per periodi prolungati. Nel terreno, quando la temperatura dell'aria si abbassa, il freddo a poco a poco si dirige verso la profondità e se il raffreddamento continua si propaga sempre più profondamente (ovviamente in funzione del luogo e della composizione del terreno). Di conseguenza occorre evitare il congelamento della tartaruga, allevata in cattività, anche se interrata ma soprattutto se è rimasta scoperta. Nel tuo caso ti consiglierei di mettere l' animale in un posto prossimo a quello attuale dove possa scavare liberamente ma se non lo dovesse fare, per vari motivi oggettivi o soggettivi, provvedi tu materialmente all'arrivo del freddo con un buon strato di terra e vegetazione. Saluti
Re: Letargo testudo hermanni
In un periodo come questo in cui di giorno al sole si sta ancora bene, ma la notte le temperatura cala sotto i 10 gradi, può succedere che una tartaruga se ne vada ancora in giro nella tarda mattinata o il primo pomeriggio per poi fermarsi sotto qualche cespuglio senza ritornare al riparo di qualsivoglia rifugio uno gli abbia preparato. Il risultato è che magari la si trova la mattina presto con le zampe ritirate perché comunque il freddo non lo gradisce.
E' quanto successo ai miei due maschi. Anche quello che sonnecchiava tranquillo nella casetta ha ripreso ad andarsene in giro e poi è rimasto a dormire fuori insieme all'altro. Ieri, intorno alle 7, li ho trovati entrambi "raggomitolati" nella nebbia. Nulla di che, però siccome l'estate di San Martino pare stia per finire e le temperature notturne scenderanno ancora di qualche grado (senza andare sottozero, per lo meno al Centro) ho anticipato il loro trasferimento nel recinto del letargo. Li possono gironzolare ma anche ritrovare in fretta la casetta che ci ho messo perché è piccolo rispetto a tutto il terreno.
Per la cronaca, li ho sistemati davanti all'ingresso della casetta e dopo alcuni minuti hanno tirato fuori le zampe e vi sono entrati da soli. Se non sono ancora in uno stato letargico nemmeno temperature basse di 7-8 gradi li immobilizza, il che immagino spieghi come facciano ad avere la forza di scavare quando più avanti sentono che è proprio arrivato il momento di andare a dormire.
Citazione:
ma se non lo dovesse fare, per vari motivi oggettivi o soggettivi, provvedi tu materialmente all'arrivo del freddo con un buon strato di terra e vegetazione.
Infatti, se per qualche ragione come un calo improvviso e netto delle temperature dovessero rimanere immobilizzate all'aperto, tanto da entrare in letargo, bisogna intervenire. E' il motivo per cui preferisco sapere dove dormono, sia grandi che piccole, così non sto a pensarci per tutto l'inverno. "Tizia si sarà coperta bene?" "Caia avrà messo la maglietta della salute?", ecc.. ^_^
Re: Letargo testudo hermanni
Stamattina da me c’eran 5 gradi alle 7.
E due se ne stanno ancora lì sotto la salvia.
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Io intervengo solo se sono in previsione gelate da sottozero, ma in genere quando mi allerto loro mi precedono.
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Re: Letargo testudo hermanni
Grazie per le risposte, stamani ho ricontrollato come ogni giorno, ieri avevo messo a seccare delle foglie dal giardino per mettergliele sopra, al momento alla femmina che è gia sottoterra. Quando ho tolto le tegole che fungono loro da riparo, il maschio ha iniziato a muoversi un po’ e dopo si è infilato tra le foglie. Il tempo sembra che metta un onda di freddo sotto stagione da domenica sera per alcuni giorni, quindi, probabilmente farà zero o sotto zero la notte da me. Spero si rintani sotto terra. Quando dite,”prendiamo precauzioni” che intendete? La sotterrate voi? Gli mettete tante foglie secche sopra?
Re: Letargo testudo hermanni
Sotterrare no, mai. Quello sanno farlo solo loro in modo adeguato.
Un intervento precauzionale è spostare al riparo una tartaruga che è rimasta a dormire all'aperto quando è imminente l'arrivo di un freddo intenso. Un riparo dove ovviamente possa rintanarsi e/o scavare. A quel punto più che coprirla con delle foglie io non farei.
Re: Letargo testudo hermanni
Ciao Franceschino, è giusto quello che ti ha consigliato Pangur nel precedente post, ma fa attenzione che il semplice strato di foglie secche garantisce un limitato isolamento termico, di conseguenza, se le temperature esterne vanno molto sotto zero, soprattutto per un periodo prolungato, la tartaruga potrebbe congelare. Nel luogo riparato non deve arrivare il gelo e avere un adeguata umidità.