La cosiddetta zona emersa non è altro che uno spazio asciutto da creare all'interno della vasca per poter permettere all'animale di rifugiarsi all'asciutto, secondo le sue necessità (va ricordata l'importanza di avere una lampada spot puntata su questa zona).
La zona emersa può essere realizzata in vari modi:
– esistono zone emerse già belle e pronte (turtledock, zone emerse in resina).
– esistono soluzioni rapide (sughero, vaschette con sabbia).
– si può ricorrere al fai da te.
La cosa importante è, nella sua realizzazione, di tener sempre conto della tartaruga: delle sue dimensioni,della sua specie (e quindi delle sue abitudini e delle sue esigenze specifiche).
Può essere realizzata in vario modo:
– zona emersa in vetro incollata
Questa tipologia può essere realizzata solo in vasche di vetro; vengono incollati dei vetri alla vasca separando uno spazio (che sarà riempito di sabbia) dalla parte acquatica.
Può anche essere sospesa, lasciando libero lo spazio sottostante, come quella in foto.
– zona emersa con vaschetta poggiata su mattoni o altro supporto (nella foto è utilizzato il vetro laterale della vaschetta, che permette di rialzarla).
Viene riempita una vaschetta di plastica o di vetro con sabbia e poi rialzata per creare un rifugio al disotto.
– zona emersa con vaschetta poggiante sul fondo
Utilizzata solitamente per specie che richiedono un basso livello dell'acqua. Permette di risparmiare molto meno spazio rispetto alle altre soluzioni ma è più semplice da realizzare; la vaschetta verrà sempre riempita di sabbia o altro materiale.
Nella foto si può vedere un Kinosternide intento a fare basking
– zone emerse sospesa di vario genere
La prima tipologia di zona emersa sospesa è quella incollata con vetro (vedere prima).
Esistono però altre soluzioni, come quella qui sotto riportata.
Può essere sospesa, usando il bordo della vasca come appoggio. La sua creazione è molto semplice utilizzando delle tavole e viti per realizzare un contenitore.
– zona emersa esterna
Può essere creata una zona emersa esterna (facendo sì che la tartaruga possa uscire dalla vasca principale per entrare in una seconda vaschetta con sabbia.
E' importante che la zona emersa sia dotata di una pedana per consentire alla tartaruga di salirci (anche questa realizzabile in vario modo).
Attenzione: è importante che l'animale non riesca ad uscire dalla vasca (se necessario si devono rialzare le sponde come nella foto sopra riportata).
ZONA EMERSA IN VETRO CON ERBA SINTETICA
Queste zone emerse sono le più funzionali ed estetiche in assoluto.
La realizzazione è abbastanza facile, basterà farsi fare dal vetraio le lastre di vetro su misura, munirsi di silicone acetico non antimuffa e assemblare i vetri. Come notate si potrà scegliere di allestire un tavolino oppure un contenitore che possa appoggiare sull’acquario o su 2 listelli di vetro siliconati sui fianchi dell’acquario. Una lastra di vetro dovrà essere siliconata nella parte anteriore con la giusta pendenza per permettere alla tartaruga la salita sulla base all’asciutto. La creazione si concluderà siliconando un pezzo di tappetino di erba sintetica in tutta la superficie della zona emersa.
Link per la creazione di questa zona emersa
Zona emersa in legno
Solitamente può andare bene per tartarughe di piccole dimensioni (se si riuscissero a reperire strutture in resina di grandi dimensioni anche per esemplari più grandi... la tartaruga deve poterci stare sopra comodamente).
Se si vuole adottare questa soluzione è importante scegliere bene la forma: la tartaruga non deve rimanere incastrata, non ci devono essere spigoli vivi o superfici tali da poter procurare abrasioni, la struttura deve essere stabile all'interno della vasca e non rischiare di essere rovesciata.
E' importante anche che la tartaruga riesca a salirci facilmente e possa una volta al di sopra rimanere completamente all'asciutto.
VANTAGGI: può avere maggior carattere ornamentale, fornisce anche appigli oltre che essere una zona emersa, possono essere usate per creare zone semi-sommerse.
SVANTAGGI: costosa, occupa più spazio rispetto ad altre soluzioni, si deve valutare bene la forma, generalmente non permette di avere alti livelli dell'acqua.
Questa qui sotto per esempio può essere una buona zona emersa in resina (da notare le superfici levigate, la forma stabile, la parte piatta sovrastante). Va bene però per bassi livelli dell'acqua
Il sughero si ricava dalla cosiddetta sughera (Quercus suber L.), a cui viene rimossa la parte più esterna della corteccia (fino al fellogeno). Risulta quindi forse il materiale più naturale utilizzabile in acquaterrario.
Il sughero permette di creare una zona emersa galleggiante, risparmiando quindi spazio, di qualsiasi forma e dimensione.
E' facilmente rimovibile e lavabile.
La sua superficie irregolare fa sì che le tartarughe riescano a salirvi agevolmente.
Il suo aspetto rende l'acqua-terrario più naturale e gradevole alla vista.
Solitamente non si riesce a reperire facilmente e spesso solo a prezzi più alti di quelli che avrebbe normalmente (viene di solito venduto al kg). Il suo prezzo in ogni caso è molto minore di quello di una turtledock per esempio.
Prima del suo utilizzo è bene che venga lavato accuratamente. Va anche,compatibilmente con le sue dimensioni,fatto bollire più volte o semplicemente lasciato per alcuni giorni (anche due settimane se necessario) a bagno in acqua, meglio se tiepida. Questo viene fatto perché una volta che viene a contatto con l'acqua questo materiale rilascia sostanze che colorano l'acqua (giallo o arancio); le procedure descritte (bollitura o lasciare a bagno) riducono il fenomeno.
Va sottolineato che queste sostanze, per lo più tannini, sono di origine vegetale e non sono dannose perle tartarughe; tuttavia per ragioni estetiche è meglio ridurre il fenomeno tenendo presente quanto detto sopra.
VANTAGGI: estetica, naturalezza,costo, facilita le operazioni di pulizia.
SVANTAGGI: pigmenta l'acqua, difficile da reperire, non adatto per deposizioni.
ZONA EMERSA TURTLE DOCK
Ne esistono di 3 diverse dimensioni:piccola media, grande.La scelta delle dimensioni viene fatta in base alle dimensioni della tartaruga e alla sua crescita futura.
Questa tipologia di zona emersa risulta molto simile al classico sughero (anche se il materiale con cui è realizzata è artificiale), ma il suo peso è bilanciato in modo da far sì che ci sia una pedana che rimane immersa (per facilitare la salita della tartaruga).
L'ancoraggio avviene attraverso quattro ventose (facilmente sostituibili) fissate ad un'apposita struttura in plastica (quella nera in foto). Quest'ultima ha anche la funzione di far sì che la zona emersa si adatti al livello dell'acqua.
VANTAGGI: facilmente reperibile, facilmente montabile, facilmente rimovibile, ventose sostituibili, occupa poco spazio.
SVANTAGGI: costosa, le dimensioni possono non essere adeguate, consigliata solo per vasche in vetro (le ventose fanno più presa), meno naturale rispetto al sughero, a volte le tartarughe la addentano cercando di mangiarla.
TARTARUGHIERE COMMMERCIALI CON ISOLA FILTRO
Sono dotate di un’isola filtro, cioè una struttura in resina che dovrebbe servire da zona emersa (in realtà la questa zona solitamente è spigolosa, piccola e resta umida perché il getto dell’acqua fuoriesce dalla sua sommità impedendo alle tartarughe di asciugarsi adeguatamente).
Essendo fisse impediscono di alzare il livello dell’acqua.
La pompetta di cui sono dotate, che dovrebbe simulare una specie di filtro interno, non filtra quasi nulla (è un pessimo filtro meccanico e biologico).
Una delle caratteristiche peggiori, che rende queste isolette completamente inadeguate, è il fatto che occupino moltissimo spazio, riducendo ulteriormente il poco spazio (sono generalmente vasche non molto grandi) disponibile per il nuoto.
Magari chi vende queste vasche può anche essere in buona fede, tuttavia, come detto, non vanno per nulla bene; perciò in ogni caso è meglio diffidare di chi cerca di vendervele come la “soluzione migliore”.
*Queste vasche, se non troppo piccole, possono essere modificate rimuovendo meccanicamente l’isola fissa e sostituendola con un'altra tipologia di zona emersa e un filtro adeguato.
Scheda realizzata in collaborazione con Zine