Introduzione:
Uno dei gechi crepuscolari arboricoli più conosciuti nel panorama dei rettili è sicuramente il
Correlophus ciliatus (prima conosciuto come
Rhacodactylus ciliatus). Questa sua fama è dovuta principalmente alla facilità di allevamento ed alle varie livree “disponibili” per tale rettile. Personalmente, li trovo affascinanti per il loro modo di muoversi di ramo in ramo, grazie alle lamelle presenti su ogni dito e per il loro aspetto fisico che li contraddistingue.
Il
C. ciliatus (o geco cigliato/crestato) è così chiamato infatti per via delle numerose ciglia che circondano la sua testa e, seppur in maniera meno evidente, il dorso (anche se in questo caso di parla più propriamente di piccole creste, da cui il nome inglese Crested Gecko).
Credo che questo geco possa tranquillamente essere utilizzato come esempio lampante dell’utilità della terrariofilia. Infatti fino al 1994 era ritenuto estinto e le sue continue riproduzioni l’hanno portato ad essere uno dei gechi più conosciuti ed apprezzati insieme al leopardino.
Ovviamente, come ha fatto l’Australia per le
Pogona vitticeps, la Nuova Caledonia ha bloccato le esportazioni per cui gli esemplari reperibili oggigiorno in commercio sono tutti CB (captive breeding – nati in cattività).
Maschio adulto
Femmina sub-adulta
Classificazione:
Ordine: Squamata
Infraordine: Gekkota
Famiglia: Gekkonidae
Sottofamiglia: Diplodactylinae
Genere: Correlophus
Specie: C. ciliatus
Origini:
I
C. ciliatus sono nativi della Nuova Caledonia, un gruppo di isole nel continente oceanico. In particolare, provengono dall’isola più grande, chiamata Grand Terre, e dall’isola dei Pini (Isle of Pines) presente a sud.
Descrizione:
Come già detto nell’introduzione, il loro nome è dovuto dalle numerose creste/ciglia presenti su testa e dorso.
Sono gechi prettamente crepuscolari/notturni, dato che con i loro occhi appositamente evoluti, sono in grado di individuare prede e frutta anche nella completa oscurità.
Sono degli eccellenti arrampicatori, raramente li si vedrà cacciare al suolo, mentre è assai più facile trovarli a sonnecchiare (durante il giorno) tra le foglie dei rami più elevati dal suolo di un albero o appesi a testa in giù sul tronco.
Interessante caratteristica secondo me sempre troppo poco citata è la loro capacità di saltare anche per lunghe distanze, per spostarsi di ramo in ramo. Questo è grazie alle poderose zampe posteriori ed alle lamelle subdigitali presenti su ogni zampe e sulla punta della coda, che gli permette di fare presa istantanea su qualsiasi superficie, anche perfettamente liscia.
La potenza del loro salto è tale che la prima volta che ne ho preso in mano uno in casa, ha centrato in pieno la mia fidanzata presente a tre metri di lunghezza da me.
Generalmente le sue dimensioni da adulto si fermano ad un massimo di 25-27 cm testa-coda con un peso dai 35 ai 55 grammi. Ovviamente vi possono essere anche gechi di dimensioni e/o pesi maggiori, ma generalmente sono casi eccezionali.
A proposito di coda, vorrei spendere un paio di parole circa quest’ultima: così come i gechi leopardini infatti, possono perdere la coda tramite autotomia. A differenza di questi ultimi però, la coda non ricresce. Interessante come in natura infatti il 90% dei gechi sia sprovvisto di coda, spesso persa a causa dei predatori o anche dei cospecifici che, scambiando la coda dell’amico per un insetto, la addentano causandone il distaccamento.
Altra caratteristica interessante riguarda le colorazioni. Non mi voglio addentrare nel discorso morph/colorazioni ma bensì alla variazione di tonalità che possono assumere a seconda che sia giorno o notte. Questi gechi infatti assumono una colorazione più spenta durante il giorno (la fase così detta “fired down) mentre la notte fanno splendere la loro livrea assumendo colori molto accesi (“fired up”). La tonalità può essere addirittura molto diversa tra le due fasi, infatti non è raro che un geco in fired down abbia un colorito marroncino o grigio topo mentre in fired up è di un bel rosso o arancione acceso.
Terrario:
I nostri amici sono fortunatamente gechi di poche pretese.
Necessitano di un ottimo ricircolo d’aria e di molti nascondigli predisposti tramite piante (vere o finte non cambia), tronchi e di abbastanza spazio.
Per il ricircolo d’aria è sufficiente predisporre un lato del terrario interamente in rete fine (possibilmente metallica).
Personalmente ospito i miei in vasconi di plastica abbastanza grossi, tutti stabulati singolarmente (unisco maschi e femmine solo per la riproduzione). Il vascone presenta una fila di fori nella parte bassa anteriore ricoperti con la rete, sul lato opposto la stessa fila ma nella parte superiore. Infine metà (se non tre quarti) del coperchio è completamente aperto, schermato dalla sola rete.
Un’altra possibile e valida scelta è un terrario in vetro. La scelta è vostra.
L’unico requisito è che le dimensioni debbano essere di almeno 50 cm per lato o almeno 40 cm di base per una altezza di circa 50/60 cm.
Per l’arredamento, utilizzo rami presi in un boschetto vicino casa (opportunamente sterilizzati) e completo tutto con piante finte (non ho assolutamente il pollice verde), le quali forniscono un ottimo nascondiglio.
Per il fondo ammetto di essere indeciso da una vita. Le alternative possono essere la torba umida, scottex e panni spugna.
La torba dà un ottimo effetto naturale, “nasconde” lo sporco dei ciliatus e permette di evitare di dover predisporre una tana per la deposizione per le femmine (ci arriviamo dopo). Però è difficile doverla sostituire tutta dopo del tempo e c’è sempre un po’ di rischio ingestione.
Lo scottex e panni spugna sono utili in quanto facilmente pulibili, però guastano l’effetto naturale del terrario. Inoltre (ipotesi puramente personale) mi sembra che i gechi individuino meglio il cibo su uno sfondo chiaro.
Ho provato entrambi, ed ognuno ha i suoi pregi e difetti. La scelta dipende dalla persona e dal numero di terrari da dover gestire.
Uno dei terrari
Temperatura ed illuminazione:
Essendo gechi crepuscolari/notturni, l’UVB non ritengo sia necessaria. Se vogliamo però essere sicuri, possiamo utilizzare una lampada UVB 2% per simulare il fotoperiodo.
Per la temperatura, fortunatamente i ciliatus ben si adattano alle nostre temperature, mantenendosi in un range dai 18° C ai 30° C massimo.
In inverno, se riusciamo a mantenere un minimo di 20° C, non sarà necessario alcun riscaldamento, mentre se le temperature dovessero calare al di sotto di tale temperatura, sarà necessario incollare all’esterno di una parete del terrario un tappetino riscaldante di bassa potenza, termostatato sui 22°C - 24°C. Mi raccomando: dev’essere su una parete, non sul fondo.
Per i motivi di cui sopra, scordatevi spot rossi, lampade riscaldanti et similia.
Alimentazione:
I ciliatus in natura sono insettivori e frugivori, indi gli alimenti base saranno insetti(soprattutto) e omogeneizzati alla frutta (in misura minore).
Gli insetti sono le fondamenta della dieta, ma in base alla mia esperienza ritengo che non debba mancare nemmeno l’omogeneizzato. Più di una volta mi ha aiutato a “sbloccare” gechi che sembravano non crescere.
Gli insetti base sono ovviamente blatte e grilli, con il supporto delle tarme della farina.
Per gli omogeneizzati bisogna avere un po’ di pazienza: non tutti i gechi lo mangiano volentieri e molte volte sono anche schizzinosi. Personalmente uso omogeneizzati senza conservanti di banana, mela/ananas o frutti misti.
L’alimentazione avviene un giorno sì ed uno no, alternando insetti e omogeneizzato.
Di inverno generalmente il geco stesso si alimenta di meno per cui generalmente si scende a due porzioni di cibo a settimana.. poi ci sono i casi in cui il geco non è mai sazio, ma qui si va in base all’individualità.
Acqua ed umidità:
Non necessitano di una bacinella di acqua per due motivi:
1- le feci del geco possono finire nell'acqua trasformandola in un ricettacolo di malattie ed infezioni.
2- preferiscono bere direttamente dalle gocce d'acqua presenti su foglie e pareti del terrario in seguito alle nostre nebulizzazioni giornaliere, piuttosto che da uno specchio di acqua fermo.
La percentuale di umidità consigliata all'interno del terrario è circa sul 70-75 %, la quale è facilmente ottenibile con una nebulizzazione serale nei periodi più freschi ed una nebulizzazione mattutina ed una serale nei periodi più caldi.
Questo permetterà di evitare problemi di muta dovuti alla poca umidità, e soddisferà la sete dei nostri piccoli amici
Integrazione:
Gli insetti devono essere sempre spolverati con il buon vecchio calcio, sostituito una volta la settimana con calcio + D3 onde evitare malattie ossee.
Interessante come le riserve di calcio siano facilmente visibili nel nostro geco: basterà infatti spalancargli la bocca (con la dovuta delicatezza) ed osservare sul palato. Se presenti, le riserve saranno facilmente individuabili in quanto sono un paio di palline biance.
Cibi alternativi:
Mi pare giusto spendere due parole sui "cibi alternativi" disponibili sul mercato i quali principalmente sono due:
1- Repashy Crested Gecko Diet (altrimenti detto CGD)
2- Zoomed's Gecko Food
Il primo (Repashy CGD) è una polvere disponibili in varie taglie e gusti.
Basta scioglere in un bicchiere una proporzione 1:2 di Repashy ed acqua (indi per ogni cucchiaino di polvere, andremo ad aggiungere 2 cucchiaini di acqua) e mescolare il tutto. Personalmente preferisco che sia leggermente più liquida rispetto al solito, sia per fornire più acqua possibile al geco, sia per far sì che il preparato non si secchi troppo presto (sopratutto in Estate).
L'etichetta del Repashy riporta tutta la procedura di cui sopra.
La confezione recita: proteine di varia natura al 20%, un range di calcio che va dal 1,2 al 1,4 % e vitamine, tra cui la beneamata D.
Indi può essere tranquillamente considerato un alimento effettivamente completo, tanto che alcuni allevatori lo utilizzano come sostitutivo degli insetti.
Personalmente non me la sento di consigliare la completa sostituzione degli insetti con questo preparato, però può essere un'ottima alternativa.
Il secondo (Zoomed's Gecko Food) è una polvere bianca disponibile nella sola versione "base".
Lo si somministra asciutto generalmente in un tappo delle bottiglie di acqua, anche se la confezione recita che è possibile aggiungergli acqua nei casi di gechi debilitati. Personalmente non ho mai provato la seconda soluzione, avendo dei risultati positivi lasciando il tappo pieno di polvere senza problemi.
L'etichetta riporta i seguenti ingredienti: proteine di varia natura al 13%, calcio e varie vitamine con la D3.
Anche questo viene considerato un alimento completo, anche se la confezione recita "Dieta completa". Su questo non mi trovo d'accordo per i motivi di cui sopra, ma tant'è vero che nel "retro etichetta" si legge "da somministrare contemporaneamente a grilli".
Come già detto, i due cibi di cui sopra sono ottime alternative e variazioni nei singoli pasti, però ribadisco che le regole base devono essere seguite.
Dimorfismo sessuale:
I maschi adulti sono facilmente sessabili perché presentano due segni inconfondibili:
- Un grosso rigonfiamento alla base della coda (emipeni)
- Una fila di pori femorali nella zona inguinale, ossia tra le zampe posteriori, sopra la base della coda.
Per sessare i piccoli ci vuole un po’ più di pratica in quanto non vi sono presenti gli emipeni (si sviluppano in seguito), ma è comunque possibile abbozzare un sessaggio per mezzo di una lente di ingrandimento per controllare la presenza o meno dei pori femorali.
Maschio: si notano le sacche degli emipeni ed i pori femorali
Femmina, senza emipeni
Riproduzione:
Una premessa, così come per gli altri rettili, anche le femmine di ciliatus necessitano di un minimo di peso per poter tentare la riproduzione: tale soglia minima è universalmente indicata come 35 g di peso.
E così come per gli altri rettili, le femmine generalmente si ben tollerano tra di loro (con le dovute eccezioni del caso), mentre i maschi si attaccheranno a vista.
Dopo l’unione, generalmente durante la notte i due lieti partner consumeranno l’accoppiamento e dopo ciò, passati 25-30 giorni, avverrà la deposizione.
Per la deposizione possiamo prepararci in due modi: 1 se abbiamo un terrario naturalistico con substrato in torba, sincerandoci che la torba sia profonda abbastanza (4-5 cm dovrebbero bastare) 2 preparando una tana da deposizione, composta semplicemente da una vaschetta (di quelle che si usano per conservare il cibo) forata sul coperchio, riempita di torba (sempre umida).
Io personalmente preferisco la seconda opzione, anche se il substrato è in torba.
Ovviamente il segnale di una deposizione imminente sarà l’incessante scavare della nostra geca.
Anche i ciliatus fanno anfigonia, indi da un singolo accoppiamento possono seguire varie deposizioni.
Come per gli altri rettili, meglio segnarsi la data di accoppiamento per tenere sotto controllo le date: un superamento della data può indicare un rischio distocia (ritenzione delle uova) e minare la sopravvivenza della femmina.
Incubazione:
Le uova sono generalmente a forma ovale di circa 2 cm di lunghezza.
Appena deposto è di consistenza morbida, infatti la geca tende ad aspettare che si indurisca prima di sotterrarlo.
Fatto questo, andremo a recuperare le uova per spostarle in incubatrice.
Io generalmente utilizzo vaschette chiuse (senza fori) riempite con vermiculite e acqua in rapporto 1:1.
Onde evitare che la condensa mini la buona salute delle uova, le posiziono inclinate nell’incubatrice in modo che l’acqua scorra lungo il coperchio fino al bordo inferiore della vaschetta.
Le temperature di incubazione vanno dai 20°C ai 27°C, per una durata di 60-100 giorni massimo.
Gestione dei piccoli:
Generalmente i piccoli li alloggio in fauna box, con lo stesso arredamento degli adulti, quindi un tronco ben fissato e foglie finte.
Non mangiano mai appena dopo la schiusa dato che il sacco vitellino dev’essere ancora assorbito del tutto.
Per il resto l’alimentazione è identica agli adulti, con le sole precauzioni riguardanti le dimensioni degli insetti e la frequenza dei pasti che sarà di ogni giorno.
E’ buona norma provare a somministrare anche un po’ di omogeneizzato in modo che non siano troppo schizzinosi crescendo.
Malattie:
Purtroppo bisogna anche far conto delle possibili malattie, ma se la gestione è ottima, si eviteranno grossi problemi.
Due sono le problematiche più comuni dovute alla mancanza di gestione ottimale: MOM e Floppy tail.
La prima è la Malattia Ossea Metabolica, avviene per la mancanza di calcio a livello osseo o per inefficienza nel suo assorbimento. Una ottima integrazione è l’unica precauzione. E’ una malattia che se non presa in tempo porta al decesso, e che, una volta manifestata, non è reversibile, bensì solamente arrestabile.
La seconda è più una condizione che una malattia vera e propria: consta nella malformazione dell’apparato muscolo scheletrico delle zampe posteriori del geco, generalmente dovuta a mancanza di appigli interni al terrario. Questo porta il geco a sostare in posizione verticale (generalmente a testa in giù) se non addirittura sul “soffitto” del terrario. Questa posizione va a sforzare sull’articolazione dell’anca ed è facilmente riconoscibile in quanto la coda, quando il geco è a testa in giù, non sarà bella aderente alla parete ma penderà verso il capo per via della forza di gravità.
Anche questa problematica può essere prevenuta grazie ad una integrazione costante di calcio e calcio+D3.