La famiglia dei camaleonti (
Chamaeleonidae) comprende circa 100 specie, nonostante abbiano forme,colori e abitudini molto diverse, tutte le specie condividono alcune caratteristiche come gli occhi sporgenti in grado di muoversi in direzioni differenti, le zampe a “pinza”, l’abilità di cambiare colore e la capacità di catturare le prede lanciando la lingua come un dardo.I camaleonti si trovano principalmente in Africa, Madagascar e nella penisola Araba, abitano ambienti che vanno dalle zone aride e sub-aride alle foreste pluviali, ma una specie in particolare ha trovato un habitat favorevole nel Mediterraneo.
Il camaleonte comune (Chamaeleo chamaeleon), in fatti, ha una distribuzione circumn-Mediterranea. Il suo areale comprende la penisola Iberica, il Nord Africa, la Turchia, il Peloponneso, le isole di Cipro, Creta, Samos, Chios, Malta e secondo alcuni anche la Sicilia e la Puglia.
La parte più a nord dell’areale di distribuzione del camaleonte comune include cinque province spagnole della comunità autonoma dell’Andalusia (Almeria, Granada, Malaga, Cadice e Huelva) e una portoghese (Faro).In Andalusia, le popolazioni di camaleonte comune occupano complessivamente un’area di circa 450 km2, situata principalemnte nella provincia di Malaga (320 Km2 con fino a trenta animali per ettaro censiti), le altre province piu popolate sono Huelva (30 Km2) e Cadice (75 km2).
Figura 1: Esemplare di camaleonte comune incontrato da me nelle dune di Chipiona (Cadice)
Come ho spiegato prima, la zona maggiormente popolata è quella di Malaga. Qui sorge il Centro di Conservazione e Recupero del Camaleonte Comune, parte integrante del Centro di Controllo della Biodiversità, istituito dall’Ayuntamiento (equivalente dei nostri Comuni) di Malaga. Questo centro si occupa del recupero di camaleonti feriti o trovati in cattive condizioni fisiche in zone urbane. Gli animali tenuti nel centro ricevono le necessarie cure veterinarie seguite da un periodo di semi libertà in grandi gabbie all’aperto allestite con vegetazione autoctona, prima di essere reintrodotti nel loro habitat (macchia mediterranea, pinete, boschi non fitti) nelle aree protette della zona .
Figura 2: Area indoor del Centro (foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
Il Centro infatti è composto di due aree, un’area di prima accoglienza al chiuso e un’area di acclimatazione all’aperto. La prima consiste in un capannone dotato di attrezzature veterinarie con tanto d’incubatrici e terrari in rete allestiti con piante vere e lampade spot e UVB. La seconda invece consiste in uno spazio aperto allestito con macchia mediterranea e vegetazione autoctona. Ci sono due grandi gabbie in rete che consentono ai camaleonti di ri acclimatarsi dopo il periodo di cattività necessario per le cure, cibandosi degli stessi insetti che troverebbero in natura ma senza il rischio di finire loro stessi preda di uccelli rapaci o altri animali.
Figura 3: Area outdoor door del Centro de Control de la Biodiverisidad (foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
Durante il solo 2012 quarantanove camaleonti sono stati recuperati e reintrodotti in due aree protette nella zona di Malaga. Oltre a questi, lo stesso anno sono nati otto esemplari da una femmina rinvenuta già gravida che ha deposto nella zona di acclimatazione nel periodo precedente la sua reintroduzione. Quest’anno invece sono stati liberati due maschi e quattro femmine nel mese di Giugno, mentre ad Agosto sono stati reintrodotti tre maschi e tre femmine e probabilmente ci sarà un'altra reintroduzione anche in Ottobre.
Figura 4: Reintroduzione in natura di una femmina di camaleonte comune (foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
Ho visitato il centro alla fine di giugno e ho avuto il piacere di conoscere Joaquin Santaolalla, il veterinario che si occupa del recupero dei camaleonti, un professionista molto competente oltre che un vero appassionato di camaleonti. Mi disse che lo scorso Dicembre, un’altra femmina in via di guarigione ha deposto nell’area all’aperto e pochi giorni fa mi ha comunicato che le uova si sono schiuse e ben trentatré piccoli camaleonti saranno reintrodotti la prossima primavera!
Figura 5: Trentatre babies di camaleonte comune nati ad Agosto (foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
Figura 6: Baby nato a Giugno 2013(foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
E’ molto importante che vengano aiutate le femmine gravide e gli esemplari appena nati perché, in natura, questa specie raramente supera i due anni di vita. La maggior parte di questi animali vivono solo una o due stagioni riproduttive ed è quindi fondamentale per la conservazione della specie che le riproduzioni vadano a buon fine.
Figura 7: Femmina gravida con bruciature sulle zampe posteriori (foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
Figura 8: Incubatrice del Centro (foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
Alcuni studi evidenziano come la sopravvivenza di questa specie sia estremamente dipendente dall’attività umana nella zona. Un’agricoltura e un turismo più eco sostenibili potrebbero dare un grande aiuto ai camaleonti in questa zona. Ridurre l’uso di pesticidi chimici e fare in modo che né l’agricoltura né l’edilizia distruggano la vegetazione e i nidi sono le prime soluzioni individuate. In oltre, creare delle barriere per impedire agli animali di attraversare le strade più trafficate porrebbe rimedio al problema dei camaleonti che ogni estate vengono investiti dalle macchine quando si allontanano dalle loro zone di nascita per accoppiarsi e deporre le uova. Queste barriere non isolerebbero le popolazioni che comunque avrebbero altri punti di contatto, in zone meno trafficate. Ad ogni modo, sono necessari studi più approfonditi sugli spostamenti di questi camaleonti, in modo da creare una strategia adeguata basata sulla conservazione dell’habitat e dei siti di deposizione, sulla riduzione delle morti e delle catture imputabili all’uomo nonché sul ripopolamento, schiudendo le uova e allevando i piccoli in cattività per i primi mesi di vita.
Figura 9: Baby appena inserito nell'area outdoor(foto di proprietà del Centro de Control de la Biodiversidad- Ayuntamento de Malaga)
Un'altra area in cui si trovano popolazioni importanti è quella della provincia di Cadice, specialmente nella zona di Chipiona - Costa Ballena. Quest’anno ho vissuto per tre mesi a pochi chilometri da queste zone e ho avuto la fortuna di vedere alcuni camaleonti nel loro habitat naturale e di entrare in contatto con gli enti che si occupano della conservazione delle popolazioni di camaleonte comune.
Figura 10: Esemplare selvatico incontrato nelle dune di Chipiona (Cadice)
Fino a circa trenta anni fa queste aree erano molto ricche di biodiversità, poi c’e’ stato il boom dell’edilizia e fino ai primi anni 2000 le costruzioni l’hanno fatta da padrone, senza molta cura per l’ambiente circostante. Ora però, fortunatamente le cose stanno cambiando: grazie anche al vicino parco nazionale “Doñana” (un’area protetta immensa costituita da stagni e pinete dove si possono trovare gli ultimi esemplari di Lince Iberico della zona, oltre ad un’avifauna ricchissima) l’interesse per l’ambiente si sta ritrovando e pochi mesi fa, il 5 Giugno, in corrispondenza con la giornata mondiale dell’ambiente, è stato inaugurato un “Centro de Interpretación de la Naturaleza y el Litoral” dedicato proprio al camaleonte, specie rappresentativa del delicato ecosistema del litorale.
Figura 12: Cartello del Centro
Il centro, chiamato proprio “El Camaleón,”, comprende due esposizioni multimediali permanenti, una sulla biologia e l’ecologia del camaleonte e un'altra sulla pesca sostenibile con tecniche tradizionali risalenti a prima dei romani che oggi sono un patrimonio culturale da salvare.
Costruito in maniera eco-sostenibile con un’architettura che rispetta le forme tradizionali, il centro ospita anche una sala conferenze, un laboratorio e due aule.
Figura 11: Vista laterale del Centro "El Camaleón" di Chipiona
Questo centro è gestito da un gruppo di volontari (Grupo Ecologista C.A.N.S) che hanno a cuore la conservazione del loro ambiente e soprattutto dei camaleonti. Il mio obiettivo come biologo e appassionato di rettili sarebbe far collaborare i due centri per effettuare anche in questa zona, studi e progetti di conservazione della specie come quelli che si stanno svolgendo a Malaga.
Grazie alla disponibilità di Joaquin del centro di Malaga e di Benito Ruiz, responsabile del gruppo CANS di Chipiona, tra Settembre e Ottobre si terrà un incontro per impostare una collaborazione tra i due centri (in cui il primo potrà offrire conoscenze teoriche e pratiche per la conservazione dei camaleonti mentre il secondo potrà dare visibilità e offrire infrastrutture e collaborazione all’altro) in modo da formare un fronte comune che in futuro potrebbe estendersi anche alle altre province della Spagna che hanno la fortuna di ospitare il camaleonte comune.
In fine, ci tengo a precisare che il Centro di Malaga ha ricevuto un grandissimo aiuto da un forum di camaleonti spagnolo che ha contribuito inviando terrari, piante e cibo vivo acquistati grazie a una colletta organizzata appunto sul sito. Nella bibliografia potete trovare il link alla pagina che mostrano cosa si può ottenere quando delle persone condividono una passione e lavorano per un obiettivo comune. In caso qualcuno condividesse il mio entusiasmo per questa iniziativa e avesse intenzione di collaborare o fare una qualsiasi donazione, scrivo qui sotto i contatti degli enti interessati, a cui potete tranquillamente mandare una mail in Spagnolo o in Inglese (oppure potete contattare me
) .
Figura 13: Modello gigante di camaleonte comune presente all ingresso del Centro "El Camaleón" di Chipiona
Disclaimer:
LE FOTO DA 2 A 9 APPARTENGONO AL CENTRO DE CONTROL DE LA BIODIVERISDAD (AYUNTAMENTO DE MALAGA)
Contatti:
Centro de Control de la Biodiversidad del Área de Medio Ambiente del Ayuntamiento de Málaga: centrocamaleon@malaga.eu
Grupo Ecologista CANS Chipiona: grupoecologistacans@hotmail.com
Foro Camaleon Saurios: FORO DE CAMALEONES
Bibliografia:
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José A. Ho dar*, Juan M. Pleguezuelos, Juan C. Poveda Biological Conservation 94 (2000) 63±68
The double origin of Iberian peninsular chameleons
OCTÁVIO S. PAULO1*, ISABEL PINTO1, MICHAEL W. BRUFORD2,WILLIAM C. JORDAN3 and RICHARD A. NICHOLS4
Biological Journal of the Linnean Society, 2002,
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El camaleón en Andalucía. Distribución actual y amenazas para su supervivencia
MELLADO, J., GIMENEZ, L., GÓMEZ, J.J., & M. SANJUÁN. (2001):Fundación Zoilo-Ruiz Mateos. Colección Rabeta Ruta, 6.
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El Camaleón n común (Chamaeleo chamaeleon L.) en Andalucía: distribución n y conservación) Cuadrado, M., Rodríguez, M., 1990. Junta de Andalucía, Sevilla.
Comportamiento reproductor del Camaleón común (Chamaeleo chamaeleon L.) en el sur de España
Fernandez, F., 1989. a. DonÄ ana Acta Vertebrata 16, 5±13.
Foro camaleón saurios:
Reintroduzione Camaleonti Giugno e Agosto
Suelta camaleón común Junio 13
Suelta camaleón común Agosto 13
Risultato Donazioni
Resultados donación Centro (fotos)
Nascite Agosto 2013
Nacen 33 camaleones en el Centro
Ayuntamento de Malaga Área de Medioambiente y sostenibilidad, Centro Control de Biodiversidad:
Biologia del
Chamaeleo chamaeleon (2012)
http://www.lineaverdemalaga.com/docu...ccb/pdf/01.pdf
Resoconto annuale delle attività del centro (2012)
http://www.lineaverdemalaga.com/docu...O_difusion.pdf
Studio sulle popolazioni di camaleonte comune nell’area di Malaga(2012)
http://www.lineaverdemalaga.com/docu.../pdf/02_01.pdf