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  • Cuora flavomarginata

    Questa bellissima specie appartiene al gruppo delle tartarughe a scatola di provenienza asiatica ed è stata inizialmente importata negli Stati Uniti da Taiwan. Attualmente le importazioni sono diminuite grazie alla buona capacità di adattamento ai nostri climi che permette a questa specie di riprodursi in cattività se le condizioni di allevamento risultano ottimali.



    TUTTI I DATI DELLA PRESENTE SCHEDA RELATIVI AD ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE NONCHE' TUTTE LE FOTO DI CUI E' CORREDATA APPARTENGONO A Jitka e Turtlej

    Cuora flavomarginata (Cistoclemmys flavomarginata, Grey 1863)

    Altri nomi comuni: Chinese box turtle, Yellow-margined box turtle, Golden-headed turtle, Snake-eating turtle.

    Tassonomia:
    Regno: Animalia
    Phylum: Chordata
    Classe: Reptilia
    Ordine: Testudines
    Sottordine: Cryptodira
    Superfamiglia: Testudinoidea
    Famiglia: Geomydidae
    Genere: Cuora
    Specie: Cuora flavomarginata
    Sottospecie: Cuora flavomarginata flavomarginata
    Cuora flavomarginata evelynae


    Questa specie è stata descritta per la prima volta da John Edward Grey nel 1863 e denominata Cistoclemmys flavomarginata. Nei primi anni del XX secolo la denominazione fu variata in Cyclemmys e successivamente, nel 1930 attribuita al genere Cuora. Più recentemente alcuni autori (Roger Bour 1980, Ren Hirayama 1983) hanno ipotizzato, che gli esemplari di flavomarginata abbiano caratteristiche morfologiche ben distinte dal resto del genere Cuora riportando in auge il termine Cistoclemmys. Sebbene non ufficialmente accettata, tale ipotesi non è stata formalmente smentita per cui entrambe le denominazioni sono entrate nell’uso comune.
    Inizialmente erano riconosciute tre sottospecie: Cuora f. flavomarginata, Cuora f. sinensis, Cuora f. evelynae. Recentemente la sottospecie Cuora f. sinensis è stata accomunata per caratteristiche fenotipiche e genotipiche alla sottospecie Cuora f. flavomarginata per cui tale sottospecie non è più inclusa nella tassonomia attuale.


    Cuora flavomarginata flavomarginata


    Area di distribuzione ed habitat:
    Questa bellissima specie proviene in larga parte dalla Cina centrale, meridionale ed orientale (Hunan, Henan, Anhui, Hubei, Chongqing, Zhejiang, Sichuan e Jiangsui), da Taiwan e dalle Isole Ryukyu del Giappone (Ishigaki ed Iriomote). Più precisamente gli areali di Cina e Taiwan danno origine alla sottospecie Cuora f. flavomarginata mentre gli esemplari di Cuora f. evelynae provengono esclusivamente dalle Isole giapponesi Ryukyu.



    Il clima presente in queste località varia da sub-tropicale, caratterizzato quindi da inverni freddi ed umidi ed estati calde ed umide, ad aree con clima temperato. Questa specie vive prevalentemente nei pressi di risaie, stagni, ruscelli, acquitrini o raccolte d’acqua stagnanti ed in genere poco profonde con fondali fangosi e fitta vegetazione adiacente e/o sommersa. Gli esemplari adulti trascorrono la maggior parte del tempo sulla terraferma, in cerca di cibo o esposti al sole, non sono quindi da considerare abili nuotatori. Al contrario gli esemplari giovani mostrano generalmente un maggior interesse per l’acqua.



    Caratteristiche fisiche:
    E’ una specie di medio-piccole dimensioni che possono variare dai 16 ai 19 cm. Il carapace è di forma tondeggiante e di color marrone scuro con una caratteristica striscia giallo chiaro che percorre la zona vertebrale. Tale zona in questa specie è spesso rilevata a formare una cresta longitudinale che può affievolirsi con l’età. Una zona di depigmentazione è presente anche a livello del bordo degli scuti marginali e dei sottostanti scuti del piastrone andando così a formare un bordo più chiaro attorno alla corazza. Aree di colore più tenue sono inoltre presenti al centro degli scuti costali. Oltre alla cresta vertebrale possono essere presenti altre due creste segmentate a livello degli scuti pleurali. Il carapace è collegato al piastrone da strutture ligamentose e nella maggior parte degli esemplari è assente il ponte osseo. Il piastrone è di colore nero ed è presente una cerniera ligamentosa fra gli scuti pettorali e addominali che permette una chiusura ermetica della corazza. La cute è marrone a livello degli arti e verde pallido o grigio sulla testa, ai lati della quale sono presenti due strisce di color giallo-arancio che decorrono da sotto gli occhi fino ai lati del collo. La colorazione del mento e del collo può variare da rosa albicocca a giallo chiaro. Le zampe anteriori sono dotate di cinque artigli mentre le posteriori ne presentano quattro.
    Le differenze somatiche fra le due sottospecie non sono eclatanti e risultano spesso di difficile identificazione anche da mani esperte. Tali differenze riguardano prevalentemente il carapace e la testa. Negli esemplari di Cuora f. evelynae il carapace è più schiacciato ed allungato, le due creste laterali sono più pronunciate e le zone depigmentate a livello degli scuti costali si congiungono formando una striscia continua. I lati della testa hanno colorazione più tenue (giallo o giallo pallido) rispetto al color giallo-arancio tipico della sottospecie Cuora f. flavomarginata. In ogni caso l’attribuzione certa di un esemplare ad una delle due sottospecie può avvenire solamente dopo specifico esame del genotipo (DNA).

    Dimorfismo sessuale:
    Le differenze morfologiche fra maschio e femmina sono lievi. I maschi presentano dimensioni leggermente minori, hanno una coda più lunga e più larga, soprattutto alla base, che assume negli individui maturi una forma triangolare. L’apertura cloacale è ai margini dello scuto sovracaudale. Il piastrone può essere leggermente concavo. Le femmine presentano una coda più sottile e il bordo posteriore del piastrone rivolto verso l’alto.

    Allevamento:
    Gli esemplari di questa specie possono essere allevati tutto l’anno in un recinto all’aperto in cui possono svolgere regolare letargo. Il recinto deve essere di dimensioni adeguate. In caso di esemplari adulti si consiglia un area di lunghezza e larghezza pari ad almeno 10 volte la misura del carapace dell’animale. Tale recinzione deve comprendere tre zone: una zona soleggiata, una zona ombreggiata ed una zona con accesso ad una parte acquatica. La zona soleggiata deve ricevere il sole fin dalle prime ore del mattino in modo che la tartaruga possa esporsi ai raggi solari ed attivare il metabolismo, il che la renderà attiva e favorirà l’alimentazione e la conseguente digestione dei cibi. Sia la zona soleggiata che quella in ombra devono essere allestite con folta vegetazione e numerosi ripari e nascondigli che la tartaruga sceglierà in base alla temperatura e al tasso di umidità presenti nell’aria. La zona acquatica deve essere provvista di uno specchio d’acqua poco profonda (massimo 10 cm) con argini non ripidi in cui la tartaruga possa immergersi a piacimento e respirare tenendo tutti e quattro gli arti poggiati sul fondo. In quest’area possono essere posizionate piante acquatiche sia sommerse che galleggianti molto gradite a questa specie. Il substrato del recinto è consigliabile che sia melmoso, soprattutto nella zona acquatica in quanto questa specie ama molto interrarsi nel fango. A tale scopo è opportuno innaffiare spesso il recinto (2-3 volte al giorno) e lasciare al suolo foglie e/o erba falciata a formare del compost. La struttura del recinto può essere costruita in legno, pietra, mattoni o rete metallica. In caso si utilizzi la rete è consigliabile che sia a maglie strette ed interrata di almeno 20 cm in modo da impedire la fuga scavando nel morbido substrato. Allo stesso scopo è necessario accertarsi che non rimangano aperture nella recinzione e che la struttura sia sviluppata in altezza per una misura pari ad almeno il doppio del carapace degli esemplari. Il posizionamento di una parte schermata lungo tutto il perimetro impedirà alle tartarughe di vedere al di là della recinzione inibendo l’istinto alla fuga. Il posizionamento della rete sia sopra che sotto il recinto garantirà, inoltre, una protezione in caso di attacchi da parte di uccelli (potenzialmente pericolosi per gli esemplari giovani di piccole dimensioni) e/o roditori.



    Alimentazione:
    E’ una specie onnivora. Si consiglia una dieta di base costituita per il 50% di erbe selvatiche varie (tarassaco, foglie di vite, piantaggine, trifoglio etc) e piante acquatiche. In caso di non reperibilità di queste è possibile sostituirle per brevi periodi con verdure non trattate quali radicchio, cicoria, indivia, scarola, carote etc. Frutta matura di vario genere ma sempre di stagione (nespole, fichi, banane, mele, fragole, papaia etc) può essere somministrata fino a due volte a settimana nella stagione calda. Il restante 50% della dieta deve essere di origine animale; sono da preferire piccoli invertebrati vivi (insetti, lombrichi, lumache, camole, grilli, larve, chiocciole, molluschi etc.) che in ogni caso gli esemplari reperiranno autonomamente nel substrato del recinto. Possono essere somministrati anche pesce intero o cibo per gatti di alta qualità due/tre volte al mese. Per garantire un adeguato apporto di calcio è consigliato lasciare sempre a disposizione dell’osso di seppia di cui la tartaruga si servirà secondo necessità.

    Corteggiamento:
    Il rituale che precede l’accoppiamento è inusuale e tipico della specie. Prevede la partecipazione attiva sia del maschio che della femmina e sebbene si verifichino inseguimenti e morsi è generalmente elegante e molto elaborato. All’inizio di tale rituale il maschio estende al massimo il collo verso la testa della femmina posizionandolo in basso e parallelo al terreno. Procede quindi a ripetuti movimenti ondulatori con cui strofina la testa sul mento della femmina. Tale approccio viene ripetuto diverse volte ed in alcuni casi ne consegue una breve lotta in cui i due esemplari si inseguono vicendevolmente e possono rovesciarsi ripetutamente sulla corazza. Durante l’inseguimento il maschio produce una caratteristica bava biancastra ed emette ripetuti fischi e/o sibili. Raggiunta la femmina le afferra il bordo frontale del carapace e la sbatte ripetutamente pizzicandole nel contempo le zampe anteriori. Tali morsi non provocano solitamente nessuna ferita alla femmina. Una volta che la femmina ritira la parte anteriore del corpo nella corazza, il maschio la aggira ed avviene l’accoppiamento.
    Gli accoppiamenti si verificano in tarda primavera, estate ed autunno.









    Deposizione:
    Le femmine depongono più volte l’anno nel periodo che va da Marzo ad Agosto. Generalmente le deposizioni avvengono durante il giorno in porzioni di terreno che ricevono il sole soltanto durante il mattino e dove il suolo è molto umido e facile da scavare. Ogni deposizione conta da uno a tre uova a seconda dell’età e della grandezza della femmina. Esemplari giovani e di piccole dimensioni solitamente depongono uno o al massimo due uova. Le uova incubate a terra difficilmente schiudono nelle nostre condizioni climatiche, mentre in incubatrice, in un periodo che può variare da 75 a 85 giorni con temperature da 27 ° a massimo 29,5°.
    Le uova fertili appaiono cilindriche con un solido guscio e pesano dai 11 ai 18,5 gr appena deposte. Dopo pochi giorni compare una banda di colore bianco gessoso lungo la circonferenza della parte intermedia dell’uovo. Raramente tutto l’uovo può assumere un color bianco gesso.
    Le uova vanno poste in incubatrice utilizzando un contenitore di plastica forato con coperchio e un fondo di vermiculite ben inumidita. In questo modo è possibile mantenere il tasso di umidità necessario alla schiusa (80-90%).







    Cura dei cuccioli:
    I cuccioli di questa specie appena nati misurano dai 31 ai 44 mm di carapace ed il loro peso è compreso fra gli 8 ed i 13 gr. Le caratteristiche fisiche sono sovrapponibili a quelle degli individui adulti ad esclusione delle aree depigmentate degli scuti marginali che nei piccoli hanno colorazione rosa invece che gialla. La cresta vertebrale appare, inoltre, molto pronunciata. I cuccioli iniziano ad alimentarsi intorno al quinto giorno di vita prediligendo nei primi mesi alimenti di origine animale come larve, grilli, camole, piccoli lombrichi etc. Successivamente inizieranno ad assumere vegetali e frutta matura anche se in percentuale ridotta rispetto agli adulti. Una volta riassorbito il sacco vitellino i piccoli possono essere trasferiti in un terrario opportunamente attrezzato. E’ preferibile che il terrario sia chiuso (con apposite prese d’aria) in modo da mantenere più facilmente l’alto tasso di umidità necessario (80%). Per il substrato può essere utilizzata torba bionda di sfagno mista a fibra di cocco che dovrà essere mantenuta sempre ben impregnata d’acqua. Lo spessore consigliato è di almeno 5 cm per permettere ai cuccioli di sotterrarsi quasi completamente. Molto gradita sarà la presenza di piante come photos sotto cui i piccoli amano nascondersi. Devono inoltre essere presenti rifugi ed una zona acquatica di bassa profondità in cui possano immergersi senza rischiare annegamenti. Il terrario deve essere dotato di lampada a raggi UVB al 8% e lampada riscaldante, preferibilmente in ceramica, che mantenga una temperatura diurna di 30°-32°C nella zona calda e 24°C nella zona fredda. Di notte deve essere garantita una temperatura costante di circa 20°C.
    E’ consigliabile stabulare i cuccioli di Cuora in terrario durante l’inverno per i primi due anni di vita.




    Legislazione:
    Questa specie è inserita in Appendice II C.I.T.E.S. Allegato B.

    Bibliografia:
    1. Connor Michael J, Wheeler Vickie “The Chinese Box Turtle. Cistoclemmys flavomarginata. Gray 1836.” October 1998.
    2. Ota H, Yasukawa Y, Fu J, Chen TH “Cuora flavomarginata (Gray 1863)” Chelonian Research Monographs No. 5, pp 035.1-035.10.
    3. Hennen H, “The yellow-margined box turle of the Ryukyu Islands” 2004.
    4. Ernst Carl H, Laemmerzahl Arndt F, Lovich Jeffrey E “A morphological review of the Cuora flavomarginata coplex (Testudines: Geomididae)”. Proceedings of the Biological Society of Washington 121(3):391-397. 2008.