INDICE
1. FILTRI INTERNI E ESTERNI
1.1 Filtro interno
1.2 Filtro esterno
1.3 Isola filtro
2. FILTRI MECCANICI E MECCANICI/BIOLOGICI
2.1 Filtri meccanici (spugne)
2.2 Filtri meccanici (spugne) / biologici (cannolicchi, bio ball, carbone attivo, zeolite)
3. MATERIALI BIOLOGICI
3.1 Cannolicchi e/o Bio ball
3.2 Carbone attivo
3.3 Zeolite
4. MANUTENZIONE FILTRI ESTERNI BIOLOGICI
5. ACQUA
1.1 Filtro interno
Questo filtro ha il vantaggio di essere meno costoso rispetto a quello esterno. Alcuni filtri interni possono avere delle prestazioni che si avvicinino molto a quelli esterni potendo quindi garantire la presenza di acqua limpida e cristallina. Dall'altra parte, però, occupano dello spazio prezioso all'interno dell'acquaterrario e non forniscono una corrente d'acqua omogenea per tutto l'acquario. Infatti, per un filtro interno, il punto di aspirazione dell'acqua si trova poco distante rispetto al punto di reimmissione nell'acquario dell'acqua filtrata. Inoltre il filtro interno è molto più impegnativo nella manutenzione visto che per essere pulito si dovrà asportare completamente il filtro dalla vasca rischiando, tra l’altro, di causare stress alle nostre bestiole. Ciò non toglie che i filtri interni di ultima generazione stiano facendo progressi per migliorare questi piccoli problemi.
Esistono filtri interni che possono garantire ottime prestazioni, molti allevatori creano delle "scatole" dentro l'acquario dove potranno usufruire la parte interna per inserire i materiali filtranti e la pompa mentre la parte superiore per la zona emersa.
1.2 Filtro esterno
Il filtro esterno costa sicuramente di più rispetto ad uno interno. E' necessario fare attenzione poiché alcuni modelli sono veramente convenienti ma le prestazioni sono limitate.
La caratteristica principale di un filtro esterno è quella di riuscire a generare un flusso d'acqua completo per tutto l'acquario grazie al posizionamento del tubo di aspirazione in un punto della vasca e il tubo di mandata (ossia quello che fa rientrare nell'acquario l'acqua filtrata) nella parte opposta, riuscendo così a smuovere una grossa quantità di sporcizia che verrà quindi trattenuta dal filtro. Inoltre, grazie a questo posizionamento dei tubi, non vi sarà possibilità di trovare nell'acquaterrario punti stagnanti che potrebbero favorire un'eventuale crescita di alghe.
Un suggerimento è quello di tenere il tubo di mandata a pelo d'acqua in modo che sulla superficie non possa crearsi quella fastidiosa patina dovuta al pesce con cui alimenteremo le nostre tartarughe. A questo scopo si consiglia il tubo di mandata dell'Eheim che consiste in un semplice tubo con dei forellini allineati (come un flauto) dai quali l'acqua fuoriesce in vari punti (a differenza del classico tubo dove l'acqua esce da un unico foro).
Oltre a non occupare spazio all’interno dell'acquaterrario un filtro esterno ha il pregio di essere molto comodo al momento della manutenzione. Dopo aver spento la corrente, andremo a chiudere il rubinetto dell’acqua del filtro staccando il raccordo che tiene fissati i tubi di aspirazione e di mandata. A questo punto è possibile lavorare tranquillamente sul recipiente del filtro trasportandolo dinnanzi a un lavandino.
1.3 Isola filtro
Se ormai è stato fatto l’errore di acquistare una tartarughiera, la maggior parte delle quali possiede un’isola filtro, è bene tenere presente che potrà essere utilizzata solamente per i primi anni di crescita della tartarughina.
L'isola è di resina ed è incollata con del silicone alla tartarughiera. E’ caratterizzata da un foro nell'estremità inferiore mentre quella superiore è estraibile appositamente per inserire all’interno dei materiali filtranti.
La prima cosa da fare è asportare il coperchio superiore per inserire una spugna in prossimità del foro posto nella parte inferiore (punto in cui entrerà l’acqua sporca), dopo averla sciacquata, dentro una calza a rete, inserire i cannolicchi e infine una pompa collegata a un tubicino plastificato che possa fare uscire dall'isola l'acqua appena filtrata creando una cascata.
Questo filtro è sconsigliato in quanto non può garantire un filtraggio eccezionale, anzi si avranno parecchi problemi nella manutenzione.
In questo caso, quando la tartaruga sarà cresciuta, bisognerà munirsi di un taglierino e con molta pazienza e attenzione asportare l'isola dalla tartarughiera per inserire un filtro più adeguato.
2.1 Filtri meccanici (spugne)
Sono chiamati "filtri meccanici" quelli che possono contenere solo ed esclusivamente la spugna per poter eliminare i residui di cibo e feci, che vengono trattenuti appunto nella spugna stessa. Questo filtro necessita di una pulizia pari a una o due volte alla settimana che verrà effettuata sciacquando bene le spugne e cambiando totalmente l'acqua presente nell'acquario. Si potrebbe cercare di prolungare la frequenza di manutenzione facendo piccoli cambi parziali d'acqua declorata ogni giorno.
E’ un filtro adatto per piccole vasche/contenitori che potranno ospitare tartarughe baby e sono esclusivamente filtri interni.
2.2 Filtri meccanici (spugne) / biologici (cannolicchi, bio ball, carbone attivo, zeolite)
Seguendo delle regole fondamentali questi filtri vi permetteranno di avere acqua pulita, limpida e cristallina per sempre.
Questo filtro è progettato per avere una funzione meccanica, cioè come quella descritta nel precedente sottocapitolo, e una funzione biologica, utile a tenere l'acqua limpida, cristallina e inodore.
Per far sì che questo accada bisogna inserire negli appositi cestelli i cannolicchi o bio ball che, una volta attivato il filtro, possano servire per favorire la crescita dei batteri che a sua volta lavoreranno continuamente per mantenere l'acqua del vostro acquaterrario perfetta.
Per aiutare la crescita dei batteri, che si formeranno grazie alle feci delle tartarughe e i residui di cibo, bisogna seguire una delle tre regole per far la maturazione del filtro. Eccovi il link con le istruzioni per fare maturare il vostro filtro: tre semplici modi per fare maturare il filtro.
Per sapere se il filtro è maturo si può acquistare il kit dei test NO2 a reagente che troverete in qualsiasi negozio specializzato in acquari. Sarà sufficiente mettere un po’ d'acqua dell'acquario dentro la provetta in dotazione e aggiungere un paio di gocce di liquido reagente (sempre dato in dotazione), attendete alcuni minuti e guardate la provetta in controluce (luce naturale, quindi quella del sole, non artificiale). L’acqua deve raggiungere la trasparenza, il che vorrà dire che il filtro è maturo e pronto per lavorare alla perfezione. Servirà circa un mese perché questo accada. Sempre in dotazione con il kit dei test NO2, viene fornita una linguetta di cartone contrassegnata da vari colori, questa vi servirà per comprendere a che punto siete nella maturazione del filtro.
Una volta che il filtro è maturo non dovrete far altro che procurarvi un sifone acquistabile in qualsiasi negozio specializzato in acquari e sifonare i residui di cibo e feci presenti nel fondale dell'acquaterrario circa una volta alla settimana.
L'acqua che avrete asportato dall’acquario con questa operazione dovrà essere sostituita con dell'altra acqua che avrete lasciato a decantare una notte in un secchiello per far evaporare il cloro, nocivo sia per le tartarughe che per i batteri.
Ecco una spiegazione sui materiali biologici che si possono inserire nel filtro:
3.1 Cannolicchi e/o Bio ball
I cannolicchi sono dei materiali filtranti ad altissima porosità e nascono da un processo di sinterizzazione su cui si possono insediare i batteri nitrificanti indispensabili per ottenere un buon equilibrio biologico, cioè acqua limpida, cristallina e inodore per sempre.
I Bio ball hanno la stessa funzione, favorendo maggiormente la crescita dei batteri aumentando notevolmente il contenuto di ossigeno dell'acqua e incrementando la capacità ossidante del filtro.
3.2 Carbone attivo
L'effetto principale che si ottiene con il filtraggio attraverso il carbone attivo è quello di eliminare dall'acqua sostanze coloranti difficilmente degradabili che si formano perché i batteri formatisi tra i cannolicchi sono deboli e non riescono più a lavorare come prima, questo processo porterà il filtro al collasso.
Inserendo i carboni attivi nel vostro filtro, questi lavoreranno per assorbire tutte le sostanze presenti nell'acquaterrario. Questo procedimento dovrà durare per circa una settimana, dopodiché sarà necessario asportali per non rischiare che i carboni attivi rilascino tutto quello che hanno assorbito nel corso della settimana. L’attività dei carboni attivi, infatti, si concluderà nel giro di 7 giorni.
Si consiglia di inserire i carboni attivi solo e esclusivamente se si avranno dei problemi di collasso del filtro per poter far tornare l’acqua limpida, dopodiché si dovrà tornare ad utilizzare i cannolicchi per riprocedere con la crescita della flora batterica.
3.3 Zeolite
Questo è un materiale che elimina alghe e ammoniaca. L’ammoniaca è creata dall'urina delle tartarughe.
Avendo un filtro ben maturo questo prodotto non servirà a nulla visto che i batteri lavoreranno per eliminare tutte queste sostanze.
Solo chi utilizza filtri meccanici (esclusivamente spugne) potrà avere problemi legati ad ammoniaca ed alghe. Sarà sufficiente inserire nell'acquaterrario questo prodotto all’interno di una calza a rete che assorbirà tutte queste sostanze.
Per un filtraggio meccanico si consiglia sempre di utilizzare le spugne e non l'ovatta sintetica o lana di roccia, in quanto la spugna è molto più resistente e si può lavare facilmente mentre la lana di roccia andrà sostituita frequentemente per il suo degrado.
4. Manutenzione filtro esterno meccanico e biologico
Una volta ogni mese o due bisognerà pulire il filtro. Personalmente lo pulisco quando la corrente dell'acqua inizia a rallentare il flusso presso il tubo di mandata.
Dopo aver staccato la spina del filtro si dovrà prendere un sifone iniziando ad aspirare il fondale dell’acquaterrario deviando l'acqua all’interno di un secchiello.
Dopo aver chiuso il rubinetto del filtro, è necessario staccare il raccordo presso il quale sono fissati i tubi di aspirazione e mandata e trasportate il contenitore del filtro dinnanzi a un lavandino.
Asportare il coperchio, rimuovere la girante e sciacquarla bene, quindi reinserirla nella sua sede.
Tutti i cestelli con i materiali biologici non dovranno essere lavati ma asportati dal filtro e inseriti nel secchiello in cui abbiamo messo e lasciato l'acqua appena sifonata dall'acquaterrario.
Lavare bene le spugne sotto acqua corrente del rubinetto. C’è chi utilizza l’acqua dell’acquaterrario per non uccidere i batteri formatisi anche sulle spugne.
Lavare bene il contenitore del filtro e inserire tutti i cestelli e le spugne com'erano prima di questa operazione.
Prendere un retino, come la rete di una zanzariera, e sistemarlo sopra il contenitore del filtro per rovesciarvi all’interno l’acqua che si trova dentro al secchiello. Il retino tratterrà tutto lo sporco appena aspirato dal sifone nel fondo del vostro acquario.
Sistemare il coperchio al suo posto e riavviare il filtro inserendo il raccordo dei tubi , riaprendo il rubinetto e collegando la corrente. A volte dovrete pompare un paio di volte attraverso l’apposito pulsante per eliminare l'aria superflua formatasi all’interno del filtro.
Ogni 5-6 mesi, con apposito scovolino, vanno pulite le tubature del filtro da ogni residuo di sporcizia.
L'azione principale è eliminare il cloro che è presente nell’acqua dei nostri rubinetti. Per far sì che questo accada è sufficiente riempire un secchiello di acqua e lasciarlo riposare 24 ore, questo farà in modo che il cloro evapori completamente. Il cloro è più comunemente usato per la disinfezione dell'acqua presente nei nostri acquedotti ma è nocivo e pericoloso soprattutto per gli occhi delle nostre tartarughe. Ovviamente la percentuale presente nei nostri rubinetti è limitata e non dovrebbe creare problemi ma per essere sicuri è meglio eliminarlo completamente. Il cloro, inoltre, favorisce l'uccisione dei batteri che invaderanno i nostri filtri. Per questo consiglio vivamente di tenere sempre un secchiello pieno di acqua che in qualsiasi momento si può utilizzare per fare un cambio parziale nel nostro acquaterrario.
Altro problema, puramente estetico, è il calcare. Questo è una sostanza che non crea alcun problema alle tartarughe ma lascia notevoli macchie bianche nei vetri dei nostri acquaterrari e nei carapaci delle nostre tartarughe. Per evitare questo problema consiglio di avviare filtro e acquaterrario con un 20-30% di acqua di osmosi (acqua depurata senza sostanze disciolte, quindi senza cloro e calcare) reperibile in negozi specializzati in acquari abbastanza forniti al costo di 20-30 centesimi di euro al litro.