Spesso, a causa dell'incapacità dei commercianti, sono spacciate per Pelomeduse perchè, oltre a una vaga somiglianza, anch'esse hanno la caratteristica di ritirare la testa lateralmente a differenza della maggior parte di tartarughe acquatiche.
Questa scheda ha lo scopo di fornire tutte le informazioni utili per comprendere al meglio le sue necessità.
Questa specie fa parte della famiglia Pelomedusidae dove trovano spazio anche le Pelomeduse, altra specie con la quale condivide il territorio africano.
La Pelusios Castaneus ha una vasta distribuzione sulla costa atlantica dell'Africa Occidentale.
Copre il territorio del Senegal e Mauritania meridionale, seguendo la costa verso est attraverso Gambia, Guinea-Bissau, Guinea, Sierra Leone, Liberia, Costa d'Avorio, Ghana, Togo, Benin, Nigeria, dal Camerum si trovano anche a sud attraverso la Guinea equatoriale, Gabon, Congo, Repubblica Democratica del Congo fino a raggiungere le parti più settentrionali dell'Angola. Si trovano anche su un isola dell'Oceano Atlantico (Sào Tomè) e al largo delle coste del Gabòn.
Alcune specie di Castaneus sono state trovate anche in Guadalupa nel Mar dei Caraibi, molto probabilmente sono state importate in passato dagli schiavi africani. Un piccolo numero si possono trovare anche a Miami a Dade County, in Florida negli Stati Uniti ma anche queste sono state importate da allevamente destinati al commercio e lasciate libere in natura da alcuni rivenditori.
Le Pelusios Castaneus in natura vivono in acque poco profonde, come paludi, stagni, ruscelli, fiumi, laghi e foreste sommerse.
Qualcuno di questi può asciugare durante la stagione secca e le tartarughe sono costrette a estivare su un terreno secco oppure le più fortunate sulla riva.
2. Classificazione
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Sottordine: Pleurodira
Superfamiglia: Pelomedusoidea
Famiglia: Pelomedusidae
Genere: Pelusios
Specie: Pelusios Castaneus
Questa specie non presenta sottospecie.
Attualmente la Pelusios Castaneus non presenta alcuna sottospecie, anche se per molto tempo ne faceva parte la Pelusios Chapini.
A riguardo però ci sono 3 forme di Castaneus:
la "normal-form" (forma normale) che è quella più diffusa in commercio nelle nostre zone, proviene dai paesi del Togo, Ghana e Benin. Questa forma è riconosciuta dal carapace rosso-marrone e dal piastrone giallastro con le bordature in tinta con il carapace, così come i ponti. La testa mostra il tipico reticolato a macchie scure. Come si può vedere dalla descrizione la forma generale del corpo si adatta alla forma del corpo tipico
La "rain forest-form" (forma foresta pluviale) sembra provenire dalla Nigeria e da zone più ad est ed è riconosciuta per il suo carapace completamente marrone scuro nero. Il piastrone è giallo senza macchie. Gli esemplari che sono arrivati in Europa e che si ritiene siano stati esportati al di fuori dell'Africa orientale, sono completamente di colore scuro. Al contrario, le Pelusios provenienti dal Gabon sono molto scure in apparenza, ma hanno i ponti e il piastrone quasi interamente gialli.
Dalla savana e la zona sub-sahariana ha origine una forma che si chiama "savanna-form" (forma savana). E' riconosciuta dalla colorazione complessivamente molto chiara. Il carapace è tra il marrone chiaro e il caramello e mostra macchie gialle, dando un aspetto marmorizzato. Il piastrone può mostrare solo ai limiti esterni alcune pigmentazioni scure, ma spesso si presenta giallo completamente smarcato. La testa, a differenza della tipica Castaneus, è senza segni reticolati. Questa forma presenta gli scuti intergulari più ampi rispetto alle altre 2 forme.
Oltre a queste 3 forme ne esiste un'altra che si può trovare in cattività e che personalmente penso sia da considerare quale possibile incrocio tra forme, che mostrano una sorta di striscia dorsale come la Pelusios Gabonensis e una dorsale a righe. Però assomigliano per lo più alla "forma savana".
Una cosa molto importante è che nessuna di queste forme è ufficialmente riconosciuta, quindi anche se diverse tra loro sono giudicate tutte Pelusios Castaneus. Si dovrà, in futuro, approfondire il discorso per trarre una conclusione definitiva sulle 3 forme di Castaneus.
Ovviamente, leggendo questo articolo, si può intuire che è possibile che la Pelusios Castaneus abbia parecchie sottospecie che per ora non sono dichiarate, quindi inesistenti.
Il continente africano viene completato dalla famiglia delle Pelomedusidae, oltre che dalla Pelomedusa Subrufa e dalla Pelusios Castaneus anche da altre Pelusios che non sono classificate sottospecie ma bensì altre specie che si contraddistinguono tra loro, sia in caratteristiche fisiche che comportamentali.
-Pelusios Bechuanicus
-Pelusios Broadlei
-Pelusios Carinatus e sottospecie Castanoides
-Pelusios Chapini
-Pelusios Cupulatta
-Pelusios Gabonensis
-Pelusios Marani
-Pelusios Nanus
-Pelusios Niger
-Pelusios Rhodesianus
-Pelusios Seychellensis
-Pelusios Sinautus
-Pelusios Upembae
-Pelusios Subniger e sottospecie Subniger Parietalis
-Pelusios Williamsi e sottospecie Williamsi Laurenti Williamsi Lutescens
Essendo una specie molto diffusa non ci sarebbe da meravigliarsi che le Pelusios Castaneus siano molto variabili nel colore.
Il carapace può essere di color nero oliva, vari marroni chiari e scuri, color caramello.
Può raggiungere i 30 cm per una femmina mentre il maschio rimarrà più piccolo, intorno i 24 cm, in cattività le misure si riducono di qualche centimetro, come per la maggior parte delle specie di tartarughe.
La circonferenza carapaciale non è seghettata ed è di forma ovale più ristretto al centro.
Il piastrone è giallastro con i bordi esterni dello stesso colore del carapace. La tacca anale è profonda e acuta. Le placche addominali sono lunghe e la cucitura addominale e femorale è dritta.
Molti commercianti spacciano questa specie per una Pelomedusa, personalmente credo per ignoranza e non per imbrogliare il cliente. Infatti, esiste una certa somiglianza, difficile da intuire per una persona inesperta. Si può capire dal piatrone, che si presenta più lungo e stretto rispetto a una Pelomedusa e dagli scuti pettorali, molto più ristretti di quelli della Pelomedusa con la linea superiore che prende una forma di V molto più aperta.
Una differenza abbastanza evidente si trova nella testa. Infatti, come detto in precedenza, la Castaneus presenta una reticola ma è possibile anche che questa sia assente visti gli svariati colori che presenta la specie oltre alle altre 17 specie di Pelusios in circolazione. Per questo considero fondamentale concentrarsi sul piastrone per distinguere una Pelomedusa da una Pelusios.
La testa della Pelusios ha dimensioni molto moderate di color grigio brunastro con disegni scuri reticolati. Il suo muso è leggermente sporgente e potrebbe essere smussato o appuntito. Sul suo mento sono molto evidenti i 2 cuspidi.
Le zampe posteriori sono fortemente palmate che gli possono garantire un nuoto stabile e disinvolto, quelle anteriori presentano delle scanalature trasversali sulla superficie anteriore.
Zampe, collo e coda variano da un color grigio chiaro a un giallastro diventando molto più scuro (brunastro) verso la superficie esterna.
Come per la Pelomedusa Subrufa anche per la Pelusios Castaneus le differenze sessuali sono notevoli e abbastanza facili da capire già in esemplari molto giovani di 10/12 cm.
I maschi hanno una coda lunga e spessa, lo sfogo cloacale è alla punta della coda, molto al di fuori dal confine marginale posteriore del carapace.
Le femmine hanno una coda molto più corta e sottile, con l'apertura cloacale alla base.
La tacca anale è profonda e a forma di V nei maschi mentre nelle femmine è meno profonda e a forma di U.
Da adulti la differenza sessuale è ancor più notevole grazie anche alla misura del carapace che per una femmina può raggiungere i 26/30 cm mentre per un maschio si limita ai 20/24 cm.
Si può notare nella foto il piastrone piatto della femmina a sinistra mentre quello del maschio a destra è concavo.
Nella foto appare evidente gli scuti addominali del maschio a destra.
In questa foto il maschio ha una lunghezza di carapace di 16cm e un peso di 600 grammi mentre la femmina a sinistra 16.7cm con un peso di 800 grammi.
La coda tozza e lunga di un esemplare maschile
La Pelusios ha un carattere molto timido e schivo, al minimo rumore o movimento cerca immediatamente rifugio in qualche nascondiglio o insabbiandosi. Tuttavia la sua timidezza, quando si tratta di cibo, scompare immediatamente affrontando ogni ostacolo pur di catturare il boccone. Si fa ancora più coraggio in branco, visto che anche in natura cacciano solo ed esclusivamente assieme e mai da sole; diciamo che a differenza della maggior parte delle tartarughe sono sicuramente le meno asociali.
Ovviamente, come le altre specie, i maschi non vanno mai allevati insieme essendo molto territoriali; per le femmine invece, non c'è alcun problema. Meglio però evitare qualsiasi convivenza tra taglie diverse, non per il rischio di trovarsi azzannata la piccolina, come spesso può accadere con altre specie, bensì perchè la Pelusios adulta potrebbe annegare la piccolina.
Anche se personalmente lo sconsiglio è possibile allevare una Pelusios con una Pelomedusa. In natura convivono benissimo e casi di accoppiamento non ne sono conosciuti. Anche in questo caso vale sempre la regola di evitare allevamenti nella stessa vasca di due maschi.
Anche se è abile nel nuoto la Pelusios predilige acque basse, soprattuto ricche di vegetazioni per poter stare nascosta al sicuro.
Per favorire la riproduzione di questa specie si consiglia di permetterle una estivazione.
Per fare il modo che questa avvenga bisogna aspettare i mesi più caldi dell'anno, nel nostro caso luglio e agosto, avendo la temperatura dell'acqua sui 27 gradi circa e quella dell'aria sopra i 30 gradi. Nelle 3 settimane precedenti dovremo diminuire l'alimentazione facendole fare un solo pasto alla settimana, poi dovremo iniziare a diminuire il livello dell'acqua che dopo 3/4 giorni dovrà prosciugarsi attirando la Pelusios sulla zona emersa (terrario chiuso) dove inizierà a insabbiarsi per iniziare il processo di estivazione. Con un fondale di 10/15 cm la tartaruga riuscirà a seppellirsi completamente, raramente vedremo i loro musi sporgere dal suolo. Inizialmente la sabbia deve essere umida poi, col passare dei giorni, andrà man mano ad asciugarsi. Se iniziasse ad essere troppo secca con uno spruzzino vaporizzeremo delicatamente la sabbia con dell'acqua per evitare una disidratazione della bestiola, questo è il pericolo maggiore cui si va incontro con una estivazione. In natura parecchie Pelusios muoiono per questo problema. Personalmente consiglio di inserire nel terrario una ciotola d'acqua che la bestiola possa raggiungere in caso di disidratazione.
Mantenendo la temperatura dell'aria intorno ai 30 gradi (grazie a una lampada spot incassata nel terrario dove faremo dei forellini per poter permettere alla tartaruga di respirare e tenendo il tutto in una zona tranquilla della casa) potremo far estivare la nostra Pelusios per 4/8 settimane. In natura arrivano a estivare per tutta la stagione secca che in Africa può durare anche 6 mesi se non di più per poi risvegliarsi con le prime piogge, anche se molte tartarughe saranno già morte disidratate.
Per prepararsi al risveglio si inizierà a riempire la vasca, con un livello dell'acqua di 15/20 cm. Le tartarughe saranno molto deboli e debilitate al risveglio, è quindi meglio tenere il livello dell'acqua basso per poter permettere loro di respirare senza troppa fatica. Per risvegliare la bestiola sarà necessario abbassare la temperatura dell'aria di un grado al giorno arrivando a circa 26/27 gradi (a questo proposito consiglio un termostato da inserire nel terrario che possa regolare la lampada spot). Con uno spruzzino inizieremo a creare un effetto pioggia sulla sabbia dove è sepolta la creatura evitando di fare pozzanghere; una volta simulata la pioggia, dopo poche ore, la Pelusios inizierà a svegliarsi barcollando fino all'acqua.
Per i primi 3 giorni difficilmente mangerà ma si preoccuperà innanzitutto di bere moltissima acqua, per questo suggerisco che il filtro, al risveglio della bestiola, sia già perfettamente maturo da poter eliminare tutta l'ammoniaca che la Pelusios creerà attraverso l'urina. Dal terzo giorno inizierà a mangiare i primi alimenti; cerchiamo di alimentarla con dei pellet vitaminici senza esagerare per non stressare troppo il suo stomaco a digiuno da molto tempo. Dal sesto giorno in poi potremo alimentare la bestiola come facevamo prima dell'estivazione. Anche la temperatura deve essere stabilita come prima, cioè acqua 27/28 gradi, aria 30 gradi.
Ora, con il periodo di estivazione terminato e dopo aver ristabilito il metabolismo correttamente, il maschio farà sentire la sua presenza alla femmina mostrandole il suo rituale di corteggiamento. Il rituale maschile consiste nel nuoto da dietro e sopra alla femmina afferrandola con le sue unghie posteriori nel carapace posteriore della femmina ondeggiando la testa ripetutamente al fianco della testa femminile, questo procedimento potrebbe continuare fino a sfinire la femmina. Per questo per darle un pò di riposo, infatti, si consiglia di allevare 2 femmine con un maschio. L'accoppiamento effettivo richiede circa 5 minuti, successivamente il maschio rilascia la femmina.
Una volta che la femmina è gravida inizierà a crogiolarsi sotto la lampada molto più frequentemente, trascorrendo gran parte della giornata fuori dall'acqua dando sintomi di aumento di appetito.
Una femmina riproduttiva inizierà a scavare buche di prova nella sabbia profonde anche 20 cm; ecco un altro motivo per cui bisogna fornirle una zona emersa sabbiosa adeguata (profondità 25 cm). Inizierà a nidificare dopo circa due mesi dall'accoppiamento, depositando le uova nei buchi appena creati in posizione verticale rivolte verso l'alto.
Un buon modo per capire se la femmina ha fatto le uova è controllare il suo peso. Durante l'ultima settimana di gravidanza il suo peso aumenterà parecchio, una volta che avrà fatto le uova ci sarà una diminuzione del peso facilmente avvistabile ad'occhio nudo.
Una Pelusios può fare dalle 7 alle 20 uova che possono misurare 20/22 mm x 40/45 mm. Queste sono lisce e inizialmente coperte da uno strato viscido che si asciugherà dopo circa 24 ore. Un uovo fertile svilupperà una macchia bianca sulla parte superiore anche se è possibile che alcune uova rimangano di color giallastro-rosato per tutta la durata dello sviluppo.
Dopo che la Pelusios avrà deposto le uova dovranno essere inserite in una incubatrice per mantenere l'umidità (80/90%) e le temperature (27/29 gradi) costanti, in un fondale sabbioso (granulometria 0.3 mm) miscelato con della torba.
La schiusa avviene dopo 60/80 giorni con tempi di incubazione più brevi a temperature elevate (29 gradi).
Alcuni allevatori fanno schiudere le uova in un fondale con lana di perlon con ottimi risultati, detto da loro (come Lorent Lebois) molto meglio della vermiculite o altri fondali.
La maggior parte dei neonati emergono con una piccola quantità di sacco vitellino.
Per i primi giorni di vita sarebbe meglio lasciare i neonati dentro l'incubatrice fino a quando il sacco vitellino sarà completamente assorbito. Durante questo tempo i piccoli rimarranno sepolti nel substrato. Siccome nel primo anno di età, per un puro riflesso autoprotettivo, i piccoli potranno emanare uno sgradevolissimo odore rilasciando una sostanza oleosa di color giallastro, sarà necessario prestare molta attenzione maneggiando i piccoli delicatamente e il meno possibile.
I neonati pesano circa 3/4 grammi e entrambe le 3 sottospecie hanno un colore molto scuro, quasi sul nerastro, mentre la mascella inferiore presenterà già dalla nascita un color crema biancastro.
La Pelusios Castaneus è onnivora anche se con una preferenza per una dieta carnivora.
Grazie al cibo vi renderete conto quanto le Pelusios si possono trasformare e diventare da timide e schive a coraggiose e pronte a tutto. Noi siamo la loro fonte di alimentazione e ci vorrà poco per loro capirlo e in qualsiasi momento della giornata, appena vi vedranno, vi seguiranno con lo sguardo nuotando verso la vostra direzione. Siccome sembrano sempre affamate, se una Pelusios soffre di inappetenza preoccupatevi e portatela immediatamente dal veterinario.
Per il primo anno di età si può farle fare un pasto ogni giorno grazie alla sua digestione immediata, dopo un anno il metabolismo inizia a rallentare e per questo è consigliabile nutrire la bestiola una volta ogni 2 giorni lasciando alla tartaruga il tempo di digerire. Personalmente, già dal compimento del primo anno, preferisco abituarle a mangiare una volta ogni 3 giorni per evitare una possibile obesità, poiché dobbiamo tenere presente che in un acquaterrario non fanno molto movimento.
Come dose consigliata vale sempre la stessa regola, tanto quanto la grandezza della loro testa visto che lo stomaco più o meno ha queste dimensioni. I pesci o gli insetti è preferibile darglieli interi e, siccome non sempre si può seguire questa regola, dando loro un po' più da mangiare avrebbero tempo 3 giorni anziché 2 per digerire.
Fin dal primo anno di età è preferibile abituarle a mangiare verdura e frutta, gradiscono abbastanza fragole, banane, papaya e mango ma bisogna fornirgliene raramente visto che possono fermentare causando problemi intestinali.
Sarebbe preferibile somministrare del radicchio e tarassaco anche se il compito sarà molto arduo, personalmente ogni tanto inserisco nell'acquaterrario qualche pianta di Anubias che sembrano gradire, soprattutto dopo i 2 anni di età.
Adorano gli insetti, grilli, lombrichi, kaimani, camole della farina e del miele, lacuste, bachi da seta, ecc... se catturati in natura è importante far fare loro un "riposo" di 24 ore dentro una scatola vista la possibilità che possano essere trattate con pesticidi o cose simili, per questo è importante conoscere la zona; evitate di dar loro mosche o cimici per un possibile rischio di infezione intestinale.
Gli insetti van dati con parsimonia visto che la maggior parte sono rivestiti di chitina che li rendono poco digeribili.
Per le Pelusios neonate consiglio vivamente le larve di zanzara. Esse si posso reperire grazie ad una bacinella di acqua in cortile d'estate oppure acquistandole surgelate nella maggior parte dei negozi di acquari ben forniti.
Tra i pesci da fornire alle Pelusios ci sono i latterini, acquadelle, alborelle, cefaletti, tinca, gambusie, guppy, pesci rossi, neon, ecc... ovviamente sarebbe meglio darglieli vivi così che possa mantenere le proprie proteine. L'importante è cercare di abituarle fin dal secondo anno di età ad alimentarsi con pesce intero.
Personalmente ogni tanto inserisco qualche brachidanio vivo nell'acquario, sono pesciolini velocissimi, così che possa tenere in allenamento le mie Pelusios. Ovviamente le tartarughe riusciranno a catturarli ugualmente usando la tattica dell'insabbiarsi scattando fuori all'improvviso ma solo dopo una lunga ed estenuante rincorsa al pesciolino.
Considerato l'alto contenuto proteico e di grassi, non più di una volta al mese si può fornir loro anche della carne bianca. Sarebbe preferibile fornirle del fegato ricco di vitamina A.
Non riuscendo a far mangiare loro verdura ci sono dei pellet che potrebbero sostituire in piccola parte la verdura. Quando si acquista una confezione di pellet controllare sempre il contenuto nutrizionale della confezione.
La cosa migliore per fornire un alloggio adeguato in cattività è cercare di studiare bene prima l'ambiente naturale della tartaruga capendo le sue esigenze per poi cercare di replicare tali condizioni il più accuratamente possibile.
Come prima cosa troverete molte informazioni sul setup delle Pelomeduse in questo articolo, con le quali le Pelusios condividono l'habitat quindi ideale anche per loro anche se bisogna prestare particolare attenzione a due cose differenti dalla Pelomedusa: la prima è la grandezza dell'acquaterrario che dev'essere 100 x 60 cioè un pò più grande viste le caratteristiche fisiche maggiori riguardo la Pelomedusa, la seconda è il livello dell'acqua che si può tenere alto 2 volte la misura del carapace visto che le Pelusios sono abili nuotatrici. Personalmente creerei anche una zona meno profonda dove possano respirare toccando il fondo con le zampe posteriori.
Per cercare di simulare un habitat africano come quello dove vivono le Pelusios 2 cose fondamentali sono il calore e la sabbia.
Come calore intendo sia la temperatura dell'acqua che quella dell'aria.
La temperatura dell'acqua deve essere intorno ai 27/28 gradi con un abbassamento di uno/due gradi di notte. Per questo dovremo fornirci di un valido termoriscaldatore e personalmente preferisco quello esterno della Hydor, per la scelta dei watt basta calcolare la quantità di litri con cui si intende riempire la vasca. In teoria varrebbe la regola un watt per ogni litro ma per le Pelusios io farei qualcosina in più. Per avere una temperatura omogenea per tutto l'acquario prestare molta attenzione alla corrente dell'acqua che non abbia punti stagnanti in vasca. Nel mio acquaterrario utilizzo il tubo di mandata dell'Eheim che non è nient'altro che un tubo con piccoli forellini dove l'acqua filtrata uscirà da più parti, molto simile ad un flauto.
La temperatura dell'aria nell'arco della giornata deve essere sui 30 gradi, cioè maggiore a quella dell'acqua per invogliare le tartarughe a salire sulla zona emersa per scaldarsi le ossa e attivare la digestione.
Vista la zona emersa molto ampia che si dovrà costruire per questa tartaruga semiacquatica, una lampada spot non riuscirà a mantenere i 30 gradi per tutta la circonferenza del territorio asciutto, per questo si dovrà imprigionare il calore della lampada costruendo attorno un terrario e creando qualche forellino che faccia entrare l'ossigeno.
Personalmente suggerisco di collegare alla lampada un termostato che possa gestire autonomamente la lampada disconnettendola nelle ore notturne.
Sia la temperatura dell'acqua che quella dell'aria andranno controllate con un termometro, meglio se digitale.
Le Pelusios adorano insabbiarsi, sia fuori che dentro l'acqua per questo la seconda cosa fondamentale per questa specie è la sabbia che non deve superare la granulometria di 0.3 mm. E' necessario che la profondità sabbiosa in acqua sia di 5 cm mentre sulla zona emersa deve essere di 15 cm.
Ho creato come zona emersa un tavolino di vetro con le sponde per contenere la sabbia e l'ho poi inserito nell'acquario.
Suggerisco vivamente parecchi nascondigli per far sentire a propio agio le vostre Pelusios.
Per chi fosse interessato ad ulteriori informazioni riguardo a questa specie può andare a visitare il sito www.pelusios.com
Un ringraziamento speciale va fatto a Laurent Lebois, che mi ha gentilmente permesso di pubblicare le stupende foto delle sue Pelusios. Consiglio vivamente di andare ad ammirare il suo spettacolare album fotografico dove troverete molte altre immagini sulle Pelusios e non solo: Album di Cheloran