Testudo hermanni è diffusa in Europa. Si divide in due sottospecie, Testudo hermanni hermanni (Thh) e Testudo hermanni boettgeri (Thb). La prima è diffusa in Europa occidentale (Spagna, Francia e Italia), la seconda in Europa orientale (paesi dell’ex Jugoslavia, Albania, Grecia, Bulgaria, Romania e Turchia occidentale).
Sono state inoltre proposte due altre sottospecie, in attesa di verifica tassonomica:
- Testudo hermanni hercegovinensis, diffusa nelle zone costiere di Croazia, Serbia e Dalmazia;
- Testudo hermanni 'peloponnesica', diffusa nei dintorni di Sparta.
Area di distribuzione di Testudo hermanni
Area rossa - Testudo hermanni hermanni
Area verde - Testudo hermanni boettgeri
Area blu - Testudo hermanni hercegovinensis
Area viola - Testudo hermanni 'peloponnesica'
L’habitat tipico della Testudo hermanni è rappresentato dalla macchia mediterranea, la gariga, le foreste di querce e di lecci. Generalmente si trova nelle zone costiere mediterranee, ma l’areale di distribuzione è costituito anche da zone collinari e di bassa montagna.
Classificazione
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Testudines
Sottordine: Cryptodira
Superfamiglia: Testudinoidea
Famiglia: Testudinidae
Genere: Testudo
Specie: Testudo hermanni
Caratteristiche Fisiche
Alcune caratteristiche fisiche accomunano entrambe le sottospecie Thh e Thb: uno dei caratteri distintivi di Testudo hermanni è che la coda termina con un astuccio corneo, sia nei maschi che nelle femmine. Il carapace è di forma ovale, moderatamente convesso e cupoliforme e presenta una colorazione giallo-oliva con aree nere. E’ sempre presente un piccolo e stretto scuto nucale e lo scuto sovracaudale è normalmente diviso, anche se alcuni soggetti atipici presentano lo scuto non diviso.
Altre caratteristiche fisiche variano in funzione della sottospecie, per cui saranno descritte separatamente: la Thh adulta raggiunge dimensioni massime pari a circa 15 cm nei maschi e a circa 19 cm nelle femmine. Tali dimensioni massime dipendono molto dal ceppo e dall’areale di appartenenza. Il piastrone ha alcune caratteristiche distintive: è di colore giallo-marroncino ed è contraddistinto dalla presenza di due bande nere uniformi e ben definite; inoltre, la sutura pettorale è più corta di quella femorale. Il carapace presenta generalmente, come caratteristica distintiva, una macchia nera a forma di buco della serratura sul quinto scuto vertebrale.
Un’altra tipica caratteristica di questa sottospecie, anche se non presente in tutti gli esemplari, è la presenza di una macchia di colore giallo nella zona sub-occipitale, in corrispondenza della guancia.
La Thb adulta invece raggiunge dimensioni massime maggiori: i maschi possono arrivare a 19 cm, le femmine fino a 25-28 cm. Il piastrone presenta una colorazione molto più sfumata e meno definita rispetto alla Thh e la sutura pettorale è di norma più ampia di quella femorale (o al più uguale). Il carapace presenta una colorazione chiara con le areole degli scuti dai colori brunastro o nero, generalmente più spenti rispetto a Thh.
La T.h. hercegovinensis è caratterizzata dall’assenza della scaglia inguinale ed è molto somigliante alla Thb, con l’eccezione della colorazione del piastrone, simile a quello di Thh, e delle dimensioni massime raggiunte, circa 17 cm per i maschi e 19 per le femmine.
La T.h. 'peloponnesica' è caratterizzata da dimensioni molto piccole e da una colorazione del carapace e del piastrone molto scura.
Dimorfismo Sessuale
Il dimorfismo sessuale in questa specie è abbastanza evidente: i maschi sono di dimensioni minori ed hanno un piastrone maggiormente concavo. La coda del maschio è più lunga e grossa e presenta uno sperone corneo molto più sviluppato. L’apertura cloacale è posta più distante dalla base della coda che non nella femmina, e l’angolo formato dagli scuti anali è ottuso. Lo scuto sovracaudale nel maschio è più concavo, essendo maggiormente ripiegato verso la coda.
Le femmine raggiungono dimensioni superiori, presentano un piastrone piatto, hanno una coda corta e l'apertura cloacale è posta vicino alla base. L’angolo degli scuti anali è molto più stretto rispetto ai maschi. Lo scuto sovracaudale è in linea con il resto del carapace.
Il sesso della Th è non è generalmente distinguibile con sufficiente certezza prima dei tre-quattro anni di età. L’età in cui diventa possibile distinguere i sessi è funzione anche del tasso di crescita dell’animale. Per la distinzione del sesso di esemplari non ancora pienamente maturi, si può far riferimento ad alcune caratteristiche che si sviluppano più precocemente di altre: normalmente, uno degli elementi maggiormente significativi a tal scopo è l’angolo formato dagli scuti anali, più ottuso negli esemplari maschi rispetto alle femmine.
Alimentazione
Testudo hermanni è una tartaruga prettamente erbivora, si nutre essenzialmente di erbe di campo. E’ consigliabile variare frequentemente le erbe di campo da somministrare, preferendo quelle con un rapporto fosforo/calcio più sbilanciato a favore di quest’ultimo. In caso di indisponibilità delle erbe di campo, è possibile somministrare verdure acquistabili dal fruttivendolo quali cicoria, radicchio, indivia, scarola, che devono essere preventivamente ben lavate. E’ sconsigliabile la lattuga che, pur essendo molto gradita alle tartarughe, è molto povera di fibre ed elementi nutritivi.
Una buona pratica è costituita dal fornire, ad esempio una volta alla settimana, erbe di campo essiccate al sole o fieno, in quanto ricche di fibre, indispensabili per una corretta crescita della tartaruga.
Occasionalmente è possibile fornire frutta matura, facendo attenzione che essa non costituisca più del 10% della dieta complessiva. E possibile fornire mele, pere, fichi, melone, fragole, ciliegie, more, fichi d’india, mentre sono da evitare gli agrumi, i kiwi e le banane. Nei limiti del 10% precedentemente citati, è possibile somministrare alcuni ortaggi, quali ad esempio pomodori maturi.
Testudo hermanni hermanni alle prese con una ciliegia
In natura, Testudo hermanni può alimentarsi saltuariamente di chiocciole, feci di animali e piccole carogne, soprattutto nei periodi secchi in cui scarseggia il cibo. In condizioni di cattività, in cui i soggetti sono nella grande maggioranza dei casi sovralimentati, è assolutamente sconsigliabile la somministrazione di ogni alimento di origine animale.
Categoricamente da evitare sono il latte, i latticini ed i formaggi, in quanto dannosi per la salute delle tartarughe, che non possiedono enzimi necessari a metabolizzare le proteine del latte. L’ingerimento di tali cibi provocherebbe delle fermentazioni intestinali che potrebbero rilevarsi fatali.
È necessario sempre lasciare a disposizione in un sottovaso facilmente accessibile dell’acqua pulita da bere.
Allo scopo di garantire il corretto apporto di calcio, è importante fornire osso di seppia, che dovrà essere intero e non sbriciolato, in modo da consentire alle tartarughe la possibilità di limarsi il becco.
Una alimentazione eccessiva o non adeguata può comportare una non corretta formazione del carapace, come ad esempio piramidalizzazione, non prevista morfologicamente in questa specie, o carapace non sufficientemente calcificato. Questi fattori, che apparentemente sembrerebbero non comportare problemi nell’immediato, possono nel tempo dare luogo a patologie al fegato e ad altri organi interni, limitando moltissimo l’aspettativa di vita che, in condizioni di corretto allevamento, può superare il secolo.
Allevamento
Testudo hermanni, così come le altre specie autoctone, necessita di una sistemazione all’aperto. L’ambiente ideale è costituito da un’ampia zona recintata raggiunta dai raggi solari fin dalle prime ore del mattino e provvista di zone ombrose in cui trovare riparo nelle ore più calde della giornata. E’ altresì necessario predisporre uno o più rifugi in cui la tartaruga possa trovare riparo durante la notte o nelle giornate più fredde. È buona norma che i rifugi siano leggermente rialzati, al fine di evitare allagamenti ed eccessiva umidità all’interno. Per garantire un maggiore isolamento termico del rifugio, è possibile realizzare al suo interno un substrato costituito da foglie secche e terriccio.
La possibilità di beneficiare dei raggi solari, di poter fare movimento e di pascolare all’aperto sono estremamente importanti per il corretto allevamento. Nel recinto non dovranno mancare, quindi, zone di pascolo in cui la tartaruga possa trovare le erbe selvatiche necessarie alla propria alimentazione.
Un’altra caratteristica importante è la recinzione: essa non deve consentire all’animale di guardarvi attraverso e non deve avere appigli che possano servire a tentare pericolosi arrampicamenti. Le tartarughe sono animali molto curiosi ed esploratori, per cui, in assenza di questi opportuni accorgimenti, tenderanno incessantemente a voler oltrepassare la recinzione.
Testudo hermanni, essendo una specie autoctona, effettua il letargo. Alle latitudini dell’Italia peninsulare va in letargo da novembre ad aprile. Nelle zone più a nord il periodo del letargo può anticiparsi di un mese, per via delle temperature più rigide.
Il letargo è una fase molto importante del ciclo annuale di vita dell’animale, ad esempio per il ciclo riproduttivo. Il letargo può essere affrontato all’aperto, in opportuni rifugi in cui l’animale abbia anche la possibilità di interrarsi per sfuggire ai rigori climatici delle giornate invernali più fredde.
Durante il letargo, è importante inoltre proteggere gli animali da possibili attacchi di roditori o altri predatori. Temperature ideali per il letargo vanno dai 4°C a 10°C. Temperature più basse di 2°C sono potenzialmente pericolose, temperature più alte di 10°C possono innalzare troppo il metabolismo dell’animale, comportando un eccessivo consumo delle risorse accumulate nella stagione calda.
Talvolta si preferisce far trascorrere il letargo in modalità controllata, disponendo le tartarughe in una scatola di legno, riempita di terra e foglie secche, da posizionare in un apposito locale (ad esempio una cantina) che garantisca il range di temperatura ideale.
Al risveglio dal letargo, è molto importante dare la possibilità alle tartarughe di idratarsi, lasciando a disposizione acqua da bere. Questo aspetto è particolarmente importante per gli esemplari giovani.
Nel caso di problemi di salute accertati da un medico veterinario, può essere necessario far saltare il letargo. In questo caso sarà necessario predisporre un terrario al chiuso, le cui dimensioni sono funzione della taglia e del numero di animali presenti, in cui far svernare gli esemplari in cura. Il terrario dovrà garantire condizioni di temperatura diurna di 26 gradi nella zona calda e di 20-22 gradi nella zona fresca, con un abbassamento notturno fino ai 18-22 gradi. Le corrette temperature possono essere garantite da una lampada opaca spot durante il giorno e da una lampada in ceramica durante la notte, controllate da un termostato sufficientemente sensibile.
L’esposizione ai raggi ultravioletti dovrà essere garantita da una lampada UVA/UVB, opportunamente controllata da un timer che ne dovrà garantire l’accensione in coerenza con il fotoperiodo.
Il fondo del terrario può essere realizzato utilizzando normale terra di campo mista a torba di sfagno.
La sistemazione in un terrario al chiuso, se pur correttamente predisposto, è da considerarsi solo una condizione di allevamento temporanea, in quanto non garantisce a lungo andare delle corrette condizioni di vita a questa specie, che necessita di essere allevata all’aperto per ogni periodo dell’anno.
Accoppiamento e riproduzione
La maturità sessuale nella Th in cattività si raggiunge solitamente prima rispetto agli esemplari in stato di libertà. I maschi In cattività possono raggiungere la maturità sessuale già da una lunghezza di 8-9 cm, le femmine ad una lunghezza di 12-13 cm.
La stagione dell’accoppiamento dura per l’intero periodo in cui le tartarughe non sono in letargo, anche se gli accoppiamenti si intensificano in primavera e verso la fine dell’estate. Il maschio è molto aggressivo ed insegue la femmina con insistenza, mordendole la testa e le zampe, stimolandola con lo sperone corneo della coda, e tenta più volte l’accoppiamento montando sul dorso della femmina. Durante l’accoppiamento e nelle fasi di corteggiamento, il maschio apre la bocca ed emette dei suoni caratteristici, udibili anche a diverse decine di metri di distanza. Nell’accoppiamento il maschio è piuttosto aggressivo e violento e può pertanto provocare lesioni alla femmina. Per questo motivo, in cattività è opportuno mantenere un maschio e più femmine, indicativamente in rapporto uno a tre o uno a quattro. Inoltre, nei casi in cui il maschio risulti particolarmente aggressivo, è opportuno separarlo dalla femmina dopo l’accoppiamento, per consentirle di deporre. Dopo l’accoppiamento, la femmina conserva lo sperma all’interno del proprio corpo in un apposito organo, che può darle la possibilità di deporre uova fertili fino a 4 anni dopo l’accoppiamento.
La femmina può effettuare più deposizioni per ciascuna stagione; le deposizioni sono generalmente due, una a maggio e una a giugno, I piccoli nascono tra agosto e settembre, ma, nel caso in cui le uova non si schiudano prima dell’arrivo della stagione fredda, i piccoli sono in grado di andare in letargo all’interno del’uovo, che si schiuderà quindi in primavera.
Il numero delle uova per ciascuna deposizione dipende dalla sottospecie: le Thh depongono in genere 3 uova ed i piccoli alla schiusa pesano 9-10g, mente le Thb depongono da 5 a 8 uova ed i piccoli alla schiusa pesano 12-14 g.
Nel periodo in cui le femmine sono prossime alla deposizione, è importante fornire osso di seppia e vitamine con calcio. Per favorire la deposizione, deve essere creato un ambiente idoneo: la femmina depone più volentieri nella terra morbida e smossa, che presenti una certa pendenza per evitare che le uova possano essere sommerse dall’acqua in caso di pioggia; la femmina inoltre preferisce zone in cui sentirsi protetta e riparata.
In incubatrice le uova possono essere incubate fra i 30 e i 33 gradi. Il sesso delle tartarughe dipende dalla temperatura di incubazione: al di sopra dei 31,5°C si ha un maggior numero di femmine, mentre al di sotto una prevalenza di maschi. Temperature superiori ai 33°C possono provocare malformazioni, e a volte causano la morte del feto all'interno dell'uovo. L'umidità all'interno dell'incubatrice deve essere intorno al 70-80%. Il tempo di schiusa è di circa 50-80 giorni, dipendentemente dalle condizioni di incubazione. E’ molto importante ricordare che le uova che vengono rimosse dal terreno per essere incubate non devono essere agitate né capovolte. E’ utile, una volta scoperte, praticare delicatamente sul guscio un piccolo segno con una matita, per riconoscere il “verso” dell’uovo.
Cura dei piccoli
Gli esemplari neonati, dopo l’assorbimento del sacco vitellino e la “chiusura” del piastrone, possono essere trasferiti in un terrario all’aperto opportunamente costruito per loro. E’ molto importante che tale terrario sia protetto da predatori quali topi e volatili, ad esempio con una rete metallica a maglie strette, che garantisca protezione da attacchi dal basso e dall’alto.
Particolare attenzione va dedicata alla predisposizione del terrario in cui i piccoli vivranno, evitando i pericoli a cui i soggetti giovani sono più esposti (ribaltamento, annegamento nel sottovaso con l’acqua) e garantendo il giusto tasso di umidità, l’esposizione ai raggi solari, la disponibilità di zone d’ombra e rifugi.
Note
Testudo hermanni è una specie adatta per chi vuole iniziare a cimentarsi nell’allevamento delle tartarughe. Essendo una specie autoctona e molto resistente, ben si adatta ai climi della nostra penisola.
Legislazione
Testudo hermanni è inserita in Appendice II CITES e in Allegato A del Reg. 1332/2005 della Comunità Europea.
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